16 aprile 2018

I vestiti, ovvero non avere niente da mettersi

Quando avevo tre anni mia madre cercava di farmi indossare un vestitino nero con i fiorellini gialli ed un piccolo pizzo giallo in fondo e attorno alle maniche.
Quello che avrebbe indossato la figlia di Lady Diana, se Lady Diana avesse avuto una figlia, durante una festa informale con 250 invitati nel giardino di Buckingham Palace
Io lo detestavo.
Perchè non aveva la cintura.
A tre anni sapevo già cosa fosse il punto vita e che valesse la pena sottolinearlo, sopratutto a quell'età in cui l'adipe postgravidico non aveva fatto ancora la sua comparsa.
Credo di averla spuntata perchè non ricordo di averlo mai indossato in vita mia.
Si sono susseguiti poi anni di completa sottomissione fatta di:
- gonne Quilt comprensive di spilla da balia
- calzettoni bianchi, 
- scarpette rosse in pelle ed un conturino che si chiudeva grazie ad un piccolo attrezzo in ferro fatto ad uncino uguale a quello che veniva anche usato come strumento di tortura durante l'inquisizione
- maglionicini di lana irlandese che facevano prudere perfino le pecore.
Per reazione ho fatto tutto il Liceo indossando solo jeans e maglionazzi.

Pensavo a ciò quando WonderWoman ha dichiarato che non ha niente da mettersi, perchè sostanzialmente lei mette solo 5 cose.
- Felpe denominate "larghe e corte"
- Leggins
- jeans ma solo quelli che sembrano leggins
- magliette denominate anch'esse "larghe e corte"
- camicie indossate aperte con sotto megliette L&C. (Larghe e corte, appunto)

Tutto rigorosamente estivo.
Per un pò ha funzionato la minaccia: 
ah, non te lo metti questo maglioncino nuovo? ALLORA lo dò a tua sorella.
Ormai questo effetto deterrente non funziona più.
Seguono scenate apocalittiche sul diritto di proprietà privata dei suddetti abiti, seppur mai indossati, a cui ribatto con cencetti di di economia di base, secondo cui ciò che compro mio mi appartiene, dunque lei tecnicamente possiede solo un borsa mare, il suo portachiavi,  e qualche elastico per capelli. Il resto probabilmente lo ha mangiato.
Wonder vorrebbe scegliere i vestiti da sola.
-Perchè tu non conosci il mio stile!-
-I pantaloni strappati non sono uno stile, Wonder. Sono tarazzi. TA-RAZ-ZI. Non saprai cosa vuol dire perchè è un termine - non a caso- coniato negli anni '70, ma te lo puoi immaginare dal suono onomatopeico. E non provare a bucare apposta i tuoi jeans che sennò ci metto su una toppa di Hello Kitty-
Hello kitty ha il suo apice assoluto fino ai 7 anni, potresti sfruttarla perfino per fargli mettere il burka. O addirittura la sciarpa.
Dopo, indossare qulacosa con quel brand è sostanzialmente la gogna sociale.
Ora- parlando di moda- si rivivono gli anni '80, secondo la teoria per cui nulla si crea e nulla si distrugge, ciclicamente gli anni '80 torneranno per l'eternità.
Rivedo nelle vetrine, come delle allucinazioni: la marca Vans. Best Company. Le adidas. I jeans alti in vita. Invicta (original style).

Io e Wonder siamo giunte ad un compromesso, ovviamente: che gli abiti debbano piacere ANCHE alla pagante.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Quello in cui non avrei più potuto acquistare uni stock di abiti per tutti e 4 i Fantastici sul web.

1 commento:

  1. Ommmiodddioooo!!!! Non ci voglio nemmeno pensare!!! Confido nell'assoluto odio della Belva a centri commerciali, negozi e quant'altro, ma il suo amore per lo specchio mi fa molta molta paura!!!

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