Oramai
ceniamo quasi sempre in veranda, dove c’è cielo assai, al di là delle finestre.
Mario sul suo seggiolone, come un trono.
-Mamma-
-Eh.—
-Mamma.-
—Eh!-
-Mamma!-
-Ehhhhhhh?????!!!!—
-Guaddami-
Perché i Fantastici, tutti, se gli rispondi facendo qualcos’altro nell’ottica
del multitaskin, dato che Dio c’ha dotato di orecchie separate dagli
occhi, loro insistono finchè non li guardi e smetti di usare altri arti.
-Mamma,
e adesso cosa c’è?-
-la carne-
-e poi?-
-La verdura-
-e poi?—
-La frutta—
-E poi?-
(potremmo arrivare all’innalzamento degli oceani, l’allagamento delle terre
emerse, e all’avvento del Messia, di questo passo.)
-Poi, si va a nanna.-
—Sì, si
va a nanna, maaaaa…quando il cielo è buio.-
—Il cielo E’ buio, amore-
—No, mamma,
guadda. Guadda. E’ un po’ BLUINO. Non è neo.-
-Uhm.
Sì. Vedrai, che quando hai mangiato la frutta, sarà buio-
-Ah.
Ma peò, quando è buio bisogna andare al mae.-
-Al
mare? A nanna si va.-
-Ma
io devo ballare alla bebidenz!-
La fase di archiviazione coatte è iniziata. E
io procedo con la mia tattica.
-Vai
da papà col pannolino, che te lo mette- (sì, avete capito bene, la tattica è
anche nei confronti del Gmarito.)
Lui
corre con quelle gambette corticelle che fanno sembrare i suoi passetti una
risata del pavimento, e presenta a suo padre il pannolino.
Dopodichè
segue tutto un belletto di proposte di dilazione della definitiva messa a
nanna.
-Papà,
TU mi metti il pannolino. Poi la mamma mi mette in pigiama. La mamma. Che sono
tutto suo. Un po’ anche tua, la mamma. Solo un pochino, ma è tutta mia.-
Appena
pannolinato per la notte, scappa e corre da me.
-Mi metti TU in pigiama–
Come
se fosse un premio, lui concede il privilegio acchè io lo metta in pigiama.
-Adesso
a nanna.-
-No,
adesso devo lavae i denti, papà, me li lava. Tu poi vieni a salutae.-
Ok,
lavati i denti, mangiato dentifricio, bevuto, sputato nel lavandino.
-Adesso
ho la pipì, TU me la fai fare, mamma.-
Ci
prova lui, propone pulizia orecchie, taglio unghie e lunghissimo libro da
leggere, ma non la spunta.
Allora
tira fuori l’arma segreta.
-Mamma
la pegghiea! Non l’hai detta! (senzadio, che non sei altro)l’avemaia, mamma.-
Meno
male che non conosce l’esistenza del rosario.
Nessun commento:
Posta un commento