Il tempo d’estate è arrivato. Ma
nessuna estate è uguale all’altra, i Fantastici 4 crescono, cambiano, si
complicano, si arrangiano, si annoiano, si autonomizzano, vanno in crisi; tutto
questo in ordine sparso, su più fronti e con tutte le combinazioni possibili.
Megamind è ComplicatedMind, ovvero lui
prende tutto molto molto molto seriamente. Lui è un senza pelle, un po’ come
me. Si fa turbare molto facilmente, tutto ciò che lo sfiora, dalle esperienze
alle emozioni, è come se lo facesse sulla carne viva. Con la conseguenza che
nulla è facile, liscio, sereno. E’ un po’ il prezzo da pagare per la profondità
dell’anima, ma soccia, per me, madre apprensiva e in colpevolizzazione
continua, è sfinente. E quest’anno, in crisi lo ha messo l’oratorio estivo. L’oratorio
estivo, quella cosa che nella mia Rossa città non esisteva. Un assolato spazio
in cui sperimentare il divertimento ma anche la dura lotta per sopravvivere.
Megamind odia il calcio. Odia i giochi organizzati coatti. Odia il tempo libero
perché tutti giocano a calcio. Tutti i maschi, giocano a calcio. E visto il suo
smisurato amorproprio, lui, se fa una cosa la deve fare perfettamente, o
comunque mantenere lo standard dei compagni, sennò getta la spugna. E quindi
passa ore ad annoiarsi, mentre tutti i maschi dell’oratorio tirano calci al
pallone, capaci o no. Il Genitore ha di
fronte due scelte. Costringerlo, che si fa uomo, che già non c’è più il
servizio militare (Genitore maschio). Trovare una alternativa-ovviamente
costosa-ma che lo rassereni (Genitore Mamma).
Così Megamind è stato iscritto all’oratorio
dei ricchi, che infatti non è un oratorio, ma un campus presso una scuola
elementare, in cui pochi bambini molto seguiti vengono coinvolti in attività
molto curate, dallo sport ogni giorno diverso, alle attività pseudoagricole
(orto, equitazione su pony, far formaggio) e nulla viene lasciato al caso.
Paletto, paletti, paletti.
Poi c’è CatWoman, che all’oratorio
ci vivrebbe, dedicandosi alle sue attività preferite, mercatini, far
braccialetti, spettegolamenti, primi amori, blanda competizione, seduzione
degli animatori. Da cui si evince che il mondo femminile ha infinitamente più
idee, creatività, varietà di quello maschile.
Lei è libera di essere spettinata,
scalza, di mangiare patatine e caramelle che acquista senza controllo coi
proventi del mercatino, di digiunare alla mensa, di sporcarsi senza mai lavarsi
le mani. Un mondo selvaggio per una bambina selvaggia, che quando torna a casa
mi guarda torva coi suoi occhi di ghiaccio quando le dico di andare a lavarsi
le mani e disincrostarsi i piedi. Purtroppo una sospetta varicella le ha fatto
sospendere questa esperienza di totale anarchia, costringendola a casa con la
noiosissima madre.
Meno male che la ZiaMatta (come si
definisce lei stessa, eh) l’ha portata al concerto di Lorenzo.
Jovanotti, sì. A San Siro, si.
Sì, ha solo 7 anni.
WonderWoman, che a proposito di
paletti, non sa cosa siano, è volata in sardegna con la mia Omonima Amica,
madre della sua AMICADELCUORE. Primo volo in aereo. Vacanza con prevalenza
femminile, alto tasso di divertimento, sole, ammucchiate nel lettone, shopping
libero con la paghetta dei nonni.
Dopo una settimana di gioia pura, cene
al ristorante (me la sento tra 5-6 anni che mi dice: “il migliore amico di una donna è un diamante”) oggi, torna a casa,
carica di regali per tutti, e probabilmente scura come una nocciola.
E domani, la Gfamily, parte per la
Campania. Senza “gn”. CampaNIa.
Pare sia un Regione d’Italia, molto
a sud.
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