22 gennaio 2014

post vintage e La Questione Delle Unghie

Questo post è vecchio, è del blog precendente, quello che  è morto, quello soppresso, che non sono riuscita a salvare.
Ma nonostante si di 4 anni fa, il problema è sempre attuale.

l'amore è un tubetto di attak

Io mi mangio le unghie. Non è che le rosicchio. Le mangio. Mi nutro delle mie unghie. O meglio le mie nevrosi si nutrono di esse.
Dall'età di 14 anni le mie mani sono corredate da moncherini di unghie e pellicine raccapriccianti. Lo smalto non l'ho comprato mai in vita mia. A parte quello al peperoncino, che non ha sortito alcun effetto perchè in fondo il gusto piccante si sposa benissimo con quello delle mie unghie.
Ho sempre pensato che quando sarei diventata una donna matura ed equilibrata, sarei stata pronta per avere unghie perfette.
Motivo per cui ho ancora dei moncherini.
Finchè un giorno ho deciso che, in occasione di uno dei tanti matrimoni degli innumerevoli prolificissimi parenti del signor G., avrei provato l'ebbrezza di essere una donna matura.
E mi sono comprata delle unghie finte.(si perchè sono andata dall'estetista per fare la ricostruzione delle unghe ma questa, con commiserazione e schifìo, ha detto che non c'era nulla su cui costruire)
Prima di capire come si usassero ne ho buttate una trentina, il pavimento della cucina era pieno di macabre unghie , alcune sono ancora appiccicate al tavolo, conferendogli un aspetto inquietante da famiglia Adams.
Poi mi sono appiccicata assieme due dita, perchè la colla per unghie è potentissima, e sono rimasta così per venti minuti facendo il gesto dell' ok, e strappandomi la pelle a morsi per poterle staccare.
Poi le ho attaccate di misura sbagliata e le mie mani parevano quelle di Godzilla.

Dopo due giorni di prove, ho raggiunto un risultato accettabile.
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sembri una strega- Ha detto la porcellina nr 2, carinamente.
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da cosa ti sei travestita?- ha chiesto il porcellino nr 1 scevro da ogni ironia.
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sembra che hai una mano aliena-ha detto il signor G. che se non gli avessi fatto notare la cosa non si sarebbe mai accorto di niente finchè non gli avessi tirato una graffiata sulla faccia.
Ma io ero improvvisamente una donna matura, col mio vestito blu da cerimonia, le scarpe con tacco 9.
Potevo battere le dita sul tavolo e fare quel DELIZIOSO ticchettìo.
Dopo la messa, io e il signor G. siamo partiti alla volta del ricevimento (nel prossimo post i dettagli su come gli uomini non possano avvalersi di ausilii per trovare una data strada, pena la loro virilità).
Ma, haimè, mentre ticchettavo dolcemente le mie unghie da donna matura sul cruscotto, si è staccata quella del dito indice.
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Fermi tutti !!!!!! Amore!!!.  Dobbiamo comprare della colla-
Il marito mi ha guardato come fossi pazza.
Ma io non potevo andare in giro con quattro unghie sì e una no, la mia mano come una grottesca maschera di maturità mal simulata, piuttosto sarei rimasta tutta la sera in macchina.
Avevamo già il problema di trovare la strada senza piantina (ma non si poteva dire) ma il G. marito, comprendendo che gli chiedevo una sublime prova d'amore, si è fermato davanti a una tabaccheria dove ho potuto procurarmi un costosissimo tubetto di attak.
In cambio io l'ho perdonato per esserci persi ed essere arrivati tardi, ed essermi così persa il buffet della crema fritta.
Ma che importa.
Ero una donna matura.

postato da: HYSTERIKMOM alle ore 21:22

giovedì, 09 settembre 2010




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