29 marzo 2012

...non ma non ti preoccupare, mica, eh?

La gravi-panza porta con sè questa caratteristica. Che la gente (chiunque, la cassiera del Carrefour, tua cugina, l'autista del bus o la mamma del compagnetto) si sente obbligata a raccontarti storie raccapriccianti sul parto.
Non so cosa le spinga a ciò, secondo me qualche psichiatra dovrebbe occuparsene, invece di scrivere libri che parlano del perchè le coppie fanno poco sesso.
Si comincia con una banale osservazione sulla pancia.
-che pancione enorme!- (così, se non avevi ancora QUEL complesso, adesso ce l'hai)
-ma sei solo al quinto mese? sembri al'ottavo. Sicura che non sono gemelli? No perchè sai, la figlia della cognata della sorella della mia vicina di casa, ha scoperto al settimo mese che erano tre gemelli e uno era morto (ah, che bellezza) e gli altri due sono nati prematuri di 1 chilo e mezzo ciascuno (allegria!).
oppure.
-ma scusa, e dov'è che saresti incinta? non si vede neanche la pancia (okquindi sembra solo che sono obesa)
-Sei SICURA di essere al quinto mese? (bè, al quarto figlio SE NON ALTRO avrò imparato a fare due conti)
- No, magari, hai poco liquido amniotico...una mia amica aveva poco liquido e ha partorito un bambino a secco (a secco?che vuol dire, come un baccalà?), una cosa MOSTRUOSA (cerco di scacciare l'immagine di un bambino essiccato al sole come uno stoccafisso).
e poi.
-Dove partorisci? Ah...proprio lì? Ma sai che non cè' la rianimazione? E se ti succede qualcosa? Sai che a una conoscente di una mia ex collega durante in cesareo è mancato l'ossigeno al cervello, è andata in coma? E' stata 6 mesi in rianimazione, eh.  (Se avessi qualcosa da toccare lo farei, ma se lo avessi, non starei qui ad ascoltare storie di parto tratte da film di dario Argento.)E quando si è svegliata non riusciva più a parlare.(ecco, perchè sei mesi in rianimazione, non bastavano)
-Ah, fai un cesareo. Poverina. Alla moglie del cugino del mio macellaio hanno fatto tre cesarei...poi le si sono lacerati tutti i muscoli della pancia, dovevi vederla, poverina. Sembrava un pesce con la pancia aperta (oh, che immagine edificante. Me la terrò a mente in sala operatoria). Ma poi, si è ripresa, sai. Le hanno dovuto togliere l'utero a 30 anni, ma adesso, sta benone.
Eppoi, dovo avere enumerato altri particolari splatter, tra cui anche una poveretta a cui hanno fatto un cesareo d'urgenza SENZA anestesia, concludono i loro racconti con una frase rassicurante:- No, ma non peoccuparti mica, sai. Mica DEVE succedere a te.-
(Ah, no, adesso, son tranquilla come un monaco tibetano.)

27 marzo 2012

disordine

Da quando ho memoria, io ho avuto a che fare col disordine.
Chi è disordinato cronico, il disordine lo può subire.
Può farci la guerra.
Oppure può ingannarlo.
Ma sconfiggerlo, è impossibile.
Perchè, se è vero che esistono persone ordinate (che sembra che l'ordine attorno a loro si componga come per magia e danno l'impressione che a loro non costi nulla avere una casa organizzata in cui tutto è al proprio posto, lindo, prevedibile e rassicurante), è anche vero che la vita produce disordine.
E la creatività produce più che disordine, marasma.
E questo, oltre ad essere spesso un ottimo alibi per giustificare il casino che mi circonda, è anche però una grande offesa al mio senso estetico, che esige armonia e bellezza intorno a sè.
E' una lotta impari, dicevo.
Così, quando apparentemente la mia casa è in ordine, me la fotografo e mi gognolo pensando che anche io, occasionalmente, sono in grado di essere ordinata (salvo poi dovermi sentire gli improperi del G. marito che non trova più un accidente.Il mio ordine apparente infatti non ha nulla di sistematico, in quanto va a pari passo con la mia labilità e mancanza di razionalità...).
Quindi, per essere onesta con me stessa, ho fotografato alcuni angoli d'orrore. Così, a scopo terapeutico. Per farmi anche un pò del male.





