Il mio carburante è avere un progetto. In assenza
di un progetto divento la regina delle larve, divento l’alga mucillagine di
Cesenatico, mi svuoto come un palloncino usato, sono fiacca come Panda allo
zoo. Alla fine mi basta poco, fare una casetta di cartone con lo scatolone,
disporre i fiori in un vaso, fare una torta, cambiare di posto ai mobili. Ma è
come lo zolfanello della piccola fiammiferaia, un attimo di luce, tutto sembra
trasformato, e poi si consuma e si ripiomba nell’inverno.
I bambini sono annoiati. I parchi sono
impraticabili. Megamin ha passato l’età del parco, le femmine sembra che senza
amichette non possano più vivere, ma ovviamente sono quasi tutti in vacanza, e
poi quando le invito sperando che si autonomizzino, è tutto un: mamma posso
dipingere? Mamma facciamo una torta? Mamma possiamo fare le pozioni magiche e
gli esperimenti con cose che sporcano tutta la casa? Cose-insomma- che
richiedono la mia presenza. Quando arrivo a casa, finchè sto in cucina a fare
delle cose ordinarie e pallose da casalinga, va tutto bene. Appena mi siedo al
computer, arrivano come api sul miele, o mosche sulla…, ahem.
-Mamma
cosa fai? (cerco di evadere senza dovere scappare col primo treno, amore)
-
Devo lavorare un po’-
Mamma
posso guardare ?(no, perché tu guardi con le mani.)
-Si,
ma non puoi guardare un bel film? Che ti annoi meno?-
-Mamma
posso disegnare? ( se tocchi quella tavoletta grafica sei morto, quella
tavoletta è il più bel regalo mai ricevuto in vita mia, quella tavoletta è come
braccio, quella tavoletta è la mia Porta Blu)
-No,
non puoi. Spostati che mi stai addosso-
-
Mamma facciamo un puzzle? (sono 5 anni
che non fai un puzzle, sono 5 anni che ti prpongo un puzzle, basta, ormai i
giochi intelligenti li abbiamo archiviati)
-Fai
un puzzle ti, AMORE, che sei bravissima-
Mamma,
adesso cosa fai? (Pensavo di imbavagliarti e metterti dello scotch da pacchi
sulla bocca)
-Lavoro,
cerco di lavorare, amore. Vai a fare un po’ di compiti, che sei indietrissimo.
-E
questo pulsante, cos’è?-(e’ il pulsante che se lo tocchi dà una scarica
elettrica a 2000 watt ai bambini molesti)
-
Vai a giocare con l’Ipad, che questi pulsanti non si toccano.-
Alla fine ci rinuncio, vado a stirare. Vado a fare
lavatrici. Tanto, se non c’è un PROGETTO vero, che mi legittima, che mi fa
ardere, alla fine non ho la giusta resistenza alle avversità.
La chiamano RESILIENZA, (nuova parola di moda) che
io pensavo fosse una caratteristica della carta igienica, invece pare sia
capacità di affrontare le avversità. Sono come una carta igienica di pessima
qualità, io, tipo quella solo a due veli.
Poi, un giorno, arriva un bel progetto, e allora è
come l’anfetamina. Non importa cosa mi separa dalla mia postazione pc, fossero
anche 12 lavatrici, il dentista al pomeriggio, giocare a nont’arrabbiare,
tollero tutto sapendo che, una volta tutti a letto, o davanti alla Tv, potrò
essere libera.
Allora-quando arriva il progetto non è più uno
zolfanello, divento una torcia umana, nessun ostacolo si frapporrà tra me e
quel pc.
Divento una madre orribile, dal mio punto di
vista: (sì, amore, vai a guardare pure 5 ore di TV, sì amore, puoi dormire
vestita, sì amore, mangia pure un gelato dopo che ti sei lavata i denti).
Tutto, pur di lavorare al PROGETTO. Dal punto di vista dei bambini, non so semi
vedono come una madre splendida. O schizofrenica.
Resisto come i rotoloni regina.
Ed ora ho un progetto.
Son tutti cacchi vostri.
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