Cos'è
l'invidia degli dei? E' quella cosa per cui, se sei troppo felice, essi,
invidiosi, ti fanno capitare una serie di sfighe, che non necessariamente sono a
tua insaputa sposare tua madre e ammazzare tuo padre, ma potrebbero essere
altrettanto tragiche e fantozziane.
Putacaso che
la Gfamily decida di andare a sciare nel Posto delle Mele, putacaso che la
Madre non scii perchè, diciamo, ha la gamba di legno, e putacaso che il piccolo
SuperMario ancora non sciante rimanga dalla nonna a farsi imbottire di cibo e
coccole: si defila una prospettiva alquanto allettante non chè unica e
peculiare.
Mentre gli sciatori vanno sulle piste all'alba
per rimanere finchè l'omino delle seggiovie non li caccia, la Madre che fa: sta
a casa, nella Valle delle Mele, e passa la giornata a fare passeggiate, disegni
e leggere libri.
E' così che,
mercoledì, ovvero il giorno stesso in cui viene presa la decisione di passare
un weekend lungo in montagna (in linea con le decisioni last minute tipiche
della Gfamily) la madre (notoriamente depositaria della Ybris e del mìasma
ancestrale che scatena la tragedia greca) viene colpita da atroce mal di
stomaco. Lei finge di non notarlo assumendo un sovradosaggio di Gaviscon.
Giovedì, mentre era in procinto di recuperare tutti i guanti da sci scompagnati
e gli altri ammenicoli necessari per le piste innevate, camminava curva come
l'antenato precedente all'homo erectus, con lo stomaco, ormai assuefatto al
gaviscon, che bruciava nelle fiamme dell’inferno.
Ma la Madre
sfida gli dei e compera farmaci più potenti di cui comincia subito ad abusare.
La Gfamily parte. La Valle delle mele regala giornate cristalline e assolate,
cime innevate, cieli color cobalto. La Madre conduce una vita modello
Biancaneve: al mattino prepara la colazione e i panini ai prodi sciatori,
rassetta la casetta cantando, si cala tre o quattro gastroprotettori e
inibitori della pompa protonica, e poi esce. E cammina. Cammina. Cammina. E
legge. E guarda. E contempla.
Contemplare
non è guardare, contemplare è l’azione del sacerdote romano, l’Augure, che con
un gesto ampio della mano munita di un bastone sacro, delinea un'area del cielo
(templum!). A quel punto si mette ad osservare quella porzione di cielo per
scrutare la volontà degli dei nel volo degli uccelli che lo attraverseranno.
Contemplare è
guardare, rimanendo nella dimensione dell'attesa, per discernere la volontà
divina. Trovo sia meraviglioso farlo. E’ un modo di guardare molto speciale,
che ha bisogno di silenzio e volontà e solitudine.In ogni caso, per la cronaca, la gastrite non mi ha mollato, ma io ho fatto finta di niente, anche perché potevo spararmi delle penichelle che neanche quando ero incinta.
Ero
spiritualmente presente sulle piste col Gmarito e i Fantastici sottoforma di
panini preparati con amore e grazie all’interscambio di foto. Insomma ho
ignorato gli dei dispettosi e loro si sono vendicati al nostro ritorno dalla
mini vacanza.
Al nostro
rientro ho trovato, nell’ordine:
la casa senza
elettricità
il freezer
autosbrinato e il cibo all’interno che emergeva dai ghiacciai perenni come
mammuth deL pleistocene .
un messaggio della
nonna che mi avverte che SuperMario ha un tossone da fumatore incallito e mal d’orecchio
WonderWoman
che dichiara di avere la febbre, cosa immediatamente verificata dalla
mano-termometro del Gamarito.
L’indomani
vado nonostante tutto al lavoro per una consegna urgente, e il server non funziona, non
riuscendo a concludere nulla.
La macchinetta del caffè è rotta.
Il mio medico non risponde al telefono e riesco ad essere visitata dopo due ore e mezzo
senza nemmeno uno straccio di connessione per ingannare l'attesa perchè lì non prende, e ci sono
riviste interessantissime di economia o Donna Moderna del 2001.
Ad Elisabetta, successivamente portata dal pediatra, viene diagnosticato uno streptococco.
SuperMario, una volta
prelevato dalla nonna, regala al mondo tre scariche apocalittiche di diarrea, dentro una
delle quali finisce il portarotolo della carta igienica.
Quest’ultima
amena scenetta di me con un guanto fuxia di gomma che ravano del gabinetto
mentre SuperMario fa il tifo, deve avere estinto definitivamente l’invidia
degli dei.
Ma io ho un
superpotere.
Quello di
avere all’attivo ore di penichelle. Dunque resisto felice.
Che posti magici!
RispondiEliminaPurtroppo i - pochi - momenti belli si pagano amaramente!