La madre sa cosa vuol dire
quando in un sabato piovoso senza impegni, giungono in cucina tre Fantastici su
quattro alle ore 12.05 e dichiarano che vogliono aiutarti a cucinare.
La madre sa che non può dire
di no, cosa che si trasformerebbe in un alibi a vita per non aiutarti mai più a
fare alcunchè di collaborativo in casa, essendo loro convinti che cucinare con
te sia davvero un aiuto.
La madre sa che è
profondamente diseducativo dire ad un bambino che no, l’ultima cosa al mondo
che vuole alle ore 12..05 quando il pollo non è ancora del tutto scongelato è
un minorenne che sparge farina, rompe uova e mangia il burro a cucchiaiate e
consulta la CVCINA ITALIANA dichiarando che vuole fare il soufflè al pecorino
di fossa.
Ovviamente la madre sa che
deve invece dire di sì e che i Fantastici non si accontenteranno di fare una
pasta al burro ma vogliono affettare,
spalmare, fracassare gusci, infarinare, soffriggere, mescolare. Inoltre
dovranno esserci almeno tre portate.
La madre a quel punto avverte
il Gmarito che si mangerà alle due, e il poveretto, dopo avere apparecchiato,
si stenderà rassegnato sul divano elemosinando dai figli qualche pezzo di
prosciutto.
Alla fine si andrà in tavola e
la madre ancora una volta si illuderà che Catwoman masticherà almeno quello che
ha preparato, e invece no, perché lei mangia solo cose semilavorate in via di
preparazione, possibilmente crude, per poi lasciare mezzo piatto pieno.
In ogni caso la madre potrà
consolarsi pensando di avere fatto una cosa molto montessoriana e addirittura vantarsi su Pinterest o qualche
altra piattaforma per madri perfette.
Ecco che poi la madre, pensando
di avere svolto il suo compito educativo, dopo avere ripulito la cucina cosparsa
di farina-uova-mozzarella-olio-pomodoro, finalmente si siede e decide di
dedicarsi al cucito creativo, che ci pensa da circa 4 mesi.
Ed ecco la seconda calamità.
I Fantastici che arrivano
dicendo che anche loro vogliono fare
i lavoretti.
Dipingere.
Fare vasi di creta.
Cucire una borsa.
O in alternativa il buon
vecchio: voglio fare un lavoretto MA NON
SO CHE COSA, alludendo al fatto che nulla di ciò che propone la madre
prevede un congruo spargimento di materiale inerte in giro per la cucina.
Ed ecco che la madre si
ritrova in un angolo del tavolo, cercando di difendere scampoli di stoffa da
schizzi gialli e neri di tempera (ape di cartapesta) e da crisi isteriche perché
i colori si mischiano, per poi concludere la sua pausa creativa cucendo assieme
a WonderWoman un porta tablet.
Poi la madre vanifica tutto lo
sforzo educativo montessoriano con dichiarazioni definitive e terroristiche.
E si mette a pulire macchie
gialle e nere dal tavolo, pavimento, magliette e cellulare.
Quindi, tutte le foto che vedete su Pinterest di madri e bambini e simpatici lavoretti:
non credeteci.
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