C’è un posticino qui vicino alla svizzera, a mezza montagna,
la Valle dei Pittori e degli spazzacamini, in cui c’è una casetta piccolina in
cui si rifugia ogni tanto la Gfamily. Le case sono di pietra aspra e grigia, il
pane è nero e povero (cioè una volta era povero, ora una pagnotta di questo
pane pesante scuro e leggermente acido, con la crosta dura e saporita, costa al
chilo quanto una torta Sant’honorè a due piani), i paesino è piccoletto, i
cortili delle case con fazzoletti di giardini sono uno dentro l’altro, se ti
addentri ti sembra di entrare in casa di qualcuno, poi ti ritrovi invece all’improvviso
in un sentiero dentro la pineta. E’ un posticino delizioso, uno di quei posti
che hanno mantenuto un’aura di autenticità a beneficio del turista al quale far
pagare qualunque cosa il 45% in più di un prezzo dignitosamente onesto. Esiste
il sistema del prezzo doppio. Quello per l’autoctono (in via di estinzione) e
quello per il cittadino fesso. Per questo motivo le vetrine sono sempre in
allestimento, ovvero senza prezzi esposti. Bisogna rassegnarsi, il montanaro
deve rivalersi sull’invasore in qualche modo.
La Gfamily ( nella fattispecie io) adora questo posto, perché
è tutto a portata di mano (e di piede), c’è natura prevalentemente
addomesticata attorno, ma impegnandosi forse potrebbe esistere anche qualche
scampolo di avventura che dobbiamo ancora scoprire.
Visto che ultimamente sto sviluppando una passione per i
particolari e le cose piccole, perché ho scoperto che in ogni minuscola cosa c’è
dentro tutto l’universo, anche una passeggiata di dieci minuti può diventare
una personalissima rivelazione del cosmo. Mi fermo qui prima di ritrovarmi a
citare Yoda.
Tutta sta manfrina per poi postare le foto che ho fatto.
Ciao.
Che pace!
RispondiEliminaSi non c'era nessuno. Io, versione sociopatica a singhiozzo, a volte amo che non ci sia nessuno. La ressa e la bolgia di solito la odio sempre e comunque. Al contrario del Gmarito che ci sguazza.
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