8 aprile 2019

Il colloquio

Siamo ad aprile e ancora nessuno dei genitori di Megamind (che per inciso sono solo due) è andato ad un solo colloquio con i professori.




Il problema è che il Gmarito è sempre a Milano, o Roma, o in Svizzera per lavoro, dalla mattina alla sera, e che io pure lavoro, e il Liceo di Megamind si trova in un'altra cittadina, vicina, ma comunque che necessita di uno spostamento in auto e faticosa ricerca di parcheggio.
Confortati dai buoni voti del figlio, abbiamo potuto bellamente rimandare, finchè non ci è stato evidente che i colloqui servono anche per rendere edotti i prof che il loro studente ha una famiglia che si interessa a lui, nonostante non sia responsabile della puzza dei suoi piedi o della frequenza con cui si fa la doccia.
Questa volta è stato il Gmarito a offrirsi volontario.
Ha cercato il professore che ricevesse ad un orario comodo per andare poi a Milano:
-Questo prof Tizio, perfetto, alle 8,30-
-Quello è di prima B-
-perchè tu in che classe sei-
- prima C!-
- Allora questa prof Tizia, ore 9,00-
-E' di ginnastica-
-Ah.-
-Proporrei la prof di italiano-
La prof di italiano è una tostissima, esigentissima, e con una impronta di insegnamento di tipo universitario. Questo l'ho potuto dedurre dalle volte in cui Megamind mi ha chiesto aiuto per reperire testi particolari  su internet, rispondere a domande complesse sull'Iliade, interpretare i personaggi omerici.

La Prof di Italiano riceve ad un'ora consona, prima delle 10.
Il Gmarito, che non vuole darlo a vedere ma è già agitato all'idea del colloquio come se dovesse interrogarlo sui Promessi Sposi, cerca di raccogliere più informazioni possibili, partendo da quelle logistiche:
- Dove riceve?-
-Terzo piano, nel corridoio-
- E come faccio a sapere chi è?-
Mah, non so...chiedi? ah, no, i maschi non chiedono.
- La prof ha degli occhi un pò sporgenti, non puoi sbagliare. Ma non dirglielo, eh, che ha gli occhi sporgenti.-
Già mi vedo il Gmarito che vaga per un corridoio fissando le prof che passano e valutando la sporgenza degli occhi.
-Età?-
-Mah, boh, forse 45 portati male, ma non dirglielo, eh, che li porta male-
Il Gmarito in cerca di certezze sente mancargli il terreno sotto i piedi.
-Ah, e cosa state facendo di italiano?-
- La novella come genere trasversale, da Esopo a Verga. Ma c'è anche epica. Iliade, odissea...-
Il Gmarito non ha tempo, ma se potesse andrebbe a ripassare il suo vecchio libro di letteratura, casomai la prof gli facesse qualche domanda.

Stamattina mi chiama, poco prima di entrare.
- Ci sono quasi. Cos'era il terzo piano eh? Occhi sporgenti. Bene bene. E cosa le dico?-
-Niente, è lei che deve dire, mica tu.-
-Ma se mi chiede qualcosa di Megamind?-
- Gli risponderai, qualcosa saprai dire, immagino, di tuo figlio-
- Sì, sì. Giusto. Lo conosco meglio io mio figlio di lei.-
-Si, comunque stai andando per sapere come va in italiano. E per far vedere che ha un padre. -

Già me lo vedo che ripassa il genere letterario della novella sul Wikipedia, in attesa del colloquio.

2 commenti:

  1. Ahahaha!! Poraccio!! Ma poi com'è andata, ce lo fai sapere vero?

    RispondiElimina
  2. Però devi dirci poi il finale e cmq anche io quando vado a colloquio con la prof di italiano avverto un certo imbarazzo e cerco di parlare sempre al presente!!!I miei stanno alle medie ancora

    RispondiElimina