28 settembre 2021

abitudini pandemiche

Nel primo lockdown si usciva in modalità guerra batteriologica, solo per fare provviste.

piccola scultura poetica
"la strada di casa"



La famiglia ti salutava sul pianerottolo commossa e riconoscente, e tu eri tentata di elencare le tue ultime volontà.

Con doppia mascherina ricavata artigianalmente dalle traversine per far pisciare i cani, guanti in lattice e sciarpa, uscivi in un paesaggio post atomico in cui per strada passavano solo cartacce sospinte dal vento di un marzo limpido e freddo.

Poi è arrivata l'estate, la stretta si è allentata. Se ti capitava di uscire senza mascherina, era come se fossi uscita senza mutande. La gente guardava la tua bocca una oscenità disdicevole e allarmante. Ti trovavi per qualche istante come in quei sogni in cui ti accorgi di essere in giro per strada in pigiama e pantofole.

Nel frattempo sono crollati i prezzi dei rossetti, e quadruplicati quelli di rimmel e kajal, e come le donne islamiche abbiamo rispolverato gli smokey eyes andandoci giù pesanti anche con le ciglia finte da drag queen.

Abbiamo sfoggiato mascherine di tutti i colori, fantasie più o meno kitch.

Nel 2021 c'eravamo illusi. All'aperto se indossi una mascherina ti guardano con sospetto: cosa nascondi, per portare la tua chirurgica anche fuori? Ma se vuoi un caffè devi sperare di avere da qualche parte la mascherina di due giorni prima, azzurra, che nessuno ci fa più caso se non è abbinata alle scarpe, la estrai sdrucita e impresentabile da una tasca posteriore, ed entri con un sospiro di sollievo. Se ti dimentichi potresti essere tacciato di no-vax, e te ne accorgeresti subito dagli sguardi di dissenso (o purtroppo talvolta ammirazione.). Invece sei solo soprapensiero.

Quindi non è raro vedere in giro gente con mascherine reggi-mento pronte all'uso e con effetto estetico devastante.

Prima di abbracciarsi o simulare un bacio sulla guancia, occorre giustificarsi, o mostrare il greenpass, oppure fare gesti scaramantici. O semplicemente essere fatalisti: vabbè, se devo morire, meglio farlo dopo averti salutato come si deve.

La bocca resta comunque un orifizio pericoloso, indecente, e ci si ritrova a coprirsela mentre mi mastica quasi di contrabbando una brioche al bancone, vergognandosi.

Anche il denaro è diventato sporco, non più solo metaforicamente. Puoi pagare con bancomat anche un caffè, e il barista ti guarderà con gratitudine. 

Ma sopratutto mai, e dico MAI starnutire. Tentata strage. Inghiotti lo starnuto o fuggi lontano da testimoni oculari.

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