30 luglio 2018

g-trip

Siamo tornati da poco dalla Calabria.
Da piccola mi sembrava di fare il viaggio della speranza per andare da Bologna alle Marche.
Figuriamoci viaggiare in macchina dalla quasi-svizzera alla quasi-africa.
E' pure vero che da piccoli noi "primi"quattro fratelli si viaggiava ammucchiati nei sedili posteriori, senza seggiolini ma con scarsa possibilità di movimento, incastrati come pezzi di tetris, e quando tentavamo di addormentarci ("perchè se dormite, bambini, si arriva prima!") c'era una fase iniziale di lotta senza quartiere fatta di gomitate e calci (silenziosi che sennò mio padre ci cazziava) in cui ciascuno cercava di aggiudicarsi la posizione migliore. Poi, una volta sfiniti dai 35 gradi dell'abitacolo, e semidisidratati, crollavamo accatastandoci uno sulla schiena dell'altro, o con la faccia spiaccicata sul vetro del finestrino.
Di solito il sonno arrivava quando mia madre iniziava il rosario, più o meno durante i misteri dolorosi.
Durante il viaggio ci si fermava solo per fare pipì incontenibili o per evitare di vomitare in macchina. Una volta partiti (tendenzialmente non dopo le sette del mattino), l'obiettivo era arrivare il prima possibile. Si mangiavano panini in auto, SENZA SBRICIOLARE, e una banana.Perchè la banana non sbriciola. Si incastava una maglietta nel finestrino per creare una tendina handmade a protezione del sole, e si faceva il gioco delle targhe. Quello che adesso non si può più fare perchè non ci sono più le targhe con la provincia (uno dei tanti segnali della decadenza moderna).
Oppure si cantavano alcune canzoni, che erano:
Bella ciao.
Vecchio scarpone.
Quel mazzolin di fiori.
Il Piave mormorava, che non so il titolo.
Lily Marlen.
Il leitmotiv era tragedia, guerra, morte. Solo ora me ne rendo conto.
A conti fatti sono compunque sempre meglio di Amore Capoeira o da Zero a cento.
Comunque.
Ho avuto qualche difficoltà ad abbandonare questo stile di viaggio in favore del viaggio G-family style, ma alla fine ho dovuto cedere.
Il viaggio G-family style è il seguente.
1) Non si sa quando si parte. Si parte quando si è pronti. Questo-se da una parte è liberante- dall'altra è un rischio perchè il concetto di "essere pronti" è piuttosto aleatorio.
2) Ognuno dei Fantastici viene invitato a preparare il proprio zaino con ciò che vuole portare.Libri, giochi di società, carte. Ora andiamo piuttosto bene. Ci sono stati periodi in cui erano più piccoli, in cui le bambine si portavano intere cucine economiche o zoo di peluche, Megamind dei bazoka a grandezza naturale. Ora abbiamo solo SuperMario e le sue pistole western.
3) La sottoscritta invece, deve trovare un incastro creativo nel suo abitacolo condividendo lo spazio con: 
-una borsa termica contenente generi di prima necessità, ovvero una ventina di panini e 8 litri d'acqua. Perchè durante il viaggio ogni 15 minuti qualcuno avrà bisogno di bere.  I Fantastici durante i viaggi bevono il 20% dell'acqua che berranno nel corso della loro vita. Come salgono in auto, evidentemente subiscono una immediata disidratazione.

-uno zaino che contiene pochi effetti personali, e altre cose di prima necessità in viaggio: fazzoletti (oltre alla sete durante il viaggio tutti e quattro avranno o una invasione di muco o emorragie nasali), caramelle mangia tempo (quelle che si danno quando uno chiede: siamo arrivati? Quando arriviamo? quanto manca? stiamo per arrivare?  per impegnare la bocca in qualcosa di silenzioso), asciugamani per eventuali vomiti o sversamenti di liquidi, cd dello zecchino d'oro, che ormai piacciono solo a SuperMario. 
-i libri del G-marito, che sono almeno 4, più due quotidiani
 4) dopo circa due ore, quando ormai sarebbe una pazzia tornare sulla tangenziale ovest, al Gmarito viene in mente di fare il check dei bagagli." Hai preso le mie scarpe da corsa?" (quasi a suggerirmi l'intenzione di correre- eventualità mai verificatasi recentemente-) oppure: "Hai chiuso il gas?" "abbiamo- splendido plurale- preso i documenti dei bambini?".
Per fortuna ultimamente tendo a dimenticare cose non indispensabili, tipo mutande e pigiami. O spazzolini. Insomma, sempre meglio che dimenticarsi le chiavi di casa nella toppa.
5) Durante il viaggio ci si ferma per bere svariati caffè, ovvero l'unica consumazione abbordabile in autogrill, e per sgranchire le gambe. I Fantastici si incantano davanti alle cianfrusaglie in vendita. Cianfrusaglie che sono incredibilmente sempre le stesse. Cambiano ogni sei mesi.
6) Durante il tragitto si potrebbe decidere di deviare dalla meta alla vista di un paesino che pare interessante. Naturalmente con grandi proteste dei Fantastici che, pure se fossero seduti da 10 ore in auto, dichiarano di essere sfiniti, incapaci di camminare, o millantando di essersi appena addormentati. Ma noi li trasciniamo lo stesso fuori. Al prezzo di una pizza o di un gelato riusciamo a far vedere loro un altro pezzo di mondo. Cosa che loro apprezzeranno solo tra trent'anni.
Oppure ci si ferma dai venditori di frutta e verdura ai bordi delle statati per acquistare 5 kg di cipolle, miele, pesche, che verranno poi incastrati negli interstizi tra una valigia e l'altra, saturando completamente il bagagliaio.
7)l'intrattenimento previsto, oltre a inevitabili dispositivi elettronici diabolici, è sempre di carattere educativo-logico, di chiara impronta ingegneristica: indovinelli di logica, pensiero laterale,crucipuzzle e sudoku, oppure indovina l'animale, nel quale vince sempre Megamind che esemplari faunistici che sembrano mitologici, ma che secondo Wikipedia esistono.

