9 febbraio 2012

il fagiolo/02

Post in differita: dal 13 Dicembre in poi

Dopo giorni di confusione e ebbrezza e paura ed eccitazione e neurone quasi disattivato, e pensieri sciolti in totale libertà; giorni in cui passavo dal timore alla felicità con una velocità da sembrare una adolescente in piena tempesta ormonale, ecco che arriva il punto fermo.
La visita dal ginecologo.
Lo so, gli uomini che leggeranno questo post inorridiranno al solo leggere la parola: Ci sono parole che non riescono a sentire, come quando fai scorrere la lama del coltello sul piatto di ceramica. Gli si accappona la pelle.
Ginecologo, ginecologo, ginecologo, ginecologo.
Tiè.
Ebbene, io amo il mio ginecologo.
In senso metaforico.
Ha sopperito la mia incapacità di mettere al mondo i miei figli in maniera normale, perché evidentemente le cose normali a me non riescono bene.
E quindi di lui mi fido ciecamente.
E poi è un inguaribile ottimista. Dopo ogni cesareo-cioè proprio appena dopo, in sala operatoria- mi guarda e mi dice.
Bene, signora. 
Va tutto a meraviglia.
E’ pronta già per farne un altro.
E così, anche se sono lì, tutta tagliuzzata e con una ridicolissima cuffietta verde-salvia sulla testa e una luce sparata negli occhi, un freddo cane e due dottori che ti stanno guardando PROPRIO lì come se niente fosse, mi sento di avere superato la mia prova, nonostante tutto.

Bene. Il mio Dott. G. (se si chiamano tutti G, mica è colpa mia!) mi vede entrare nel suo studio e mi dice:
- Signora! Ma come sta! Ma sa che sembra una ragazzina? Si vede che i figli la ringiovaniscono!-
-E infatti, dottore sono incinta.-
- Ma bene! Che bella notizia! A quanto siamo? Tre? Ah, no, quattro. Bene bene.-
E così è cominciata la mia visita.
Non è speciale il mio dott. G?
E così ho visto il Fagiolo. E quando lo vedi, allora tutti quei pensieri si fermano, e si mettono in fila per due. E aspettano il loro turno davanti al neurone. Hanno 9 mesi di tempo, che portino pazienza.
Vi risparmio le considerazioni di una mamma davanti all’ecografia del Fagiolo. Se non siete incinte saranno comunque ridicole o retoriche o banali o disgustose (ho anche lettori uomini a quanto pare).
Però vi dirò i commenti dello squisito dott. G, che tutto contento mi dice che Fagiolo sta benissimo, e che ci rovinerà allegramente l’estate venendo al mondo i primi di agosto, che il quarto cesareo non è una passeggiata ma si può star tranquilli.

Esco dal ginecologo e mi vado a fare un aperitivo analcolico con mi fratello, lo zio Americano, tornato dall’America per le vacanze di Natale e venuto a trovarmi della nebbiosa Lombardia. Mi scofano mezzo tavolo di cibarie senza alcun ritegno e mi faccio raccontare della sua meravigliosa e sfinente vita nel KENTAKI ( io scrivo così come si pronuncia, perchè a me, le lingue anglofone, mi fanno un pò schifo).
Perché là, in America, sembra che ci sia la vita vera.
E che quella qui in Italia sia un po’ una vita in falsetto.
E là, in America, sembra che succedano le cose interessanti, anche solo per il fatto che quando qui è giorno, là è notte; e la Realtà deve pur stare dall’una o dalla’altra parte.
E- lo confesso- l’ho pure invidiato un po’. Ma non perché sta in America (chè io non so nemeno l’inglese), ma perché ha voluto una cosa e l’ha fatta. Ed ora è tutto ancora in gioco , ma intanto ce l’ha fatta, e si è dato una possibilità.
E mi ha invitato a trovarlo, magari ad Aprile dell’anno prossimo.

E il Fagiolo avrà 9 mesi.

3 commenti:

  1. Ora questa devo dirla. Commentavo con il G. marito:- Sai, è bello andare dal Ginecologo, perchè lui è sempre positivo. E' sempre allegro!-
    -Certo che è allegro. Guarda F***E tutto il giorno!. Lo sarei anche io!-
    (con un filo di malinconia?)

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    1. Troppi G-ormoni ti fanno male! Ma dai ho solo evocato la barzelletta!!!
      G.

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  2. Sono contenta che il Fagiolo stia bene! Vedrai che l'estate migliorerà :)

    Sognatrice
    a bordo

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