1 febbraio 2017

i poteri maggici della Gfamily


Chi ha figli e/o ha una pigrizia inside, dopo qualche anno apprende alcune verità. Per esempio

Quando la casa è disordinata, sporca, trasandata?

Invita a casa due amici non troppo intimi (ovvero non quagli amici nei confronti dei quali ormai non hai più rispetti umani e li inviti anche coi letti sfatti). Così quel brandello di amor proprio e dignità che ti è rimasto ti costringerà, col suo maggico potere (il maggico potere della vergogna il mio manuale di self-helping uscirà a breve), a riordinare e pulire sfidando qualsiasi legge del tempo e dello spazio (armadi capienti ti saranno d’aiuto, finchè, l’indomani, non te ne dimenticherai, e aprendoli verrai soffocato da uno tsunami di carabattole ivi stipate).

Se la stanchezza intrinseca dovuta alla vita che conduci ti impedisce di organizzare eventi culturali nel weekend, a discapito di tutti i progetti fatti a settembre, la soluzione è:

costringi suggerisci ad un amico/parente di regalarti un biglietto per una mostra, un museo, un evento in un'altra città, purchè con prenotazione. Allora maggicamente troverai le energie per alzarti una domenica mattina di gennaio alle ore 7.00 a.m., preparare uno zaino, buttare giù dal letto la progenie, e fare due ore e mezza di viaggio.

Tutto ciò (ovvero il maggico potere della coazione) non va a mio onore, ma ne sono consapevole.

Basta mettere in moto il meccanismo: ovvero creare delle situazioni coatte in cui non ho alternative; sono quelle in cui do il meglio di me (tutto con le dovute relative proporzioni). E alla fine mi diverto.

E’ così che questa domenica siamo stati con WonderWoman, CatWoman, e SuperMario a Mantova (Megamind via con la scuola), scoprendo (io) che è una città che sta un po’ in culo ai lupi più lontanuccia di quello che immaginavo, che ha il fascino di una città ai margini, defilata, ma sorniona come un gatto, adagiata su una pianura umida e verde, con un centro storico dall’aria molto autentica e molto meno turisticizzata di ciò che immaginavo.

E che fa un freddo maiale, poveri mantovani.

Abbiamo visto la camera degli sposi, rimasta chiusa per un decennio e ora rastaurata, e siamo stati a Palazzo Te. Abbiamo mangiato in un ottimo ristorante, ed ora io DOVRO’ imparare a fare i ravioli alla zucca.

Ergo, nello stile Gfamily: inviterò gente a cena promettendoglieli, così sarò costretta a farli.

Non so quanto i Fantastici abbiano recepito, sulla Bellezza, su Mantegna, sulla pittura, sull’arte, sul potere magico e immaginifico del regno dell’immagine e della rappresentazione.

Siamo tornati a casa stanchissimi, coi compiti da finire, la cena da preparare, delle alici fresche da pulire e cucinare (un altro modo furbissimo di costringerci a cucinare del pesce, siamo dei veri geni).

Epperò, la Bellezza.




 

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