12 novembre 2018

riga batte scimmia, bicicletta, mongolfiera


Da quando abbiamo deciso di mettere la carta da parati nell'ingresso, sono iniziate le trattative.
Io:- guarda questa con le scimmie colorate nella foresta tipo quadro di Rousseau-
Gmarito:- No, guarda questa a righe rosa pallido-
Io:- questa è bellissima, con le mongolfiere e le nuvole!-
Gmarito:- no, meglio questa a righe grigie e crema-
Io:- Allora questa? con le biciclette?-
Gmarito:- Guarda questa che bella: righe nere sottili e righe bianche larghe.-

Una carta da parati che sia un compromesso tra un' illustratrice e un ingegnere non l'hanno ancora inventata.

Dunque, ho scelto le righe, mio malgrado. Ma se dovevano essere righe, almeno fossero le righe meno noiose possibile. Così ho trovato una carta con righe di varie tonalità di grigio e bianco, con una texture tattile differente per ogni colore.
Naturalmente online, perchè negozi reali di carte da parati non esistono.
Poi, quando ho aperto il pacco ho avuto uno shock.
La carta da parati, era glitterata.

Glitterata.

Il glitter, a video, non si percepisce, e dalla foto era impossibile prevederlo.
E nella descrizione non era evidenziato. 
Forse perchè pensano che il glitter sia una cosa che debba piacere a tutti, come i cuccioli.
Ci avevamo messo un anno a scegliere la carta, avevo perfino ceduto sulle scimmie, e adesso mi ritrovavo con righe grigie  e bianche glitterate.
Mi veniva da piangere.
Poteva essere cambiata? certo che sì, a fronte di uno sbattimento unico: imballarla di nuovo, fare il reso, portarla da un corriere, anticipare le spese, e aspettare il rimborso.
E sopratutto ricominciare la trafila della scelta della carta.

L'ho preso come un segno del destino.
Forse l'universo voleva comunicarmi che io mi merito un carta da parati piccolo-borghese a righe e glitterata.
E chi sono io per andare contro l'universo?

Il Gmarito mi ha preso in giro per un altro anno.
Poi ha smesso di ridere e ha deciso di affrontare la posa della carta bisluccicosa.

Sul tutorial del "perfect bricoman" la difficoltà era contrassegnata da un solo martelletto.
Ovvero, puoi farlo anche con la mano sinistra (oppure non sei un vero uomo).

In due weekend di duro lavoro, l'opera era compiuta.
In ogni caso, se secondo il manuale del "perfect bricoman"  tappezzare ha un solo martelletto, i lavoretti da quattro martelletti, consistono probabilmente nella costruzione di una centrale nucleare in giardino.

Il lavoro è tutt'altro che semplice. Per esempio per colpa dei muri storti, che non si sposano bene con le righe ineluttabilmente diritte della carta da parati. (Ovviamente la giungla popolata di scimmie avrebbe ovviato al problema).
Uno (cioè, forse solo io) non ci pensa, ma occorre addirittura smontare il calorifero e anche tutte le prese e gli interruttori, cose che necessitano di un minimo di cognizioni di idraulica o fisica.
Così, il Gmarito, ha compiuto il miracolo.
Ha raddrizzato i muri della casa, perfino.

Alla fine del duro lavoro, avevamo un ingresso perfetto, e il resto della casa un macello.
Ora pian piano verrà fatta una ridistribuzione del disordine per uniformare il tutto.





e in un altra vita, forse....queste






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