30 novembre 2016

domande che non si possono fare


Megamind, essendo simile a me in alcuni aspetti non troppo lusinghieri, va avanti a trip successivi e ossessivi.

Quello del momento consiste nei trucchi di magia con le carte. Il trip consiste nel documentarsi ossessivamente tramite tutorial di youtube (sì, su youtube alla voce tutorial puoi trovare le istruzioni passo passo per fare la fusione a freddo dell’atomo, partorire in casa, costruire un rifugio antiatomico con le cassette di frutta o riscaldare una casa usando dei vasi di terracotta e due candele).

Dunque, quando non studia, essendo un trip, fa solo quello e parla solo di quello, nominando i maghi più famosi del mondo come fossero compagni di merenda.

La cosa positiva è che condivide questa passione con un suo compagno, col quale si scambiano consigli su come spolverare le carte da poker che usano per i loro trucchi, e che sono di una marca particolare americana, e vanno trattate in un certo qual modo.

Ammetto che è piuttosto bravo, anche facendo la tara a quel sentimento materno per cui qualunque cosa faccia tuo figlio è decisamente straordinario, a partire da quando aveva 2 anni e faceva la cacca da solo nel vasino.

Mi rincuora che i miei figli siano bravi in qualcosa, indipendentemente dal mio apporto.

Oggi è arrivato a casa alla solita ora, io non c’ero, mi sono dimenticata di dirgli che avevo scongelato per lui l’hamburger, e mi è sovvenuto tutto ciò alle 14,45.

-Megamind, cos’hai mangiato?-

Cibo=amore materno.

Sono una cattiva madre.

-Ah, mi son fatto la frittata-

-Mi spiace, non ti avevo detto degli hamburger!-

- Pensavo fossero per la cena e non li ho mangiati-

(Megamin, sei già un passo avanti al Gmarito, sappilo)

-Ah, oh. No…-

-beh, poi ho mangiato del prosciutto, del formaggio, una banana e uno yogurt.-

-Bravo!-

-Lo yogurt scade tra tre giorni-

-Ok. Lo terrò a mente-

Megamind, ma dimmi: ti senti trascurato? Pensi che tua madre non ti curi abbastanza? Pensi che io usi la scusa del renderti indipendente per disinteressarmi a te? Hai ancora fame? Non ti senti amato? Sono una madre distratta? Lo so, non posso chiedertelo, e tu non puoi rispondermi.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Ovvero, alla post-adolescenza, quando mi rinfaccerai la qualunque.

Io ti risponderò che ho fatto del mio meglio. E che non ho trovato tutorial su youtube, a riguardo.


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