Sul titolo, solo chi ha visto Franckenstein junior può capire. Oggi voglio
parlare dell’ansia. Oltre ad essere un monumento vivente ai sensi di colpa,
posso dire che potrei essere la campionessa olimpica dell’ansia. D’altra parte,
una che scambia il tuono di un temporale con la caduta di un asteroide
svegliando i bambini per farli evacuare nel cuore della notte, non potrebbe che
vincere la medaglia d’oro. La mia ansia non è costante né uniforme, dipende dal
clima, dal grado di umidità, dal mio peso, dallo stato del disordine della
casa, dalle mie ore di sonno, dalla mia cervicale, dall’agitazione e dallo
stato di salute dei bambini, dal calendario, da quello che ho sognato la notte,
dall’odore dell’ammorbidente, dal livello raggiunto nel cesto della biancheria,
dal giorno della settimana, dalla faccia del Gmarito. Ora, dopo un weekend per nulla
particolare ma assolutamente sfinente, caotico conflittuale e disordinato, mi
sono resa conto che.
Uno.
La mia ansia dipende solo apparentemente da fattori esterni,
Due.
La mi ansia è direttamente proporzionale alle capacià visive ed uditive: quanto
più riesco a ridurle, tanto più mi rilasso
Tre.
L’ansia è contagiosa e quindi se io sono nervosa e urlo ai bambini di non
urlare, ciò non gioverà, alla mia anisa. (e nemmeno ai bambini)
Quattro.
Respirare non serve. Non serviva una mazza quando ero in travaglio, e nemmeno
servirà per diminuire l’ansia. Tutt’alpiù posso andare in iperventilazione e
svenire. Quello forse, gioverebbe.
Allora
ho deciso scrivere un memorandum, non è un manuale, perché un manuale prevede
che io sia una esperta, matura, responsabile persona che diffonde buone
pratiche già sperimentate.
E io
non lo sono, no.
Memorandum
dei sedati(a)vi dell’ansia (escludendo sostanze chimiche e punturoni )
1. Ciò che non posso fare oggi,
sicuramente domani potrò farlo con più probabilità
2. Quando senti che vuoi ucciderli
tutti, chiuditi in bagno con un dispositivo collegato a internet e rimanici per
35 minuti, possibilmente con le cuffie auricolari
3. Quando vedi disordine ovunque posso
ricordarmi che:
- Noti studi pubblicati su
facebook sostengono che i disordinati sono più creativi, intelligenti duttili e
probabilmente anche più belli degli altri
- Quando sarò vecchia avrò una
casa sempre in ordine (o forse no) ma comunque rimpiangerò i lego sul pavimento
- Vale la pena mettere a posto
solo nelle occasioni in cui ci sono ospiti che possano fugacemente illudersi
che la casa sia ordinata, almeno per mezz’ora.
4. I vestiti lavati rimarranno
puliti per poco, quelli sporchi tendono comunque a aumentare indipendentemente
da quante lavatrici io riesca a fare in un giorno, in fondo abbiamo gli armadi
pieni, ergo, posso benissimo prelevare i vestiti direttamente dalla cesta,
piegandoli all’occorrenza, ovvero 5 minuti prima di farli indossare
5. Visto che non è ancora passato
di moda indossare camice stirate, bisogna rassegnarsi. Ma almeno posso tranquillizzarmi
pensando che lo farò di notte guardando un film sentimentale.
6. Anche se i bambini litigano,
finchè non scorre il sangue posso ignorarli.
7. Se per una volta non si mangia
verdura, non moriremo tutti per lo scorbuto.
8. Se il frigo è vuoto, ed è solo
mercoledì, vorrà dire che faremo dieta
9. Quando il Gmarito non ascolta
niente di quello che dico, ma finge emettendo suoni disarticolati ad ogni mia
pausa, è inutile innervosirsi, posso sempre utilizzare due escamotage. Scrivere
un biglietto da attaccare al monitor/pagina del libro/ foglio di giornale.
Oppure dire “sono nuda”. Avrò la sua attenzione per almeno due minuti e mezzo.
10. Se delego alle altre mamme di
portare, andare a prendere, accompagnare qualcuno dei miei figli non sono una
pessima madre, ma una ottima manager.
11. E’ stupido chiedersi cosa gli
altri-le altre- pensano di me, della mia casa, dei miei figli, dei miei capelli
e della mia cellulite. E’ sempre vera la frase: molto sapere, molto affanno.
12. Quando non trovo una cosa,
fracassare tutto quello che si trova sulla mia strada non mi aiuterà. Se la
cosa mi serve subito, posso indire due ore di tv/ipad/wii libera, e mettermi a
cercarla con metodo (ovvero svuotando ogni contenitore). Se la cosa non mi
serve subito, posso farlo nottetempo, quando posso dire parolacce liberamente.
13. Quando mi sembra di non concludere
niente e di essere totalmente inefficacie, fare una torta o dei biscotti può
aiutare. A fine giornata, almeno qualcosa avrò combinato. Se dimentico il
lievito, è arrivato il momento di uscire di casa per mezz’ora a fare una
passeggiata.
14. Mettere i vestiti nel cassetto
non significa che poi devo sclerare per il casino e RISISTEMARE e ORGANIZZARE tutto
l’armadio. Gli armadi ordinati esistono solo nei cataloghi ikea.
15. Se in una giornata ho troppe
cose da fare, delegare il più possibile o rimandare le cose che non causano la
morte oppure cospicue perdite finanziarie. (O il divorzio)
16. I vestiti non si danneggiano
aspettando di essere stirati. Tutt’alpiù non saranno più congrui alla stagione.
17. I bambini che non litigano sono
di sicuro autistici
18. Una doccia bollente può sedare
l’ansia
19. Una serata bollente pure
20. La dieta si può iniziare
domani. Molte delle mie amiche hanno perso dieci chili dopo i quarant’anni. C’è
sempre tempo. Non è mai troppo tardi.
21. La colf arriva giovedì.
Giovedì. Non è troppo lontano, posso resistere fino a giovedì.
22. Mettere Elvis a tutto volume
aiuta. Perlomeno a sovrastare le urla dei bambini.
23. Scappare non è mai la soluzione
vincente
24. Domani potrebbe cadere un
asteroide, distruggere la mia casa, e allora ma maggior parte delle cose che mi
danno ansia sparirebbero, restando solo ciò che conta.
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