29 novembre 2012

trips

"adesso ti caco in testa."
"sono un mago della strategia."
"geniale."
(ride)
"maiali bastardi."
"sono il mago degli uccelli."

ok, prima che possiate pensar male, questo è il G marito che gioca a questo gioco che pare da anni sia considerato un mito. Uccelli arrabbiati.
E c'è gente che passa le ore.
Dico, le ore, a giocare a colpire dei maiali con degli uccelli lanciati tramite una fionda.

Io avrò i miei trip, come quello di usare una bottiglia vuota della candeggina per creare un porta lumino a forma di casetta, rischiando di mandare a fuoco la cucina.
(PARE infatti che la plastica, il cartoncino e la deliziosa essenza di candeggina siano materiali infiammabili).

Ma non so cosa sia più sano.

Ognuno si rilassa come può, io con un taglierino arrugginito e la colla a caldo sul piano della cucina dove sto affettando anche le zucchine.
L'altro-cosa volete- giocando con gli uccelli.

Bisognerà spiegarlo alla gente, quando sente CatWoman che implora di non buttare nella spazzatura il sacchetto vuoto degli spaghetti:- possiamo COSTRUIRCI qualcosa, mamma.-

Quando MegaMind mi chiede di portarlo in GITA al BRICO.

E (sopratutto) quando WonderWoman chiede:
 -posso giocare al gioco degli uccelli?-

ed ecco anche un pò di foto...


22 novembre 2012

ci ho un cellulare

Chi mi conosce sa, che col cellulare ho un rapporto di odi et amo.
Et oblio.
Et rumpo.
Sono anni che passo da un apparecchio all'altro, e ormai non lo compro più, ma mi faccio regalare quello vecchio della cognata, che lo aveva già dato ai bambini da giocare.
Uno di quei telefoni che si usavano ancora per telefonare o al massimo come sveglia.
Una mattina ha fatto la fine delle sveglie in casa mia, ovvero fracassato giù dal comodino.
Ma stavolta non si è più ripreso.
Nemmeno le bambine lo vogliono per giocare.
-Mamma, è tutto...sembra finto. Mica un telefono vero.-

Alla fine ho preso uno di quegli smartphone.
Senza la I, però.
Uno di quei telefoni che devi arrivare a pagina 14 del libretto di istruzioni per capire come si fa a telefonare, ma che se lo prendi in mano ti parte una chiamata alla suocera senza che tu te ne accorga, e che per scrivere un messaggio ti si impaciugano tutte le lettere sul tuchscreen, chè quei tastini sono minuscoli, cacchio, e le tue dita sembrano dei cotechini.

Mi sento molto trendy.

(anche se sono le 23 e il mio smartphone fa le 5.00)

10 novembre 2012

felicità, morte e tette

-Mamma, ma a cosa serve la felicità?- (Catwoman)
-...non è una cosa che serve, è una cosa che capita. Una cosa bella che capita, nella vita.-
-e a cosa servono i mesi?-
-a....misurare il tempo.-
-e il tempo,a cosa serve il tempo?-
(eccola, lo sapevo, che questa me la chiedeva.)

Il tempo, figlia mia, non serve. Il tempo è un altro modo per dire la vita. Ma non è così facile da spiegare, che nemmeno io so dire se il tempo esista fuori di noi e non sia, piuttosto, una manifestazione della nostra coscienza.

Ma Catwoman si è stufata di guardarmi pensare senza rispondere.
-Lo so, ho capito a cosa serve il tempo. Serve a morire.-

Oh, Gesù.

Interviene Wonderwoman.
-E le tette, a che servono?-

Oh, meno male che ci sei tu, Ww.

