7 novembre 2018

quattro paia d'occhi


Io, nella luce gialla dell'ufficio,
mentre fuori la notte divora
lampioni precoci.
I figli sono a casa.
Li vedo, dietro ai miei occhi, dietro allo schermo fatto di numeri:
nella città blu,
lungo le strade, nella piazza,
nell'ombra della sera fredda,
dentro la finestra illuminata,
al piano numero cinque,
eccoli.

Li vedo nella stanza, nella cucina,
figure dentro
una lanterna magica.

Io sono qui -e mentre
i conti non tornano-
non sono del tutto qui, mai.
A casa ci sono i figli,
quattro paia d'occhi,
una circolazione extracorporea,
non ho più sangue per loro,
sono arti fantasma

Tirano i fili delle mie cicatrici
e della mente.

A casa, poi,
pasteggio con le loro parole
i tragitti della loro versione
di questa giornata
e per tutto il tempo
-sono diventata così brava-
dissimulo la paura.

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