WonderWoman ha alcune peculiarità. Per esempio quella di
avere bisogno di un costante rumore di fondo, costituito dalla sua voce. Se non
parla, è perché canta. Spesso mi trovo a dovere fare dei turni per stabilire le
priorità di parola. E’ un po’ estenuante, però è lei.
Le conversazioni con lei prendono sempre una piega
anticonvenzionale.
Conversation one.
-Mamma, sai l’arena?-
-si-
-Tu lo sai che non serviva per i concerti come oggi-
- si-
-No, aspetta te lo dico io: servivano per farci combattere fra loro i gladiatori oppure i gladiatori coi
leoni. E sai a cosa serviva la sabbia
che c’era sul pavimento?-
-No.-
-Allora serviva -che schifo- ad assorbire il sangue dei
leoni che sbranavano i gladiatori. E anche perché così se i gladiatori, per
esempio, cadevano a terra, non si sbucciavano le ginocchia.-
Molto coerente.
Conversation two.
Siamo a Mantova, camminiamo verso lo splendido pPlazzo Te, che
si manifesta davanti a noi in tutta la sua bellezza, dopo avere visto Mantegna, Palazzo Ducale, Castello di San Giorgio. Wonder
richiama la nostra attenzione, con grande entusiasmo:
-Venite qui, guardate!-
Accorriamo, contenti che anche lei si entusiasmi per la
Bellezza. Ed ecco il suo stupore.
Ahahahahaha!! Scusa...ma...ahahahahaha!!!! Sono troppo forti sti figli quando ci si mettono!
RispondiEliminaAhahahahahahahahah!!! Che forte la ragazza..
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