i fiori

Il giorno del quindicesimo compleanno di Wonder, il secondo che fa in lockdown, alle 10 del mattino hanno suonato il campanello e si è presentato alla porta un fioraio con un mazzo di fiori per lei.

Il Gmarito mi ha chiamato con la voce del padre della sposa, chiedendomi

che cosa dovesse fare

se secondo me il fioraio era davvero il fioraio o il nonno dello spasimante (e nel secondo forse non lo aveva accolto adeguatamente, forse avrebbe dovuto offrirgli un caffè e tentare un approccio amicale?)

se doveva dare un sbirciata al biglietto

Io gli ho risposto nell'ordine:

gli portasse subito i fiori in camera nel mezzo della videolezione e di filmare il tutto per i posteri. (e soprattutto per me che ero al lavoro e non potevo godermi la scena).

i nonni non vanno in giro col covid, e in ogni caso un approccio amicale col presunto nonno non sarebbe stato apprezzato nè da Wonder nè dal misterioso spasimante

il manuale del perfetto genitore avrebbe sconsigliato di leggere il biglietto, ma SOLO se chiuso in una busta (-purtroppo-era chiuso in una busta)

E così il Gmarito preceduto da SuperMario in qualità di valletto/amorino/neo cupido , ha fatto la sua entrèe in camera di Wonder brandendo un mazzo con una alta concentrazione di colore rosa, sottoforma di tulipani  e qualche rosa a garantire un sufficiente dose di amor cortese.

Il tutto documentato da cellulare e quindi ora eternamente conservato nel cloud.

Per Wonder credo sia stato il giorno più emozionante della sua vita, forse solo dopo il suo primo viaggio in aereo.

Il mazzo è rimasto in camera per due settimane, finchè dei tulipani non sono rimasti che gli steli, e le rose si sono incartapecorite.

Wonder è arrivata portando tra le mani come cadaverini i petali dei defunti tulipani, affranta

-Mamma, ma perchè i fiori sono appassiti?-

-I fiori fan così. Purtroppo.- 

-Ma, non si può fare più niente per loro? Aggiungere acqua?-

-Wonder, i fiori recisi appassiscono, non hanno le radici.-

Niente, qualsiasi spiegazione botanica risultava insufficiente a lenire il lutto.

-Ma quindi?-

- Bisogna buttarli!-

-Io non li butto. Li butti tu. Io non ho il coraggio. E' troppo doloroso-

- Ma quindi questo ragazzo ti piace!- cerco di dare una svolta alla conversazione senza sbocchi. Noi non conosciamo *ufficialmente* l'identità del misterioso spasimante.

-Cosa c'entra. Non c'entra nulla. Io parlo dei fiori. Io non li butto. Non posso-

I fiori putrescenti sono rimasti un'altra settimana in camera.

Finchè pietosamente non li ho buttati via io, conservando una rosa mummificata che ho consegnato a Wonder in memoria perpetua della caducità delle cose.

In ogni caso, c'è ancora speranza per il genere maschile, se un ragazzino 15enne manda dei fiori ad una coetanea.