5 settembre 2015

minestroni educativi

Cosa bisogna insegnare ai propri figli?
Il primo tentativo è fare un bel minestrone.
La base è sempre quella, il solito soffritto, ovvero l’educazione ricevuta dai vecchi genitori. Poi, cominciamo a togliere, però. Perché abbiamo bene in mente gli errori che hanno commesso, sono tutti lì, elencati sotto la voce: alibi ai miei fallimenti: gli errori educativi che i miei genitori hanno fatto.
Così come nel minestrone i fagioli non si mettono più, che lo san tutti che fanno fare le puzzette, certe cose sai che le depennerai, perché sei un genitore moderno.
Facciamo un esempio. Ricordo che la scelta dell’outfit mattutino e soprattutto domenicale durante l’infanzia e l’adolescenza era dapprima deciso d’autorità e poi monitorato attentamente.  Quando poi ti nascono dei figli c’è la fase bambolotto, in cui ti sbizzarrisci con completini alla marinara sugli infanti ignari. Poi punti su abiti classici e bonton .Perchè il figlio, istintivamente, riflette il tuo buon gusto, no? Poi un giorno tua figlia ti dice che vuole vestirsi come vuole, e questo genera un eco dentro di te, e ti ricordi.
Ecco, sì, è giusto. Deve potersi esprimere anche attraverso la scelta degli abiti, mica deve essere il riflesso dei gusti della madre. Ti senti moderna. Sai che stai facendo la scelta giusta, nonostante sia una piccola scelta educativa.
Poi un giorno torni a casa dal lavoro e WonderWoman porta una canottiera stampa mimetica con la schiena nuda e la panza de fora, dei leggins fucsia, e SOPRA una gonnellina a fiori. E delle infratito. Megamind ha su un pile blu, e ci sono 35 gradi.
E capisci che l’educazione, seppur nelle piccole cose che sembrano insignificanti, è qualcosa di fluido, qualcosa che ha a che fare col continuo compromesso. Il guardaroba dei miei figli è un mix di vestiti che gli compro io e vestiti ereditati da altri bambini. Ci sono abiti che riflettono il mio gusto, altri meno. Altri vengono cestinati prima che nessuno li possa vedere (come una salopette inguinale tutta paillette e fiocchetti fluo). Mi piace pensare che questo mix rifletta ciò che è la vita: i nostri figli avranno l’abito (inteso come HABITUS) che sarà il risultato dell’esempio dei propri vecchi genitori, ma anche di tutti gli stimoli, le mode, i gusti del mondo circostante.
Mi accorgo sempre di più che occorre ridurre all’osso le regole, e i valori.
 Le regole sono il rispetto per sé e gli altri.
I valori sono ciò per cui vivere e che permettono di essere se stessi con pienezza. Una Pienezza particolare che non si limita alla bieca autorealizzazione.
Più i figli crescono, più le regole devono essere poche, davvero poche, e assolutamente imprescindibili.
Mi trovo nella condizione di dovere fare una lista di queste poche regole, ed è difficile decidere quali scartare, perché rinunciare per esempio alla regola del mettere in ordine la stanza, significherebbe vivere in una discarica. Quindi ci sto lavorando, anche perché ogni età ha le sue regole fondamentali.
Per la questione dei Valori è facile, perché oggi come non mai capisco che c’è un solo valore da insegnare, di cui parlare, e di cui dare esempio.
Amare incondizionatamente il prossimo. Che è l’unica grande sfida e autorealizzazione possibile.

Postilla: e il segreto è in quella parolina: incondizionatamente

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