26 marzo 2012

festa fu

Dopo una lunghiiiiisima mattinata in cui ogni 5 minuti qualcuno chiedeva: ma quando arrivano gli ospiti? e un lunghisiiiiiiissimo post pranzo in cui i porcellini sono stati messi davanti alla macchina mangia-tempo (la tv) perchè non fossero troppo molesti, finalmente sono arrivate le 16.00. Anzi, le 15.45, ora in cui i primi ospiti, con il quarto d'ora accademico inverso, sono arrivati allegramente, mentre io mi spalmavo in faccia un pò di fondo tinta e cercavo delle scarpe che non fossero ciabatte, col risultato che sono stata tutta la festa con la faccia truccata sono nella metà di destra, e delle ballerine di colore improbabile ai piedi.
Ma vabbè, in fondo la festeggiata non ero io. Io ero solo la vecchia madre che ha cominciato a enunciare le regole a tutti gli ospiti entranti. La rompicoglioni, insomma.
E difatti la festeggiata indossava un vaporosissimo vestito dell'unico colore di cui possono essere i vestiti-delle-feste, ovvero, inutile a dirsi, di svariate varianti di rosa.
E mentre la porcellina faceva gli onori di casa mostrando a tutti il coniglio, il G marito decideva che era ora di aggiustare le casse stereo, appoggiato sul tavolino delle bibite con tutta la cassetta degli attrezzi.
E questo per permettere alle amichette di ballare AI SE TI PEGO.
E altre canzoni che prevedono mossettine non proprio asessuate che oggi piacciono alle bambine. (zecchino d'oro? Roba da asilo nido.)
Nonostante i bambini fossero un'orda, tra un balletto e una sessione di trucco (a richiesta eseguivo sul facce, mani, guance, occhi, polsi e bicipiti, cuori, baffi, farfalline, hello kitty, teschi e maschere da supereroe) siamo arrivati al momento. IL MOMENTO. Cioè la torta.
La quale torta, ricoperta da un crostone di pasta di zucchero (rosa) e decorata con caramelle (rosa) e scritte (lilla e rosa), ha mostrato evidenti segni di cedimento durante la notte. Il piano primo si è affossato nella base.Pendendo verso sinistra. In alcuni punti l'intonaco zuccherino si  è crepato.
Ma con un buon make up, come quando si cerca di far sembrare bella la cozza di turno, un nastro di qui, un mashmallows di là, un decoro di sù, le candeline qua e là, abbiamo salvato le apparenze.
E la porcellina ha avuto la sua torta di simil-nozze. (che, naturalmente, non ha nemmeno assaggiato).
Poi, via, i regali e infine una entusiasmante tombola nella quale non sono mancate le scene isteriche (come da tradizione) di quei bambini che non hanno vinto (ma che hanno poi ricevuto il consueto premio consolationis).

 
 
 


 
 
Insomma è andata benone. La casa non ha danni evidenti. Il cibo, nonostante le infauste previsioni del G. marito, è stato sufficiente. La torta (udite udite) nonostante fosse un attentato diabetico, è stata mangiata quasi tutta (dagli adulti). La porcellina è stata felice, e anche il porcelino nr 1, che ha coinvolto tutti gli invitati maschi in una guerra armata contro delle fantomatiche spie; e la porcellina nr 3 ha dichiarato eterno amore al suo migliore amico di materna.
E anche questa, è fatta.

