Arriva Natale.
Alla sera accendiamo le candele dell’avvento, e diciamo una
preghiera. Qui nella terra Ambrosiana ci sono 6 settimane, e quindi sei
candele. L’attesa è più lunga.
Naturalmente i Fantastici adorano questo rito della
preghiera, salvo poi litigare per:
1.
L’accensione delle candele
2.
Lo spegnimento del bastoncino con cui accenderle
3.
Lo spegnimento delle stesse al termine della
preghiera
4.
Il privilegio di immergere le dita nella cera
liquida bollente delle candele appena spente
Poi ci sono i calendari, con le finestrelle da aprire. Ne
abbiamo due, uno è uno di quelli orrendi e commerciali in cui il disegno evita
accuratamente ogni riferimento religioso, e in ogni caso con una illustrazione
obrobriosa e improponibile, e dentro agli sportelli c’è un cioccolatino che
vanta una percentuale di cacao di poco superiore a 9%, che neanche i surrogati
di guerra.
Una volta aperta la finestrella e mangiata l’imitazione del
cioccolatino, CatWoman nota con disappunto:
-Ma sotto non c’è
niente.-
-Niente che?-
-Niente disegno, che
brutto-
E quindi, alla fine preferiscono il calendario di carta, illustrato,
e la sorpresa delle figure disegnate sotto alla misteriosa finestrella, che pin
piano compongono tutto il presepe.
Quest’anno è fichissimo, ce l’ha spedito la Nonna di
Bologna, ed è illustrato da Luzzati, dici poco.
Non abbiamo ancora fatto né l’albero né il presepe perché per
ora il mio livello di batteria è troppo scarso. Credo che se adesso un pusher
mi offrisse una qualche droga con effetto dopante, potrei diventarne
tranquillamente dipendente senza nutrire alcun senso di colpa, perché sarei
davvero disposta a fare cose illegali pur di avere un po’ di energia in più.
I miei figli mi hanno chiesto cosa vorrei per Natale, e
naturalmente io ho dato la Risposta Della Madre per prendere tempo, che è
davvero un colpo basso, me ne rendo conto, ma è un piccolo privilegi delle
Madri a cui non rinuncerò tanto facilmente:
-Vorrei dei bambini
buoni-
Allora uno, sbuffa uscendo dalla stanza non sentendosi
chiamato in causa nella categoria “bambini”.
Gli altri alzano gli occhi al cielo come con le vecchiette
con la demenza senile che raccontano sempre la stessa storia del ’42. Solo
SuperMario è ancora suscettibile:- Io
sono buono, vero?-
In effetti cosa vorrei?
La mia letterina di Babbo Natale, altresì chiamata messaggio
non subliminale.
Vorrei la carta da parati in ingresso. L’ho già scelta.
Vorrei un tablet.
Vorrei una scatola di acquerelli winsor e newton e una di
acrilici Maxmayer
Vorrei la stufa a pellet in veranda
Vorrei una sveglia magica che mi costringa ad alzarmi ad un’ora
adeguata
Vorrei un progetto nuovo
Vorrei della droga efficacie, che mi faccia diventare piena
di energia e vitalità come Cenerentola.
Vorrei fare un viaggio e salire sull’ Himalaya, mi
accontento di 5000 metri.
Sono perfettamente consapevole della climax della mia lista.
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