2 ottobre 2019

conversazioni stellari

Quando io e il Gmarito parliamo di film tipo interstellar oppure uno dei due vuole fare il romantico e si mette a guardare le stelle, finiamo sempre a parlare dei buchi neri.
Quanto è affascinante la definizione orizzonte degli eventi come limitare ultimo prima che collassi la materia e il tempo? E il concetto di singolarità, che, per quello che ho potuto capire, è l'infinito concentrato nell'infinitamente piccolo?



Parlare del cosmo per me è diventato affascinante dopo avere subito due shock durante la mia giovinezza:
- il primo, grazie a mio zio Astro-Fisico (voi c'avete Astro Luca, io c'ho Zio Astro-Fisico) è stata la rivelazione che tutti i rumori delle astronavi nei film di guerre stellari sono dei fake in quanto nello spazio il suono non c'è. Avevo 12 anni e ora non riesco più a guardare Guerre Stellari con lo stesso gusto.
-il secondo, che i pianeti non sono tutti delle palle desertiche di roccia, anzi che la maggior parte sono fatti di gas.
Ma come di gas, cioè, non si possono toccare? Non ci si può -che so io-atterrare? No. Son di gas. 
Magari gas congelato, tutt'al più. Magari tanti strati di gas, come Giove. Oppure leggero come una bolla di sapone come Saturno, che a quanto leggo dall'unica testata giornalistica scientifica alla mia portata, ovvero FocusJunior, se gettato in acqua galleggerebbe (esempio che mi lascia un tantino interdetta).
Pure Urano, pure Nettuno, pure Plutone (ah, no non è un pianeta).
Certo, studiai geografia astronomica al liceo, sono certa che c'è stato un tempo in cui ho saputo esattamente queste cose, ma nella mia mente è prevalso l'immaginario StarWars, in cui tutti i pianeti sono abitati, che siano Wookie, rettiliani o pseudo calamari.

I buchi neri in ogni caso, sono di quanto più misterioso ed inquietante ci sia nell'universo.
Solo che quando ne parlo col Gmarito, lui costantemente fa crollare tutte le mie poche certezze.
Io: - Non è incredibile che abbiamo fotografato i buchi neri?-
-Abbiamo chi?-
-L'uomo, gli scienziati-
- Cioè VUOI DIRE grazie a migliaia di dati rilevati da radiotelescopi-
- vabbè, ma alla fine è una foto-
- mica è una vera foto-
Ecco, cioè quando si parla di spazio, tu credi di sapere una cosa, o di vedere una cosa, ma in realtà NON LA SAI, oppure in realtà NON PUOI VEDERLA.
- VABBè UN COLLAGE DI TANTE FOTO!-
-No, sono dati, incrociati tra loro ed elaborati da vari super computer, raccolti negli stessi istanti da una rete di rediotelescopi sincronizzati tra loro-
- quindi mi stai dicendo che il buco nero non è così? che è una elaborazione grafica?-
- Diciamo che è l'elaborazione grafica più  plausibile a partire da dati reali raccolti, di come sarebbe un buco nero se fossimo in grado di vederlo-
- va bè, diciamo che se ci trovassimo davanti al buco nero lo vedremmo così, più  e meno-
- no, perchè il buco nero non si può vedere, è nero mica per niente, attrae anche la luce, quello che vedi nell'elaborazione grafica che sembra un alone rossastro sono radiazioni e l'occhio umano mica può cogliere tutto lo spettro delle radiazioni, inoltre se ci fosse vicina non esisteresti perchè il tuo corpo sarebbe polverizzato-

Va beh, oh. Io ci rinuncio.
buco nero come me lo immagino

buco nero pseudo foto che però non potremmo vedere

buco nero più realistico se al posto degli occhi avessimo dei radio-telescopi che non venissero polverizzati all'istante, semprechè noi potessimo giungere a 55 mill-mila  anni luce dalla terra

buco nero com'è davvero

2 commenti:

  1. Io mi ero presa tantissimo alle superiori con lo spazio, avevo iniziato la tesina per l'esame, ma poi scienze è stata una delle poche materie non presenti e ho dovuto rifare tutto da capo. Ma mi ero proprio persa con il cervello a pensare allo spazio!

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    1. Si, c'è da perdere la testa, perché ha più a che fare con la filosofia, che con la scienza. Mica per niente nella grecia classica, le cose coincidevano. E forse era anche più semplice capire.

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