23 marzo 2012

anni sei

Succede che avere sei anni è come una nuova maturità.
A sei, si è abili alla scuola, si acquista il diritto di avere uno zaino serio e anche un astuccio  con svariate zip e multipiano, che ogni volta che devi raggiungere la penna servirebbe l'ascensore. A sei, si portano le ballerine senza laccetto (e anche con un pò di tacco che fa rumore-Tacco altro 4,2 mm sopra il livello del rasoterra.).
A sei, si usano due mani per dire la propria età, ed è un vantaggio, così con l'altra nel frattempo non ci si scaccola in naso.
A sei anni si dà il primo addio, che è quello ai compagnetti della scuola materna e si fa anche una festa simil-diploma (meno male che non hanno istituito anche un ballo) con tanto di cappello a forma di tocco dai colori pastello-asilo.
Per i sei anni la porcellina ha organizzato la sua festa di compleanno, e ha cominciato a Dicembre. Per fine marzo.
Ha stilato innanzi tutto una lista di invitati/e che ammontavano circa a 50 persone (escludendo i genitori). C'è stata una rapida e inesorabile riduzione, in quanto la location è casa nostra, e sarebbe carino rimanesse abitabile dopo le scorribande delle orde dei piccoli vandali.
Abbiamo fatto (hand-made, e più precisamente a 8 mani) i biglietti di inviti, e li abbiamo consegnati un mese prima come vuole l'etichetta.
Poi ha ordinato il menù, tutto salato, chè a lei i dolci non le piacciono, avendo gusti decisamente emiliani. Diciamo che ho scartato la salsiccia alle 4 del pomeriggio, e anche i tortellini in brodo.
Ha ordinato anche una torta a tre piani, di colore rosa. Che io ho ridotto a due, che mi hanno dato comunque problemi di stabilità e spero non crolli stanotte nel frigorifero, con tutto quello zucchero rosa e quei 4 litri di crema pasticcera...Ho studiato per un mese tutti i siti che contenessero la parola chiave: torta a piani ricoperta, e così ho partorito questo eco mostro tutto terribilmente e decisamente rosa, e con un indice glicemico pazzesco.
Secondo me non la mangerà nessuno, resterà un fantasma rosa nel freezer, finchè non sbrinerò il frigo e la torta ridotta in macabri pezzi rosa, finirà nel paradiso delle torte di compleanno.
Però è bellissima.
L'anno prossimo la farò di pongo.


Le foto di seguito sono di ieri, ovvero il vero giorno del suo compleanno, quando le abbiamo dato il regalo e le abbiamo fatto spegnere le candeline. Perchè le candeline vanno spente nel giorno giusto, sennò il desiderio non si avvera (porcellina molto indecisa se desiderare il fagiolo sia femmina oppure di avere i capelli lunghi come Rapunzel). La torta è stata fatta solo allo scopo di avere una base di appoggio per le candeline, in quanto la festeggiata non l'ha mangiata. Meno male che abbiamo il porcellino nr 1, divoratore di torte...




Auguri, porcellina nr2.

21 marzo 2012

tutto quello che non sono

Nella mia carriera di donna, ho scoperto che pensavo di essere in un modo.
E che invece ero in un altro.
Pensavo che mi piacessero delle cose. Invece poi ho scoperto che me ne piacevano altre.
Per un pò ho avuto un periodo-tipo- da schizofrenica. Ovvero, come se due Hysterik diverse con gusti diversi e difetti diversi e vestite in maniera diversa si prendessero a mazzate tutto il giorno, litigando come scimmie.
E poi in qualche modo (un modo che prevede anche un pò di impasticcamento) quelle due sceme si sono messe d'accordo.
Perchè non si può essere disordinate disperate e senza alcuna speranza e poi avere delle crisi isteriche se ci sono lego dietro il water e porporina rossa sparsa per tutto il pavimento della cucina, e poi sognare una casa da rivista-figa-di-architettura.
Non si può progettare di costruire una cucina giocattolo usando le scatole di legno delle bottiglie di vino e utilizzando circa 1200 di viti,  vinavil, attac, e calamite; e poi ostinarsi ad essere manager della famiglia e casalinga che non si dimentica di togliere dal colletto delle camicie quelle cosette di plastica (che-vedete- non so manco come si chiamano) prima di lavarle?
Non si può avere un armadio pieno di vestiti (scartando quelli in cui non entro più, ma che tengo e per puro sadomasochismo ogni tanto tento di infilarci dentro qualche pezzo di corpo) che non metto perchè mi incanto davanti alle vetrine con abiti tutti colorati come uccelli del paradiso, a righe, a pois viola e gialli e scarpe verde pisello?
Mi accorgo che quando mi vesto per benino, un pò come quando le bambine di 4 anni si mettono le scarpe col tacco della mamma.

