24 gennaio 2019

sai che c'è?

Quando la mattina vorrei nascondermi sotto il letto fingendo di non essere ancora nata pur di non alzarmi, penso a lei, che si alza tutte le mattine e deve tirare giù dal letto due figli adolescenti (una ha 8 anni, ma è adolescente, vi giuro).



Quando la mattina fisso l'armadio in pigiama perchè non so cosa indossare, fa un freddo cane e vorrei solo infilarmi in un bozzolo di pelliccia di orso polare, e strisciare così fino al lavoro, penso a lei, che invece prepara il suo outfit la sera prima, con scarpe coerenti con tutto il resto, e i gioielli abbinati.
Quando torno a casa e trovo la tavola ancora imbandita di piatti sporchi alle quattro e mezza del pomeriggio e vorrei iniziare un valzer di lancio oggetti, anatemi e maledizioni fino alla settima generazione, penso a lei, che non fa un plissè. Posa le chiavi sul tavolo, toglie il cappotto mettendolo su una gruccia nell'attaccapanni affinchè non prenda un brutta piega, e, dopo essersi tolta le scarpe, convoca i suoi discendenti spiegando loro i vantaggi e gli svantaggi dell'ubbidienza alla madre.
Quando mi aggiro per casa vestita con abiti comodi, ovvero vecchi pantaloni del pigiama di quando ero incinta, la maglietta della Ferrero, una felpa e delle pantofole che in realtà sono delle clogs in gomma da giardinaggio,penso a lei, con i suoi graziosi pigiami raffinati e presentabili, le pantofole  che in realtà sono "scarpe da casa" decorate da bottoni gioiello.
Quando vorrei dire ai figli di turno, che stanno litigando per il possesso di qualcosa che in realtà non interessa davvero a nessuno dei due, (tipo delle mutande delle Winks taglia 6 anni) che non li sopporto più, che si meritano di essere abbandonati a loro stessi e a morire di inedia, penso a lei, che, alzando il tono della voce di una sola ottava, smarcandosi con abilità dal ruolo (impossibile) di chi deve dirimere le discordie, sequestra con abile mossa le mutande senza ascoltare nessuno dei due.
Quando dopo le 21,30 raggiungo uno stato di abbruttimento e insofferenza verso l'umanità intera e la mia massima aspirazione è mangiare le girelle di liquerizia rubate alla calza della befana di SuperMario, rintanata dentro alle coperte come un igloo, penso a lei, che prima di prendere i treno che la riporta a casa, si sofferma a Milano per vedere una mostra.
Quando sono piena di rabbia e frustrazione e vorrei vomitare addosso cose sgradevoli a persone che certamente se lo meritano e che a volte vivono sotto il mio stesso tetto, penso a lei, e me la immagino, che alza le spalle e incomincia-in direzione dell'interessato- con un "sai che c'è..?" garbato e misurato quanto un bonzo himalaiano, e qualunque cosa esca dalla sua bocca risulta così razionale , di buon senso e inoffensivo, che sarebbe capace di convincere il marito ad indossare una parrucca fuxia per andare al lavoro.

Lei, la mia lesboamica.

A cui ho confessato che, lasciata a me stessa, piomberei nell'inedia e diventerei una barbona nella mia stessa casa.

Lesboamica, l'unico tuo grandissimo difetto, è che abiti a Pavia, porca zozza.

2 commenti:

  1. Che brava, riesci ad arrivare alle 21.30?!?! Io già all'ora di cena inizio ad essere insofferente...

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