28 giugno 2019

L'amore della madre

Tu pensi che l'amore della madre sia solo fare perette alla glicerina ai neonati stitici, pulire vomiti notturni, accogliere nel lettone scimmiette febbricitanti, raccogliere lego sparsi urbe et orbe, veglie infinite a denti che non spuntano.


L'amore delle madri è anche portare a fare shopping le due figlie femmine a Milano, con 38.5 gradi, l'aria che tremola come nei deserti dei film, lungo le strade dei franchising cult dell'adolescente medio.
Parrebbe bello, da fuori, fare cose da femmine tra femmine.
Ma accontentare due teenager è un ossimoro. Una contraddizione in termini.
Mi ero pure prefissata qualche puntatina culturale per bilanciare lo shopping supino e coatto, ma sono riuscita a trascinarle a forza solo nella chiesetta di San Satiro, capolavoro di Bramante, con una meravigliosa illusione prospettica che la fa sembrare profondissima anche se in realtà è un minuscola chiesina.
- si, bella bellissima, andiamo da Footlocker?-
- adesso diciamo una preghiera, prima- Per esempio, chiedendo di sopravvivere alla giornata.
Poi, è stato un bieco tour in tutti i negozi di via Torino. Abbiamo visitato anche i templi della moda, entrando nello store della Adidas come fossimo al Louvre: parlando sottovoce, sotto gli occhi severi di una guardia giurata, e soffermandoci davanti all'ultimo modello limited edition, di non so che scarpa inguardabile (realizzata in tessuto aerospaziale e dotate di GPS e collegamento instagram integrato alla suola in ecoplastiche rigenerate con spremitura a freddo) come davanti a qualcosa di inaccessibile e meritevole di contemplazione, solo per poter dire: io l'ho visto.
-mamma, si potranno fare le foto?-
Mica siamo nella Cappella Sistina. (O sì?)
Abbiamo (cioè hanno, la mia era una partecipazione emotiva ed economica) provato decine e decine di vestiti, magliette, pantaloncini, occhiali da sole.
Ho patteggiato per due canottierine, firmato compromessi per degli shorts troppo corti, posto il veto su t-shirt grandi come quelle che indossavano a 18 mesi.
Per 5 ore.
Però- palesandomi in pubblico quale tipica provincialotta in visita nella grande città- gli ho anche insegnato come si prende la metropolitana e il treno, nel frattempo stupendomi di vedere ragazzine della loro età in giro da sole per una Milano immensa, internazionale, complicata e piena di insidie visibili solo alle madri.

E comunque anche a sto giro, mi sono risparmiata Arese.
L'obbiettivo della mia vita è quello di morire senza mai esserci andata.




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