E insomma non sono un sacco di cose. Nel bene e nel male.
Non sono organizzata, e non so dare priorità. Ovvero, date le priorità, scelgo ciò che mi sconfinfera di più. Ovvero, se devo fare la spesa, andare da mia suocera e fare benzina, mi ritroverò a piedi con una tanichetta in mano e le pive nel sacco.
Non sono ordinata e i miei tentativi per esserlo sono peggiori del disordine. Non c'è mai LO STESSO posto per ogni cosa (in quanto non me lo ricordo da un riordino all'altro), e quindi l'apparenza d'ordine è in verità un disordine diversamente disposto.
Mi piacerebbe viaggiare, ma la verità è che da sola non trovo le strade e mi perdo perfino nei meanrdi dei miei pensieri.
Vorrei amare le novità e i cambiamenti. E invece mi terrorizano. L'imprevisto mi fa regredire a bambina di 4 anni, vado nel panico e se potessi mi darei alla fuga immediata. Poi mi dò un contegno da donna adulta e riesco comunque a fare qualche cazzata, ma senza dare troppo nell'occhio.
Non sono costante e appena inizio una cosa e la comincio ad assaggiare, mi ha già stufato. Sono costante solo se c'è qualcuno che mi minaccia, ma questa con si chiama costanza.
Non voglio avere il controllo di tutto. Anche se lo volessi, non potrei ad avere il controllo nemmeno del mio beauty case, per cui improvviso. Lascio spazio all'improvvisazione del momento, che per qualcuno forse vuol dire semplicemente vivere a caso, e per me è invece un modo per non soffocare.
Non sono precisa, e la mia creatività ne è un ottimo alibi.

Soccia, che fatica scrivere questo post. Forse se scrivevo quello che sono, e non quello che non sono, facevo prima.

18 marzo 2012

macchina a 7 posti

...E finalmente, ecco la nostra macchina a sette posti. (forse anche qualcuno in più, a quanto pare...)
Capiente al punto giusto.


10 marzo 2012

la madre e il miasma

Tra le tante Verità che si scoprono (ma ne facevamo anche a meno, eh?) diventando madri/ donne di casa (insomma, sposandosi), è che si avrà a che fare con tutto ciò che fa più schifo, ributta, puzza, brulica, sporca, e ripugna.
Connaturato alla materinità e alla casalinghitudine c'è questa vicinanza e inesorabile relazione con lo schifìo.
Lo stoccaggio della spazzatura domestica. Che, qui alla G. family, se non ci penso io, verremmo sommersi dalla spazzatura , dal "rifiuto secco" che secco non è, dall'umido che diventerebbe allegra nursery di vermi semoventi, di torri di vecchi giornali e bidoni di bottiglie e lattine.
Eppoi c'è la maternità che porta seco una svariata scelta di schifezze. A cominciare dal parto, che prima e dopo e durante è pur sempre come vivere un film super splatter di dario Argento. E da lì poi cominciano le cacche. Le pipì. le diarree. I rigurgiti, le caccole, i vomiti.
A volte mi chiedo se alla radice della depressione di molte donne non ci possa essere questo avere a che fare col continuo smaltimento e pulizia e raschiamento e lavaggio di cose orrende e schifose e puzzolenti che nemmeno l'effetto catartico dell'amore può riscattare.

