25 febbraio 2012

Avventura nella Giungla Milanese

La gita al museo

Ieri c’erano le vacanze di Carnevale, così mi sono presa un giorno di meritato riposo e per annullare contestualmente lo stesso (ovvero il riposo) ho deciso di portare i porcellini a Milano, al museo delle Scienze Naturali.
Ecco la nostra entusiasmante avventura.
Colazione al bar (o BARC) come lo chiamano le porcelline femmine, che non riescono a pronunciare le parole che finiscono per “R”.
Abitando noi a 10 metri dalla stazione, abbiamo attraversato la strada, siamo entrati nel bar-c della stazione e ci siamo concessi latte e brioches. Per noi è una eccezione, per cui è stato un tripudio di felicità, sbriciolamenti e commenti entusiastici su ogni cosa.
Siamo usciti tutti coi baffi di cioccolato – ma tanto è carnevale-e abbiamo fatto il biglietto al distributore automatico, che i porcellini hanno trovato stupefacente.
Poi siamo andati al binario e abbiamo visto da lontano arrivare il treno, che curvando leggermente, si avvicinava a noi ingigantendo sempre di più.
Il treno, era il paradiso. Siamo stati anche fortunati perchè invece di quei carcassoni anni ’70 coi sedili rigidi in pelle artificiale marrone, ci è capitato uno di quei bei treni nuovi e che sembrano anche puliti, con le tendine che si tirano su e giù ( e su, e giù e su, e giù e su, e giù e su, e giù), il bracciolo che si alza e si abbassa, e il cestino della spazzatura (-mamma, dammi della spazzatura che la buttiamo nel cestino!- e una altra mamma avrebbe risposto che non va in giro con la spazzatura nella borsa. Ma io no. E ho tirato fuori fazzolettini moccicosi e cartine di caramelle dell’aprile scorso).
Poi, mentre il porcellino estraeva dalla sua borsa un fumetto e si immergeva come un sub sordo e muto nella lettura, le porcelline guardavano fuori dal finstrino.
La porcellina nr 3 di anni 4, faceva considerazioni sulla teoria della relatività.(-Mamma, sembra che le cose vadano indietro, ma siamo noi che andiamo avanti, è vero? Le cose stanno ferme.-)
La porcellina nr2 di anni 5 e mezzo, si godeva semplicemente il panorama:- Mamma, ho visto dei pompieri bellissimi che lavoravano sulla ferrovia. E anche una farfalla bianca!-
Dopo 55 minuti passati tranquillamente, e anche ognuno seduto miracolosamente al suo posto, siamo scesi alla stazione di Porta Venezia, una delle stazioni che preferisco, siamo emersi dal sottosuolo per ritrovarci in una Milano primaverile, azzurra e assolata, a due passi dal museo.
I porcellini erano abbacinati dal sole e, bambinescamente come solo i bambini riescono a fare, si sono stupefatti per ogni cosa, vetrina, tram. Semaforo, accattone e albero che abbiamo incontrato.
Il museo è dentro a un bellissimo ed enorme Parco, in cui non sono mai entrata in quei 7 anni che ho vissuto a Milano.
Una volta dentro abbiamo visto le sale dei minerali (che interessavano veramente solo al porcellino nr 1 che si leggeva tutte le didascalie e una volta a casa si ricordava pure i nomi dei cristalli), poi quelle dei fossili, che comprendevano anche i dinosauri. Enormi scheletri di dinosauri (anche il mitico T-rex, e altri di cui non chiedetemi i nomi ma il porcellino li conosceva tutti in latino) che la porcellina nr 3 si ostinava a dire che erano tutti finti, o che perlomeno non erano mai esistiti VERAMENTE. La porcellina nr 2 correva spasmodicamente per tutte le vetrine, come posseduta.
Poi al piano sopra c’erano i diorami con gli animali. Ovvero vetrine in cui erano fedelmente ricostruiti gli ambienti degli animali con dentro gli animali impagliati. Di un realismo impressionante. La tigre che sta per balzare addosso alla gazzella, l’orso che uccide la foca, gli animali della foresta pluviale.
-Ma gli animali sono veri?- mi chiedono i porcellini.
-Si, ma sono impagliati.-
-E quindi sono MORTI?!!!???-
-Eh, si...-
-Ma POVERINI! Ma chi li ha uccisi? Perchè li hanno uccisi? Possiamo portarcene A CASA UNO?-
Questo è stato uno shock che abbiamo superato solo quando siamo arrivati alle teche con gli insettoni.
-Ah. Questi sì, che han fatto bene a ucciderli. Che son schifosi.-
Ed ecco le cose che sono piaciute di più ai porcellini.
Il porcellino nr1: Tutti i minerali. Lo scheletro del T-rex e un’altro che non c’è verso che mi ricordi il nome, più i ragnazzi pelosi.
La porcellina nr2: Lo scimpanzè (a cui guardava il sedere, chinandosi sotto il vetro), l’orso bianco che ha sbudellato la foca, un orribile dinosauro metà serpente metà brontosauro.
La porcellina nr 3: La tomba con lo scheletro di un uomo primitivo (lo scheletro completo mezzo sepolto nella terra e il teschio con la bocca aperta “perchè stava parlando, ed è morto. Perchè parlava troppo, ecco perchè”.), il solito orso bianco che sbudella la povera foca e la tigre.

Dopo il museo ci siamo dati appuntamento con signor G, ed è stato stranissimo vederci in uno scenario così differente, e anche per lui è stato strano vedere i porcellini tutti lì, a Milano, dove lui, come in un mondo parallelo, lavora tutto il giorno. Siamo stati in una bella pizzeria, abbiamo fatto festa alla faccia della dieta pre-maman, poi io e i porcellini siamo tornati al parco vicino al museo dove c’erano scivoli ed altalene, a goderci questo primo sole primaverile e cielo azzurro.
Eppoi, siamo tornati alla stazione, abbiamo preso il treno di ritorno e ne abbiamo beccato uno con due piani, così i porcellini hanno potuto salire il quello superiore (grande eccitazione e divertimento). Eravamo tutti un pò stravolti, ma siamo arrivati a casa senza scene isteriche (nemmeno mie), malumori o capricci, felici di una bellissima e perfetta avventura.

Nel prossimo post, le foto-documentario.

1 commento:

  1. Uh, che bello! Adoro i musei! Aspetto pazientemente le foto qui nel mio angolo di blog!

    S.

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