28 maggio 2019

il mattone

Tra le mie varie manie, c'è quella di guardare case.
Specialmente case in montagna, in mezzo al verde, alle cime, vicine al cielo.
Perchè come dice la grande Etty Hillesum: cerchiamo fuori di noi, i nostri paesaggi interiori.
E il mio paesaggio interiore è certamente quello di Heidy, le montagne gli abeti e le caprette. Ma senza il nonno, però.
La casetta deve avere un'anima.





Deve raccontare una storia, dev'essere vissuta e dirmi qualcosa. 
Quindi scarto tutte le case moderne.
Inoltre il prezzo deve essere sufficientemente abbordabile da essere un sogno plausibile, giacchè una villa stile Walser a Cortina, rimane un luogo talmente leggendario, che tanto vale mettersi a guardare l'agenzia immobiliare degli Hobbit.
La casetta deve essere grande sufficientemente per ospitare, oltre che la Gfamily, anche almeno un'altra famiglia, zii,  cugini, amici. Deve insomma prestarsi ad diventare all'occorrenza una piccola comunità.
Essendo misantropa di base, ovvero molto elitaria, scarto tutte le villette bifamiliari e gli appartamenti in condominio, peraltro molto confortevoli ma poco poetici.
La casetta dovrebbe dunque essere indipendente ma non troppo isolata, perchè misantropa sì, ma non sociopatica. 
Una cascina in mezzo al bosco mi affascinerebbe per tre giorni, dopo mi trasformerei nell'infermiera pazza di Misery non deve morire.

Ovviamente inserendo tutti questi filtri un pò da psicolabile nel motore di ricerca del sito di immobili, escono "splendide ville in autentico stile montano totalmente da personalizzare" ovvero dei ruderi in pietra o dimore semicrollate di due secoli fa, con memorie di bombardamenti o imperi asburgici.
Meravigliosi, insomma.

Case antiche coi muri in in pietra e sassi, camini grandi come stanze, soffitti in travi di legno, mobili decrepiti abbandonati da tempi immemori, porticine in legno e soppalchi accessibili con scale da fienili. Probabilmente fantasmi.
Oppure cascine che sono poco più che stalle, ristrutturate a metà negli anni 60, con vecchie cucine  a gas, tavoli in formica, letti in ferro battuto, accessibili solo tramite sentieri pedonali, e con l'orto in giardino.

Comincio a immaginare come potrei rimettere in sesto le camere, spendendo poco e immaginando di poterlo fare semplicemente dando una mano di bianco, togliendo le ragnatele, e mettendo due tendine a quadretti alle finestre, come in una favola di Walt Disney. (Si, magari schiavizzando scoiattoli per spazzare per terra e cerbiatti per togliere ragnatele)
Immagino la vita che potremmo farci con tutta la Gfamily, il camino acceso, la tavolata piena di amici. Cerco la via su GoogleMap e con Street View comincio a passeggiare virtualmente per le strade del paese, e mi sembra di esser lì, sono lì. Su Street View c'è quasi sempre il sole, le strade sono deserte, mancano solo gli uccellini che cantano.

Una casetta, e la definisco casetta evidentemente non per le proporzioni ma per tutto ciò che di romantico suscita l'espressione, sarebbe un rifugio, un luogo in cui immaginare di scappare quando l'ansia e la stanchezza premono, o anche quando si prospettano le recite scolastiche, il cambio degli armadi, i litigi adolescenziali. 

Ovviamente la casetta in questione sarebbe la mia creatura, potrei finalmente acquistare vecchi mobili tarlati al mercatino dell'usato e dipingerli di verde menta, che verrebbe richiamato dal colore delle porte (che pitturerei verdi anch'esse, senza smontarle, alla mia maniera, ovvero pigra e cialtrona).
Sarebbe un luogo in cui le imperfezioni sarebbero tollerate e anzi sarebbero il carattere distintivo del luogo, dove riscoprire la bellezza dell'essenzialità, luogo di creatività e improvvisazione.

Poi mi viene in mente che quelle imperfezioni potrebbero comportare incresciosi incidenti: il camino non pulito potrebbe farci morire tutti nella notte per intossicazione di CO2, l'assenza di una strada carrozzabile in caso di morsicatura di vipera comporterebbe che l'ospedale più vicino sarebbe a un'ora di auto, e che lo scaldabagno anni '50 consumerebbe come una centrale nucleare.
Insomma potrebbe irrompere la realtà.
Ma non importa.
Sognare non costa nulla.




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