E tutta questa manfrina, per introdurre un vecchio post. Visto che tra un pò ricomincerò ad avere acheffare che cacche verdi, pannolini e rigurgiti. In aggiunta a tutto il resto, of course.


martedì, 06 gennaio 2009
Periodo di feste e vacanze. Per una famiglia di 5 (cinque) individui, tra cui (almeno) tre porcellini si pone un problema che può sembrare assurdo, quando la preoccupazione maggiore sembra essere scartare pacchi, ingurgitare zampone, sopportare torme di parenti. La spazzatura, o come si dice a bologna (cioè il paesone che vide i miei natali), IL RUSCO. La monnezza. O come si dice qui, al nord evoluto, tutto ciò che va diviso secondo precisi criteri in SECCO UMIDO VETRO PLASTICAEIMBALLAGGI CARTA. Visto che qui al nord siamo evoluti e moderni, quando ci sono le feste, la raccolta della spazzatura viene interrotta misteriosamente per almeno due settimane. I porcellini utilizzano ancora per le loro defecazioni il pannolino, e la raccolta del secco dovrebbe esserci due volte a settimana(si perchè i pannolini USATI si buttano nel secco anche se hanno assai assai assai poco secco)
Ma facciamo un rapido calcolo.
Ogni porcellino avente pannolino (cioè due) produce in media 4 pannolini al giorno. Per un totale approssimativo di 56 a settimana, escludendo problemi intestinali quali diarree. Due settimane producono dunque circa 112 pannolini. Immaginate 4 sacchi condominiali pieni di merda. Ci vorrebbe un'autocisterna di OUST. Alla sera vado in missione in veranda a depositare l'ennesimo sacchetto, sperando che l'aria fresca dissolva un pò l'apocalittico odore di pannolini macerati per 10 giorni .Ma questa non è l'unica cosa disgustosa che una mamma annovera nel suo curriculum.
-Mamma dov'è la cacca mia?- Mi tocca allora aprire il pannolino, mostrare il prodotto alla porcellina nr 2 che la guarda e dice:-mamma è beippima cacca mia. Uuuu ciao cacca!vai nel mare? Ciao!-
E quando finalmente la butto nel water, la saluta con la manina e ho dovuto raccontarle che va nel mare, altrimenti ogni tirata di acqua era come buttare nel cesso la sua opera d'arte. Voglio vedere quando farà il suo primo bagno in mare, probabilmente cercherà le sue cacchette disperse durante tutto l'anno. In effetti fare la mamma ci costringe a fare cose davvero disgustose che non troveremo illustrate mai in nessuna foto della chicco. A parte trasportare sacchi di cacca e pipì in veranda ogni santo giorno, lavare sederi sporchi e pulire vomiti e rigurgiti e diarree da svariate superfici, ci sono cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. Quando tuo figlio è stitico occorre infilargli un termometro su per il sedere, affinchè lui possa evacuare. Il signor G ancora oggi, quando mi vede con un termometro in mano prende il Sole24ore e si chiude in bagno. Queste simpatiche operazioni (che probabilmente hanno lasciato un segno indelebile nella psiche dei miei stitici figli) erano accompagnate da commenti come :- dai, spingi, su, che ce la fai, falla tutta!-
Ma tant'è.
Quando sono 6 giorni che quel povero bambino NON VA, devi pure far qualcosa.
So che probabilmente non avreste voluto saperlo.
Poi c'è il moccolo. E' risaputo che i bambini fino a un anno e mezzo non si sanno soffiare il naso. Esiste una specie di imbuto da appoggiare al naso, collegato ad un tubicino. La mamma di turno deve aspirare con la bocca il moccolo del bambino, che dovrebbe venire assorbito da una spugnetta, preferibilmente prima che arrivi in bocca alla sventurata madre. Un giorno il porcellino numero 1 mi disse- Mamma, io lo so perchè hai il vomito. Succhi il moccolo della sorellina!-
In effetti qualche conato viene. Ho anche dovuto disincrostare il muro a fianco del letto di mio figlio dalle caccole che ci ha appiccicato. Ho raccolto per tutta la sala e l'ingresso palline di cacca sparse dalla porcellina numero 2 durante il fallito tentativo dell'affrancamento dal pannolino. Ne ho contate 46, tra grandi e piccole. Alcune le ho trovare dopo settimane. E' inutile, fare la mamma è dolcemente disgustoso. Non per questo meno divertente, comunque.

