Cosa bisogna insegnare ai propri figli?
Il primo tentativo è fare un bel minestrone.
La base è sempre quella, il solito soffritto, ovvero l’educazione
ricevuta dai vecchi genitori. Poi, cominciamo a togliere, però. Perché abbiamo
bene in mente gli errori che hanno commesso, sono tutti lì, elencati sotto la
voce: alibi ai miei fallimenti: gli
errori educativi che i miei genitori hanno fatto.
Così come nel minestrone i fagioli non si mettono più, che
lo san tutti che fanno fare le puzzette, certe cose sai che le depennerai, perché
sei un genitore moderno.
Facciamo un esempio. Ricordo che la scelta dell’outfit
mattutino e soprattutto domenicale durante l’infanzia e l’adolescenza era
dapprima deciso d’autorità e poi monitorato attentamente. Quando poi ti nascono dei figli c’è la fase
bambolotto, in cui ti sbizzarrisci con completini alla marinara sugli infanti
ignari. Poi punti su abiti classici e bonton .Perchè il figlio, istintivamente,
riflette il tuo buon gusto, no? Poi un giorno tua figlia ti dice che vuole
vestirsi come vuole, e questo genera un eco dentro di te, e ti ricordi.
Ecco, sì, è giusto. Deve potersi esprimere anche attraverso
la scelta degli abiti, mica deve essere il riflesso dei gusti della madre. Ti
senti moderna. Sai che stai facendo la scelta giusta, nonostante sia una
piccola scelta educativa.
Poi un giorno torni a casa dal lavoro e WonderWoman porta
una canottiera stampa mimetica con la schiena nuda e la panza de fora, dei
leggins fucsia, e SOPRA una gonnellina a fiori. E delle infratito. Megamind ha
su un pile blu, e ci sono 35 gradi.
E capisci che l’educazione, seppur nelle piccole cose che
sembrano insignificanti, è qualcosa di fluido, qualcosa che ha a che fare col
continuo compromesso. Il guardaroba dei miei figli è un mix di vestiti che gli
compro io e vestiti ereditati da altri bambini. Ci sono abiti che riflettono il
mio gusto, altri meno. Altri vengono cestinati prima che nessuno li possa
vedere (come una salopette inguinale tutta paillette e fiocchetti fluo). Mi
piace pensare che questo mix rifletta ciò che è la vita: i nostri figli avranno
l’abito (inteso come HABITUS) che sarà il risultato dell’esempio dei propri
vecchi genitori, ma anche di tutti gli stimoli, le mode, i gusti del mondo
circostante.
Mi accorgo sempre di più che occorre ridurre all’osso le
regole, e i valori.
Le regole sono il
rispetto per sé e gli altri.
I valori sono ciò per cui vivere e che permettono di essere
se stessi con pienezza. Una Pienezza particolare che non si limita alla bieca
autorealizzazione.
Più i figli crescono, più le regole devono essere poche,
davvero poche, e assolutamente imprescindibili.
Mi trovo nella condizione di dovere fare una lista di queste
poche regole, ed è difficile decidere quali scartare, perché rinunciare per
esempio alla regola del mettere in ordine la stanza, significherebbe vivere in
una discarica. Quindi ci sto lavorando, anche perché ogni età ha le sue regole
fondamentali.
Per la questione dei Valori è facile, perché oggi come non
mai capisco che c’è un solo valore da insegnare, di cui parlare, e di cui dare
esempio.
Amare incondizionatamente il prossimo. Che è l’unica grande
sfida e autorealizzazione possibile.
Postilla: e
il segreto è in quella parolina: incondizionatamente
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