4 ottobre 2016

tappezzieria woman


Ho passato gran parte della mi esistenza a chiedermi.

-ma io cosa ci faccio qui? (e soprattutto dove cacchio sono?)-

-perché non sono a casa a disegnare?-

-cosa vogliono queste persone da me? Cosa mi sta dicendo? E perché accidenti questa qui sa il mio nome?-

Ero una bambina con l’alzheimer.

Sì, più o meno fino ai 20-24 anni. Con qualche sprazzo di lucidità in cui uscivo dal mondo di Iridella.

Durante il mio primo lavoro tutti mi consideravano una stronza perché non salutavo nessuno entrando nell’ufficio, che poi era un open space con un centinaio di gente di cui non avrei mai imparato i nomi. Quando una simpatica collega me l’ha fatto notare (per il mio bene, sia chiaro) io mi sono stupita.

Perché io mi sento sostanzialmente invisibile, cioè io penso generalmente di essere donna tappezzeria. Mica per eccesso di modestia. E’ sempre stato così. Quindi mica mi viene in mente che si accorgano di me.

Per lo stesso motivo io fisso la gente.

-Oh, ma hai smesso di fissare quella lì? Ho capito che ha delle scarpe fucsia col tacco 12, ma non è mica educato- Mi fa notare il Gmarito.

Io fisso la gente con enormi occhi spalancati. Come i neonati.

Perché quella si è tinta una ciocca di bianco che pare una puzzola?

 Guarda quello, somiglia un sacco al prof di arte del liceo, magari è lui.

Ah, no, il prof era più figo.

Hey, ma quella ha le scarpe che volevo comprare io.

Oddio che tenerezza questa qui sembra proprio mia nonna, peccato abbia un accento lombardo.

Hey, ma quella è la rappresentante di classe o ci somiglia?

Non mi passa per la testa che le persone che trafiggo col mio sguardo possa accorgersene perché credo di essere invisibile. O mimetizzata con la massa.

A volte mi trovo a pensare che se metto occhiali molto scuri la gente non possa vedermi.

Beh, ora sono moooolto migliorata.


Poi invece ci sono le persone che vorrei mi guardassero sempre e notassero tutte le mie facce e leggessero tutte le espressioni come se fossero dei fumetti stampati e sospesi sulla testa, vorrei brillare di luce mia propria.

Cioè, vorrei esistere solo per qualcuno.

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