9 marzo 2012

question time

A cena.
Con una coppia di amici, a casa nostra.
Tutti intorno alla tavola.
Ad un certo punto, il porcellino grande, tra un forchettata di tagliatelle e l'altra, propone questa domanda.
-...Ma , poi, cosa sono le gnocche?-

Momento di silenzio.
Tagliatelle che penzolano dalle bocche immobili.
Poi abbiamo risposto in tre contemporaneamente.

-dove- o da CHI- hai sentito questa parola?-(Io. Domanda da madre che aspetta l'occasione per accanirsi sul Gmarito)

-Sono le femmine degli gnocchi- (risposta infantil-demenziale della invitata, ma ha una sola bimba di 8 mesi, e bisogna perdonarla)

-è un modo di chiamare le ragazze.- (e da chi poteva venire tale risposta? E'una G. risposta, naturalmente.)

Il porcellino tra le tre ha filtraro solo quest'ultima.
Ha aggrottato le sopracciglia e ha rilanciato:-Ah. E cos'è la posizione del gorilla?-
Alè.
Evvai.
Il signor G. era interessato alla posizione del gorilla, io, a dove avesse sentito queste cose.
-Ma l'ho visto in tarzan!- Si  è schernito il porcellino guardando quattro paia di occhi fissi su di lui con diverse sfumature di terrore.

Ebbene, sveliamo l'arcano.
(A cui sono arrivata dopo tre giorni, non impedendo quindi la totale figura di palta con gli ospiti, che-se non altro- sapranno cosa li aspetta appena la bambina avrà l'uso della parola.)
Non sono le GNOCCHE ma le NOCCHE.
Da cui si evince la posizione del gorilla, che appunto, si appoggia sulle nocche delle zampe anteriori.
Tarzan di Walt Disney.
Nemmeno con lui, si può stare più tranquilli.

8 marzo 2012

i regali delle festicciuole

Dunque, l'abitudine ormai  è questa er i compleanni. Affittare i localoni. Ma c'è dell'altro. I regali per il festeggiato/a. Io ho sempre preso un pensierino, facevo il pacchetto, mettevo il bigliettino firmato dal porcellino, e via.
Ma ormai c' l'abitudine di fare i regali cumulativi.
Oh, bè, carino. Ho pensato all'inizio. Così con 4-5 euro insieme a qualche mamma, si prende un regalo più grande. Ma mi sbagliavo, perchè non è così che funziona.
C'è una mamma, incaricata (che io non ho ancora capito CHI sia, perchè il giro del fumo si sta facendo complicato) che raccoglie i soldi. E visto che scegliere il regalo è uno sbattimento, quasi tutte aderiscono.
Io sventurata una volta ho aderito. Anzi, il mio portafoglio ha aderito.
-posso darli a te i soldi?-
-Si, dai, così li dò alla mamma del fede, che li da alla mamma di Rebe, che li consegna alla Adriana, che poi passa al toys, che c'ha la tessera-
(non so che sia, sta adriana, ma vabbè)
-Ok, dimmi quanto?-
-Son trenta euro.-
TRENTA EURO? Io con trenta euro ci faccio la spesa di tre giorni.
Ci compro un paio i scarpe della Naturino (solo fino al numero 28),
prendo lo zaino di scuola alla porcellina nr2,
ceno al cinese con G marito!
La mamma mi guarda (io non so quali espressioani mi sono passate sulla mia faccia non truccata perchè non ho il controllo della mimica facciale e dissimulare non è il mio forte) e dice:- bè si, perchè non lo sai? la festa è di tre bambini assieme, Giorgio, Samuele e Riccardo. Sai, così si risparmia.-
Le LORO mamme , forse, risparmiano.
Io mi dissanguo il portafoglio.
Ormai era tardi, naturalmente.
Ho svuotato il portafoglio (già è raro che abbia più di 20 ero) con la faccia che potrebbe avere Paperone quando dà un centesimo a qui quo qua (si però questi son 30 sacchi) e ho diplomaticamente chiesto.
-...E cosa si regala?-
-Ah, boh, non so mica. Fa tutto l'Adriana al Toys-
Si, così con 200 sacchi di spesa con la sua fottutissima tessera toys si cucca i punti risparmio.
Poi alla fine a quella festa non ci sono stata. Il porcellino è tornato a casa e mi ha chiesto:
-Mamma, ma poi il MIO regalo per i compagni, qual era?-

