29 gennaio 2019

poesia


Ai miei figli

Chiedo perdono
per le nuvole
sopra il mio capo
per lo spillo raccolto da terra
senz’ amore,
per le ore risparmiate
che tintinnano dentro l’orologio.

Chiedo perdono
per non avere guardato
con voi da vicino
la perfezione
della tela del ragno.

Chiedo perdono per i miei occhi.

Non eravate miei:
come respiri
nasceste dal profondo
e al mondo il fiato

vi disperde.


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