20 settembre 2016

Perché non potrò mai fare la rappresentante



L’anno è iniziato e ovviamente in media almeno una delle tre rappresentanti di classe chiede venia ed avverte sul gruppo w’up che ha già dato, di avere pietà, confessando di avere sviluppato una dipendenza dallo xanax dai fiori di Bach contro l’ansia.

Ovviamente il popolo delle mamme si scatena, ed è tutto un tripudio di delazioni:

-Ma tu, Cristina, che non lavori? Saresti BRAVISSIMA!- (leggi tra le righe: tu che non fai una beata fava tutto il giorno, invece che andare in palestra, non potresti immolarti?)

La Cristina della situazione si trova subito un impiego come operaia in catena di montaggio a turni di 17 ore.

-E Fabìola? Fa già la catechista! E’ bravissima, organizzata, adùsa alla gestione delle madri nonché dei gruppi w’up dedcati!-  (leggi tra le righe: già è praticamente santa, aiutiamola a diventare martire)

Fabìola allega un file excell con tutti gli impegni della settimana (comprendente mensa dei poveri, caritas ambrosiana, volontariato al canile ed elezione a carica di presidentessa della bocciofila della terza età) da cui si desuma che qualcun altro sta già provvedendo alla causa di beatificazione, nonché passaggio a miglior vita.

Le delazioni continuano implacabili, mentre qualcuna per il terrore di essere nominata abbandona il gruppo di w’up fingendo di avere sbagliato tasto e di avere cliccato per errore: “elimina gruppo per sempre”.

Io pensavo di essere fuori dai giochi: lavoro e c’ho pure 4 figli, posso fornire una dichiarazione del mio datore di lavoro firmata in duplice copia ed eventualmente lo stato di famiglia.

E invece la situazione è così disperata che me l’hanno chiesto. Se non sapessi che davvero c’è questa tragica carestia, potrei essere anche lusingata.

In ogni caso, ecco perché non posso fare la rappresentate di classe, e se per caso io impazzissi un domani e mi proponessi per tale ruolo, dovete assolutamente farmi desistere con ogni mezzo, compreso farmi perdere i sensi con il cloroformio.

Primo: io non sopporto i lamenti sulla struttura scolastica. L’intonaco scrostato, la tenda che non chiude bene ed entra troppo sole o troppa ombra, il buco nel muro, il banco con le schegge di legno, l’aula con lo spiffero, i termosifoni vicino al banco, la puzza in bagno. A meno che non stia crollando il tetto, o non fuoriescano i liquami dai gabinetti, invadendo la scuola di merda, non verrà fatto nulla. Quindi non intendo intraprendere crociate.
 

Secondo: non avvallerò alcun lamento sulle maestre né sul loro sistema didattico. Le maestre sono sacre, almeno davanti agli alunni. A meno che non facciano qualcosa di plateale o illegale, mi rifiuto di entrare nel dettaglio della quantità di compiti, dei voti, del loro accento nell’ora di inglese, del tono di voce che usano. Io, con una classe di 27 bambini userei il lanciafiamme dopo 10 minuti, figurati insegnargli le divisioni in colonna.

Terzo: inutile chiedermi alcuna informazione su qualsivoglia compito per casa. Dopo la prima elementare non leggo più il diario.

Quarto: non ho ancora capito la differenza tra interclasse, associazione genitori, consiglio di istituto, consiglio di classe. Probabilmente se mi applicassi (e andassi alle riunioni) potrei capirci qualcosa. In sostanza mi basta leggere i verbali che mi mandano diligentemente per mail constatando che ci sono persone più serie di me che si prendono la briga di condividere e divulgare i programmi scolastici, le iniziative culturali o di raccolta fondi. Trovo tutto molto lodevole, ma non sono in grado di avere un ruolo attivo. Lasciatemi fare quella che compra il muffin per 3 euro all’uscita di scuola o compera 5 libri durante la settimana della lettura. Se mi impegno posso pure fare la torta allo yogurt completa di etichetta con tutti gli ingredienti e gli allergeni, da vendere nel cortile della scuola.

Quinto: se mi conosceste non mi affidereste i soldi della gita, dell’assicurazione, del libretto delle assenze, e di tutti i regali previsti, quali: feste di addio, feste di compleanno, Natale, fine anno, pensionamento, matrimonio, comunione, bomboniere. Già a fare sto elenco mi è venuta l’ansia. Mischierei tutti i nomi, gli importi, i conti correnti e i regali, le persone, le ricorrenze, dopo tre minuti.

Sesto: Stare dietro ai miei attuali 8 gruppi w’up tra catechismo, elementari, materna, parrocchia, gruppi per i regali di compleanno (!?!?), scout, è un lavoro. Come minimo dovete darmi uno stipendio part time.

1 commento:

  1. il lanciafiamme avrei tanto voluto usarlo contro le mamme ... ho fatto la rappresentante di classe per 8 lunghissimi anni e ancora oggi non riesco a capacitarmi come sia potuto accadere, forse sono sempre in tempo per avere un risarcimento danni morali!!!

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