Credo gli abbiano preso, a tutti e tre la playstation3.

7 marzo 2012

Vintage: festa!

Oggi sono stata a una di quelle feste di compleanno fatte-in-serie. Stavo per scrivere un post, poi mi sono ricordata che l'avevo già scritto...quindi lo riciclo perchè non c'è niente di peggio che ripetersi...è quasi esattamente un anno fa. Primavera: tempi di feste e regali (la scelta e l'acquisto dei regali per i compagnetti meritano un post a parte).
mercoledì, 16 marzo 2011

feste di compleanno

Da mettere in conto assieme a tutti i grattacapi derivanti dalla scuola, oltre ai compiti da fare il W-e, le riunioni di clase e consiglio e comitato-genitori, ci sono le feste.
Quando ero piccola io (frase che denota già alla propensione-dei vecchi- alla litania dei bei tempi andati) le festicciole si facevano in casa, con tre o quattro amichetti del cuore, la mamma ti preparava la torta di riso (lasciatemi citare Guccini,dai), quattro panini al salame, la tombola o la caccia al tesoro.
Adesso bisogna invitare tutta la classe (perchè non invitare tutti sarebbe politicamente scorretto), quindi visto che non ci sono case in gardo di ospitare 28 bambini urlanti, la festa si fa in questi localoni a pagamento.
Nella fatispecie, grandi saloni ricavati da vecchie fabbriche o capannoni ristrutturati, dotati di temperatute tropicali caldo-umide d'inverno, e artiche d'estate. E dotate anche di una specie di labirinto a più piani con piscine di palline, scivoli eccetera, nel quale i bambini spariscono e dal quale i genitori non riescono più a farli uscire.
Infatti la mia porcellina nr 3 ci ha pure pisciato dentro.
Immaginate dunque una grande sala bollente, una mastodontica struttura che fagocita i bambini, un rimbombo di urla, pianti, grida, risate, un sottofondo di canzoncine dello zecchino d'oro a 10.000 decibel, genitori spaesati che si sorridono senza parlare perchè l'audio dello Zecchino non glie lo permette.
Solo una cosa richiama i bambini fuori dal labirinto minotaurico: il cibo.
Il rinfresco in questi luoghi è standard. Semper solo patatine-popcorn-pizza-cocacola. Allora i bambini, seminudi, alcuni in canottiera, sudati, smutandati e rubicondi, escono a frotte. Passano dal tavolo. Lo ripuliscono con la velocità delle locuste bibliche, e ritornano dentro all'epico labirinto, lasciando solo una scia di briciole.
Laddentro non si sa cosa facciano i bambini.
Al genitore è proibito entrare, ogni tanto butta l'occhio e vede un pezzo di gamba che spunta dal mare di palline, che sparisce dietro lo scivolo gonfiabile, una testa che spunta da un buco. Ma è solo un attimo fugace.
Non è un posto per genitori ansiosi.
Poi c'è la torta. Parte una canzoncina registrata. Un altoparlante annuncia l'arrivo della torta. La fiumana di bambini esce dal mostro. Il festeggiato-finalmente hai capito chi davolo sia- spegne le candeline. Anche la torta è standard, a tutti i compleanni. Pane e nutella.
Ed ecco, a ruota, l'apertura dei regali, ammassati su un tavolo. Il festeggiato scarta 28 regali, di solito si stufa prima, e finisce di farlo la sua mamma.
I porcellini entrano nel labirinto ed escono con qualche virus, in quanto questi luoghi sono in paradiso di virus e batteri, praticamente è come se li coltivassero in serra.

