6 febbraio 2012

domenica

La domenica.
Quando ero ragazzina-e bambina- la domenica, invece di essere il giorno più bello della settimana, era in assoluto il poù palloso.
Mentre i miei compagni andavan fuori porta, oppure al cinema, o al circo, o a sciare, o ai giardinetti, noi no.
Noi, si stava a casa. Alla mattina si andava a messa, che per noi bambini era una cosa di una noia mortale, che io ancora mi ricordo a memoria ogni singolo fregio d'oro dell'altare barocco della cappellina a destra della navata. Però si stava bunissimi, come statue di sale, perchè una volta era così. Non era una opzione, stare buoni a messa. Si accettava la tortura come una delle tante cose che si devono sopportare nella vita.
Si tornava a casa, alle volte con il pacchettino delle paste, ma non così spesso. E poi si mangiava in sala da pranzo come dei porcelli. Primo secondo due contorni dolce e frutta. E iniziava il lento e sonnacchioso pomeriggio vuoto. Che poi noi primi tre fratelli qualcosa ci inventavamo, ma visto che a casa c'era anche papà-severissimo- le opzioni di gioco erano alquanto limitate in quanto dovevano dare poco nell'occhio e possibilmente non emettere suoni. La TV era dedicata alle partite, quindi i cartoni ce li potevamo sognare, e forse a pensarci bene la domenica non c'erano cartoni.
Ma forse, se c'erano, non l'ho mai saputo.
Mia madre, che aveva cominciato a cucinare dal mattino (mi ricordo che a casa mia alla mattina di domenica ti svegliavi con già l'odore di roastbeef e ragù) passava praticamente tutta la giornata a spadellare (prima) e lavare i piatti e risistemare (dopo), e quando aveva finito, ricominciava per la cena.
Ecco, di questa cosa di mia madre che passava la domenica a fare e disfare, solo ora mi accorgo. (Ovviamente).
Secondo me nemmeno lei amava tanto a domenica ma non l'avrebbe mai detto. Perchè lei è un pò santa come solo (certe) donne educate negli anni 50 possono essere. Devo chiederglielo.-Ma anche per te era una barba colossale la domenica?-
Comunque.
In casa nostra non mi alzo alle 7 per cucinare, questo è certo. Però ho comunque l'impressione di passare la giornata a fare e disfare. Ieri, dopo che avevo svuotato la lavapiatti, dopo averla caricata nuovamente coi piatti del pranzo (e della sera prima!) e ritrovandomi a pensare già cosa fare per cena in previsione del fatto che alle 18 dovevo essere al lavoro, ho cominciato a sbuffare come un bollitore.
-Cos'hai da sbuffare, amore? Dai, quando hai finito vieni di là che ci rilassiamo-
-Mi sembra di essere una geisha!-
-...Ma essere una geisha è un ARTE!-
Il G marito mi informava così che non solo essere una geisha dovrebbe essere per me un onore, ma che comunque, non sono all'altezza.
Per cena hanno mangiato solo pastina in brodo.

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