L’autunno sarebbe una bella stagione se non che:
cadono le foglie
i capelli,
e gli apparecchi dai denti (di WonderWoman) (12 sedute dalla
dentista negli ultimi 2 mesi allo scopo di cementificare il suddetto
apparecchio alla bambina dotata di saliva all’acido muriatico)
le giornate si accorciano
Sono anzi convinta che durino meno di 24 ore, gli scienziati
dovrebbero fare delle accurate ricerche.
Sono ingrassata di almeno due kg
(e QUINDI non ho niente da mettermi)
Fa dannatamente freddo, però poi sudo
Gli alberi rosseggianti, i sentieri nei boschi dorati e i
cieli azzurri dietro a foglie multicolori, esistono solo nella gallery degli
sfondi desktop di Windows.
Giacche, cappotti, spolverini, impermeabili, piumini
colonizzano drasticamente l’appendiabiti, che si trasforma in un mostro tentacolare
che tenta di ghermirti appena entri nell’ingresso.
Prima di uscire bisogna intabarrarsi.
C’è la vestizione modello astronauta che si prepara a uscire
nello spazio: tuta, casco, guanti, bombole.
Cominciano i doveri.
La scuola.
La dieta.
Bere il succo di limone con acqua calda al mattino.
I compiti.
Le dannate attività, i dannati sport, le dannatissime feste.
Le maledette riunioni.
Mamme che vi fermate fuori dalla scuola e vi date
appuntamento per un cappuccino, vi odio. Ma non abbiatevene a male, è solo pura
invidia. (ah, ecco, cos’avete dimenticato nel film InsideOut, l’invidia!)
In autunno ci dovrebbero essere i buoni propositi. Quest’anno
i buono propositi non li ho fatti.
Ho deciso solo due priorità nella mia vita, vorrei attenermi
a quelle, perché riguardano l’anima.
Tutto il resto è “mi piacerebbe/sarebbe bello/ sarebbe
opportuno/se fossi una persona seria farei”
Yoga.
Ideale: svegliarsi prima dell’alba, bere un caffè,
posizionare il mio tappetino e fare una di quelle posizioni da yoga che non
conosco ma sono così ZEN, respirare, ESSERE zen, meditare, pregare. (se c’è
qualche persona con figli che riesce a farlo, sappia che la odio cordialmente).
Realtà: cadere giù dal letto dopo la settima sveglia, inveire
contro tutto-soprattutto contro me stessa, vestirsi in fretta (urlare “non ho niente
da mettermi, sono obesa”), insultare le mie figlie per il costante casino della
loro camera, ustionarsi la gola col caffè, iniziare la giornata nel peggiore
dei modi.
Sport.
Ideale: la sera, prima di cena, andare a fare un
bella corsetta, tornare, fare una doccia bollente, spalmarsi di anticellulite
anche se non manca un mese alla prova costume, servire sorridente e tonica la
cena, previdentemente preparata.
Realtà. Cominciare a preparare la cena alle 19,30-appena
tornata da servizio taxi per qualche figlio-, spiluccare cose extracaloriche e
malsane convinta che se non mi vede nessuno in realtà ho solo immaginato di
mangiarle, aspettare il gmarito, mangiare alle 20.45.
Organizzare in anticipo.
Ideale: preparae le tazze la sera
prima, preparare la merenda la sera prima, preparare la schiscetta la sera
prima, preparare i vestiti per me e per i bambini la sera prima, firmare gli
avvisi la sera prima.
Realtà: Non preparare una beata mazza la sera prima ma andare
comunque a letto tardissimo.
A me l’autunno, non mi fa bene. Ho trovato 4 capelli
bianchi, per stapparmeli praticamente mi sono strappata intere ciocche
innocenti, e sono arrivata tardi a scuola a prendere il SuperMario, e la
maestra mi ha guardato con occhi sgranati e mi ha detto, signora, insomma, oggi
era il primo giorno che SuperMario rimaneva fino al pomeriggio, e la sua mamma
non arrivava mai, è un po’ in crisi, è l’ultimo bambino rimasto.
No, sa signora maestra, ho fatto tardi perché mi sono
strappata metà dei capelli sopravvissuti all’autunno per estirpare quelli
bianchi, capisce? E poi è un quarto figlio, che vantaggio c’è a fare 4 figli se
non puoi nemmeno smettere di farti paranoie e sensi di colpa per averlo
abbandonato alla scuola materna per otto ore?
Ovviamente non ho risposto perché superMario contestualmente
mi correva incontro a testa bassa colpendo il colon, qualora il senso di colpa
non avesse già provveduto a un attacco di colite.
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