5 marzo 2012

incidenti sessuali

Porcellina nr2.
(Il tutto,  ballando e volteggiando intorno al tavolo della cucina.)
-Mamma, non è che ho fatto apposta.-
-Cosa?-
-Oggi a scuola. Sai, io correvo.-
-Eh.-
-Alessio correva.-
-Umh.-
-e ci siamo scontrati.-
-Ah.-
-e QUINDI, ci siamo baciati sulla bocca.-
-sulla bocca?-
-sì, perchè ti ho detto. No?. Ci siamo scontrati. Epperò, bleh, che schifo.-

Non aveva l'aria affatto schifata.

3 marzo 2012

post vintage: venerdì, 05 dicembre 2008

Io vorrei una colf. Vorrei che mentre sono al lavoro qualcuno in casa lavorasse al posto mio, pulisse i pavimenti, spolverasse, mettesse in ordine la casa, lasciasse un gradevole odore di pulito dal bagno all'ingresso. Vorrei tornare a casa e inspirare quell'odore chimico di pulito che rimanda al bergamotto-lavanda-saponedimarsiglia, vorrei farmi una doccia bollente mentre la colf tiene a bada i bambini con un gioco intelligente della cittàdelsole.La colf dovrebbe fare tutto ciò che detesto fare,la raccolta differenziata, mettere a posto la biancheria stirata, stirare, rinvasare le piante.Potrei disegnare di più, giocare con i bambini, fargli il bagno più spesso (fargli il bagno è molto divertente ma fisicamente al di sopra delle mie energie psicomentali, glie lo faccio quando baciandoli mia suocera comincia ad arricciare il naso e piegare la bocca all'ingiù). Potrei trovare il tempo per rammendare 40 paia di calze spaiate e bucate. Ma dopo dovrei davvero smettere di lamentarmi, e sto raggiungendo forme di lamento ormai così raffinate, sublimate, elegiache che forse quasi quasi mi spiacerebbe.

sabato 06 dicembre 2009

Il mio cervello non è geneticamente predisposto a:

-leggere le piantine senza orientarle nel mio senso di marcia
-capire le istruzioni delle kinder sorprese
-risolvere gli indovinelli di logica, le parole crociate, i rebus, il sudoku
-leggere la mia busta paga
-ricordare che non si accendono la lavatrice e la lavapiatti contemporaneamente.
Il mio cervello ha sviluppato solo la sua parte destra, quella sinistra giace atrofizzata al suo fianco.
Nel mio cervello i neuroni funzionano a turno,sono sindacalizzati.Il mio cervello si spegne alle 22.00 se non viene stimolato chimicamente con un endovena di caffè o una puntata di sexandthecity o una fetta di strudel alla mela o il pianto disperato di uno dei bambini.
Nonostante tutto ciò il mio cervello produce delle idee molto creative, tendenzialmente ignorate/derise/descritte 
fisico-matematicamente come inattuabili dal G. consorte che nel frattempo legge ilsole24ore.
Tutto ciò non sfugge alla sottoscritta che è molto vigile, non per niente. P
erò spesso le idee vengono accantonate per cause di forza maggiore riconducibili alla dis/organizzazione della famiglia. Eppure esse rimangono come fantasmi che si aggirano nel mio cervello in cerca di risoluzione.
Potrei elencarne alcuni, sperando che nessuno mi copi le idee: un telecomando per le cose che si perdono regolarmente, un divano letto costruito con dei bancali da cantiere (per questo avevo pure sedotto gregory, un manovale edile che me ne aveva procurati 4),un sito da cui scaricare gratuitamente favole illustrate da me, una cucina giocattolo per la mia bambina nr2.
Ignorando le pieghe ironiche e sarcastiche della bocca del coniuge, la sottoscritta ha però realizzato molte delle sue idee, e questo le permette di sfuggire ala mediocrità dell'ordinario, e all'idea di essere un vigile urbano-donna.