17 maggio 2021

datemi un pennello e vi imbiancherò la qualsiasi

 Tutti coloro che mi conoscono sanno che io vado avanti per trip successivi, ancor prima che esistesse instagram e pinterest.

C'è stato il periodo dell'autoproduzione, che a volte ritorna (una volta è nata 1 -una- zucchina, un'altra volta un peperone, ho provato a fare lo yogurt ed era buono, ma poi i fermenti si sono sindacalizzati e hanno fatto sciopero), dell'ecologismo (pure quello ritorna in forme e sfumature differenti, dai pannolini lavabili ai detersivi eco, non sono mai arrivata al compost, grazie al cielo visto che non ho un giardino, però ho pensato di prendere una gallina ovaiola, lo confesso). Ho avuto varie ondate di trip del cucito, a volte raggiungendo risultati quasi instagrammabili. Ovviamente nulla che avesse a che fare con orli o rammendi, ma oggetti futili e di maggior soddisfazione creativa.


Il trip del decluttering ha lasciato uno strascico da sindrome post traumatica in qualcuno dei Fantastici. Il trip del magico potere del riordino ha avuto il suo fascino finchè non mi sono stufata di ricomprare oggetti che avevo buttato via dopo averli ringraziati.

Di ciascun trip ho conservato ciò che era sostenibile per la mia psiche, la mia pigrizia e la mia famiglia, abbandonando il fanatismo. Per esempio è sopravvissuta l'abitudine di usare detersivi più ecologici e a basso impatto ambientale, autoprodotti e non, tovaglioli di stoffa e non di carta, una raccolta differenziata più attenta.

La mania della pulizia compulsiva invece mi ha sfiorato solo per brevi sprazzi. 

Ora - complice sicuramente l'isolamento pandemico- impazza il trip della casa. E del fai da te dei poveri. 

Ovvero il fai da te di chi come me, sa fare 4 cose in croce, e ha paura di usare il trapano, temendo che possa animarsi di vita propria e uccidermi. Finchè si tratta di pitturare, va tutto bene. I pennelli hanno un aria inoffensiva. 

Se sapessi usare il trapano sarei veramente pericolosa, non avrei più limiti, tappezzerei i muri di mensole, i soffitti di altalene, amache, vasi appesi, ganci.

Ora sto finendo di ridipingere l'armadio a muro del corridoio, un archetipo degli anni '60 di un tenace color teck che continua a trasparire anche dopo 5 mani: ormai è una guerra tra lui e me. Spero di finire lo smalto bianco, perchè se mi avanza, non so cosa potrei fare: forse avere una pericolosa deriva shabby chic (argh!) per esempio.

Dovrò mio malgrado usare il trapano per mettere delle maniglie all'armadio, a quanto pare non c'è altro modo.

 Poi non so, potrei passare alla mania successiva, che sarebbe il caso fosse un pò di dieta e allenamento in vista dell'estate, che a furia di mangiare cioccolato amaro che tanto non ingrassa e ho bisogno di energie, sto acquisendo la forma di una matrioska.







1 commento:

  1. Non ce la fai con le viti autofilettanti? Io ho messo le maniglie con quelle senza usare il trapano.
    Deriva shabby chic intrapresa da mò qui...

    RispondiElimina