Quest’inizio
di scuola è un vero casino. Megamind ha iniziato l’adolescenza la scuola
media. Esce alle 13.35. Ma solo certi giorni. Per due giorni fa il pomeriggio, perché
fa la specializzazione musicale. Ma-siamo nella scuola italiana- la sua prof di
chitarra, non esiste ancora. Quindi non si sa. Se arriva, quando arriva, quando
sarà la riunione con la prof, quali saranno i pomeriggi, a che ora saranno i
pomeriggi.
E superMario,
addestrato a fare la pipì in piedi, la cacca nel gabinetto, prontissimo per la
scuola, comincerà MERCOLEDì 23.
Per sole due
ore. Non inizierò un'altra volta il pippone sui sadici inserimenti all’italiana,
che solo qui, nella terra dei mammoni-tessorodellammamma-ciccinobbbello esiste
l’inserimento. (sì, quello affinchè le maestre non si traumatizzino dopo tre
mesi di vacanza- Argh, l’ho detto, l’ho detto, perdono, chiedo veniaaaa)
Poi c’è il
tennis. Che non si sa, quando sarà. (occorre aspettare la prof di chitarra, bla
bla bla
Poi c’è
danza, al venerdì. Il Catechismo al lunedì, al martedì, al mercoledì.
E poi ci sono
i miei pomeriggi, che appena si sapranno quali sono questi fottuti
pomeriggi della prof di chitarra, potrò sdoganare il sabato che fino ad ora lavoravo
(io però forse mi riposavo, ma il gmarito, no, questo è certo).
Nel frattempo
SuperMario usa i congiuntivi meglio di WonderWoman (“mamma io non volevo che tu
andassi al lavoro, io vorrei che tu restassi qui con me), e li usa per
sollevare impoonenti sensi di colpa mattutini.
Sempre nel
frattempo, Megamind si cucina da solo. Gli ho insegnato a fare la pasta e a
cuocersi hamburger, a riscaldarsi cibo semilavorato da me la sera precedente, e
di questo devo ringraziare il Gmarito che 18 mesi fa aveva promesso che avrebbe
riparato il forno a microonde.
(E che invece
viene attualmente utilizzato come PORTAPANE)
Se che sembro un tantino sarcastica, ma anche no, in effetti è una
fortua, perché adesso Megamind è grande, sa provvedere a se stesso, e questo lo
riempie di orgoglio anche se il primo giorno ha eseguito in ordine sparso le
istruzioni per la cottura della pasta scoprendo che la proprietà commutativa
non si applica a tutto.
Eppoi ha un
telefono.
“Buongiorno” dico entrando in un negozio di roba
tecnologica usata “vorrei un telefono,
sa, di quelli PER TELEFONARE” Ammetto di essermi sembrata vecchia e
reazionaria da sola. Il ragazzino del negozio ride. E mi dà un telefono di
quelli che probabilmente ora comprano solo gli ultra settantenni che non hanno
capito cosa sia un tuchscreen. Ma megamind è felice. Devo solo ricordargli che
ci sono i tasti, e che smetta di tormentare il display.
Un
telefono-telefono che deve accendere solo quando esce da scuola per tornare a
casa da solo, e che si spera nessuno gli rubi.
“ciao figlio grande, come va? Tutto ok? Già mangiato?”
è il primo SMS della madre a Megamind, con la pietosa scusa di una prova.
“ciao mamma giovane, tutto ok”
(Avrò fatto
trapelare una certa paura dell’insieme: figli
grandi-vecchiaia-morte? Nota per me: fare un corso per imparare a dissimulare)
Sempre ne
frattempo WonderWoman vuole indossare solo leggins che sennò i maschi le
guardano le mutande, e Catwoman sembra abbia smesso di strapparsi i capelli, qualche
volta addirittura si pettina, e le dondolano un po’ di denti da latte. Forse
anche il suo corpo ha capito che io le voglio bene anche se non la imbocco più
con gli omogenizzati.
Abbiamo
debellato una invasione di pidocchi apocalittica ancor prima che iniziasse la
scuola.
Abbiamo
ricominciato col dentista e gli apparecchi sono a quota due.
“SuperMario, sei diventato grande! Quand’è
che sei diventato grande?” domando retoricamente sapendo che una madre-che-si-deve
non fa queste domande PER DAVVERO a suo
figlio di tre anni. (nota per me: fare un corso sulle cose da non dire a voce
alta)
“oggi, mamma”
Aiuto, muoro.
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