Il viaggio verso la Calabria è stato lungo, abbiamo visto scorrere dal finestrino tutta l'italia, cieli diversi, colori diversi. Testardi come solo i genitori possono essere, abbiamo cercato di attirare l'attenzione dei figli sul quel paesaggio che cambiava:
-bambini guardate orvieto! sulla collina!-
-hmm.-
-Hey, vedete come è brullo il paesaggio? Come sono diversi i colori?
-ah.-
-Ragazzi guardate, il mare, vedete la costa? Ci sono un sacco di ulivi.-
-oh.-
-Hey, ecco il Vesuvio!-
-erutta?-
-No.-
-Ah.-
Solo ad un certo punto, sulla via del ritorno, le due femmine si sono entusiasmate.
-Guarda! Lo vedi? E' lì!-
-Cosa? Si, lo vedo. Ma secondo te è quello? si vede dall'autostrada? Dicono sia il più grande d'europa!-

-Bambine, cosa state guardando di bello?-

-Arese! L'uscita per il Centro Commercialeeee!-





2 luglio 2018

Calabria's List

Inutile portare tanta bigiotteria: avrai già addosso perle di sudore
E poi in acqua si rovina e le collane ti si appiccicano nel decoltè, e non è un bel vedere
Orecchini per la sera, magari
Lascia perdere i tacchi
Al massimo quei sandali un pò da vecchia ma comodi per avere uno stacco di coscia quantomeno dignitoso.
Il doposole per i bambini, che sono gli unici che pensano che serva a qualcosa dopo essersi brasati al sole
La crema solare con cui possono trasformarsi in statue di sabbia semoventi è indispensabile
E naturalmente
non dimenticare

le scarpe da corsa del Gmarito, perchè te le ricorderà a un'ora dalla partenza, passati almeno due caselli autostradali, sottoforma di una diabolica domanda retorica:
hai preso, vero, le mie scarpe da ginnastica?

Ricorda di portare gli oggetti scaramantici: 
-tutte le medicine non scadute che possiedi
-le tessere sanitarie
-la tua assicurazione sugli infortuni

Ricorda anche quelle cose che sono così scontate, che di solito sono proprio quelle che ti dimentichi:
tipo le mutande per i tuoi figli (loro non se ne accorgeranno, ma tu-poi- sì)
o gli spazzolini


Durante il giorno indosserai solo parei, variando solo la modalità di annodamento intorno al corpo.
(su internet ci sono tutorial interessanti che puoi iniziare a studiare, facendo prove davanti allo spacchio e avvolgendoti in metri di tessuto modello Lazzaro esci fuori).

Considerato che l'86% dello spazio disponibile nel bagagliaio sarà occupato da
-vestiti dei tuoi figli
-libri del Gmarito (non meno di 4), giornali del gmarito (non meno di 3)
-secchielli, delfini gonfiabili, compiti delle vacanze, mitragliatrici, giochi di società
-pc del Gmarito
-derrate alimentari di prima necessità
-cibo per il viaggio
hai posto giusto per due abitucci in tessuto sintetico di quelli che puoi appallottolare in un angolo del bagaglio e non si sgualciscono.
Questo almeno ti semplificherà la scelta.

Portati da disegnare, se vuoi sentirti libera.

Il phon, che a prima vista in Calabria con 35 gradi all'ombra ti potrebbe sembrare superfluo, invece portalo.
Sarai sempre l'ultima a fare la doccia e se non vuoi ritrovarti la sera a non prendere il gelato al bar del Villaggio coi capelli gocciolanti, ti verrà utile.

Porta due libri. Uno più trash per la spiaggia, che anche se perdi il segno capisci lo stesso, e uno più colto per la tua autostima e approfittare della vacanza per farti un minimo di cultura a ampliare un pò la mente. (da leggere la sera invece di andare alle serate del miniclub)

Porta i costumi che riesci a trovare e ricorda (se non trovi qualche pezzo) che è stato sdoganato il bikini col sopra diverso dal sotto (ma senza esagerare coi colori che non sono tornati gli anni '90).

Per il resto, se hai l'impressione di avere dimenticato qualcosa e sei già in viaggio, conta i passeggeri: se sono cinque, l'essenziale c'è.
il mio nuovo quaderno delle Liste