26 marzo 2012

festa fu

Dopo una lunghiiiiisima mattinata in cui ogni 5 minuti qualcuno chiedeva: ma quando arrivano gli ospiti? e un lunghisiiiiiiissimo post pranzo in cui i porcellini sono stati messi davanti alla macchina mangia-tempo (la tv) perchè non fossero troppo molesti, finalmente sono arrivate le 16.00. Anzi, le 15.45, ora in cui i primi ospiti, con il quarto d'ora accademico inverso, sono arrivati allegramente, mentre io mi spalmavo in faccia un pò di fondo tinta e cercavo delle scarpe che non fossero ciabatte, col risultato che sono stata tutta la festa con la faccia truccata sono nella metà di destra, e delle ballerine di colore improbabile ai piedi.
Ma vabbè, in fondo la festeggiata non ero io. Io ero solo la vecchia madre che ha cominciato a enunciare le regole a tutti gli ospiti entranti. La rompicoglioni, insomma.
E difatti la festeggiata indossava un vaporosissimo vestito dell'unico colore di cui possono essere i vestiti-delle-feste, ovvero, inutile a dirsi, di svariate varianti di rosa.
E mentre la porcellina faceva gli onori di casa mostrando a tutti il coniglio, il G marito decideva che era ora di aggiustare le casse stereo, appoggiato sul tavolino delle bibite con tutta la cassetta degli attrezzi.
E questo per permettere alle amichette di ballare AI SE TI PEGO.
E altre canzoni che prevedono mossettine non proprio asessuate che oggi piacciono alle bambine. (zecchino d'oro? Roba da asilo nido.)
Nonostante i bambini fossero un'orda, tra un balletto e una sessione di trucco (a richiesta eseguivo sul facce, mani, guance, occhi, polsi e bicipiti, cuori, baffi, farfalline, hello kitty, teschi e maschere da supereroe) siamo arrivati al momento. IL MOMENTO. Cioè la torta.
La quale torta, ricoperta da un crostone di pasta di zucchero (rosa) e decorata con caramelle (rosa) e scritte (lilla e rosa), ha mostrato evidenti segni di cedimento durante la notte. Il piano primo si è affossato nella base.Pendendo verso sinistra. In alcuni punti l'intonaco zuccherino si  è crepato.
Ma con un buon make up, come quando si cerca di far sembrare bella la cozza di turno, un nastro di qui, un mashmallows di là, un decoro di sù, le candeline qua e là, abbiamo salvato le apparenze.
E la porcellina ha avuto la sua torta di simil-nozze. (che, naturalmente, non ha nemmeno assaggiato).
Poi, via, i regali e infine una entusiasmante tombola nella quale non sono mancate le scene isteriche (come da tradizione) di quei bambini che non hanno vinto (ma che hanno poi ricevuto il consueto premio consolationis).

 
 
 


 
 
Insomma è andata benone. La casa non ha danni evidenti. Il cibo, nonostante le infauste previsioni del G. marito, è stato sufficiente. La torta (udite udite) nonostante fosse un attentato diabetico, è stata mangiata quasi tutta (dagli adulti). La porcellina è stata felice, e anche il porcelino nr 1, che ha coinvolto tutti gli invitati maschi in una guerra armata contro delle fantomatiche spie; e la porcellina nr 3 ha dichiarato eterno amore al suo migliore amico di materna.
E anche questa, è fatta.

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