4 novembre 2012

e il settimo giorno si riposò

Ci sono giornate che -si dice-iniziano col piede sbagliato.
Oggi (domenica) ho dormito fino alle 11.00. E questo può sembrare un piede molto giusto, considerato che ho un neonato di tre mesi, invece no.
Perchè alle 8.59 il mio occhio sinistro si è aperto e ha visto l'ora rossa luminosa sulla sveglia e una certa parte periferica e inconsapevole del mio cervello ha pensato che dopo un minuto esatto, ovvero alle 9.00, sarebbe suonata e che questa sarebbe stata una cosa del tutto inaccettabile, visto che mi ero addormentata alle ore 2.00.
E dunque un braccio si è alzato- in maniera del tutto inconsapevole, perchè io dormivo-e un dito si è mosso e ha premuto qualcosa a caso disattivando la sveglia.
(perchè la mia sveglia, basta premere in un punto qualsiasi, che si spegne, è la conseguenza dei maltrattamenti ripetuti, come anche il fatto che nacque come radio sveglia e ora la funzione radio è ridotta ad un brusio inafferrabile e a qualche intercettazione di radioamatori.)

E' così che mi sono svegliata alle 11.00, in una giornata in cui volevo invece incarnare la veste di nuora organizzata ed efficiente, soccorrendo mio suocero rimasto a casa da solo.

Così mi sono scaraventata giù dal letto. Il mio programma prevedeva:
preparare torta.
cucinare sugo.
allattare neonato e cambiarlo e vestirlo.
costringere i figli alla vestizione modalità veloce (ovvero senza lavarsi-che madre orribile-)
vestire sè stessa in modo decoroso.
impacchettare pollo (cucinato la sera prima), sugo, torta, marito, figliolame vario e precipitarsi in macchina a casa del suocero entro le ore 11.45.

Ero un TANTINO nervosa.
Ho depennato dalla lista il sugo, sennò dovevo uscire in pigiama.
La torta è rimasta nel forno semi-cotta.

Siamo arrivati tardi.
Il pollo, che ho cotto nel forno per 3 ore-per paura che rimanesse crudo, era la mia prima volta- si era rinsecchito e rimpicciolito alla dimensione di una quaglia.
Le patate che dovevano essere arrosto, si sono spappolate.
Ho cercato di trasformarle in un pasticcio di patate mettendole in forno sotto il grll.
Si sono in parte bruciate .
La pirofila si è crepata.
La pasta era scotta.

L'insalata però era ottima.


3 novembre 2012

devo stare attenta

Devo stare attenta.

Perchè ultimamente corro il rischio di uscire di casa bellamente:
Con le ciabatte? No. (già fatto, comunque)
Senza truccarmi?(Truccarmi?che vuol dire?)
Con una calza blu e una nera?(Perchè, qualcuno se ne accorgerebbe?)
Senza il portafoglio.(No. Comunque sarebbe una fortuna, così non compero boiate)
Con accostamenti di colore all'altezza del circo di Moira Orfei? (No.Quello è ormai abitudine.Poi passo pure per creativa).

No.

No, corro il rischio di uscire di casa bellamente
con una tetta di fuori.

E ho detto tutto.

2 novembre 2012

sopravvivendo

...sopravvivendo a notti quasi bianche.
A lavatrici di pannolini lavabili.
A stenditoi sparsi per casa, con sopra indumenti che rimarranno umidi per settimane.
A ceste di roba da piegare e stirare, che vagano dal letto al pavimento senza trovare una collocazione, da settimane, e se ne stanno lì con aria accusatoria.
A pianti ininterrotti di SuperMario, ma anche di Catwoman, in evidente e catastrofica crisi da abbandono della ragale posizione di ultimogenita.

E nel frattempo tento di studiare per il master ed è un disastro perchè non posso più approfittare delle lunghe serate col Gmarito, in quanto SuperMario conentra le crisi peggiori tra le 22.00 e l'una di notte. (Ma spesso anche oltre).

Martedì andrò a Roma con marito e figlio al seguito per sostenere la prova d'esame e avere la certificazione Adobe. Che sarebbe una passeggiata, se non ci fosse tutto il resto che mi sopraffà.

Il tutto condito con una buona dose di isteria, disordine sovrano ovunque, e sciatteria generalizzata (ho temporaneamente abdicato alla scelta dei vestiti dei figli, che vanno in giro come zingari, ai quali impedisco soltanto di uscire con le canotte estive o i costumi di carnevale (e sotto nudi).

...sopravvivendo, dicevamo. Spero ancora per un pò.

(cheppalle, poi 'sto Halloween, non lo sopporto)