27 aprile 2012

ospiti vari

Noi amiamo gli ospiti.
Ci piace accogliere ospiti con o senza preavviso.
Con la casa in ordine (mai spontaneamente tale) e la casa in disordine, con i pavimenti puliti e anche con i gatti-della-polvere scorazzanti per casa.
Con la cena pronta e assai curata, ma anche con il frigo piangente e due spaghetti al pomodoro.

Ecco, questo incipit non c'entra nulla con quello che devo dire, perchè di ospiti volevo parlare, ma altri ospiti. Ospiti che succhiano il sangue, parassiti. Ma non quelli della società.
Non in senso metaforico.

Prima la porcellina nr 3.
I pidocchi.
E le maestre te lo dicono sottovoce, con la voce che trema, perchè pare che dire alle mamme che i propri figli hanno i pidocchi sia una grave violazione della privacy, della Costituzione, dei Diritti Civili, e probabilmente anche del Primo Emendamento.
E via col primo shampoo contro i pidocchi che costa 18 (diciotto) euro e brucia il cuoio capelluto come il Napalm. La porcellina nr 3 è diventata quasi bionda.
Poi, naturalmente li ho presi anche io.
Poi, naturalmente, li ha RIpresi la porcellina nr3.

Poi la porcellina nr 2, è stata visitata simpaticamente dagli ossiuri, che chi ha visto House sa cosa sono, e per quelli che non vedon House, ve lo dico io, cosa sono.
Sono vermi dell'intestino.
E questi vermi, simpaticamente vanno a farsi un giro per i culetti dei bambini di notte, perchè anche loro hanno diritto ad una vita sociale by-night, . E durante uno dei miei giretti al pronto soccrso di due notti fa (perchè gli ossiuri di notte escono a farsi un giro, le mamme, di notte, escono e se ne vanno al pronto soccorso), li ho visti.

Si, io, che pensavo di avere già visto le cose più disgustose della prima infanzia.
Cose, che voi umani.
Bè ora ho visto anche i vermi.
Quelli che mia madre mi minacciava che avrei preso se continuavo a mangiare la pasta frolla dei biscotti cruda.
Non era una bugia.

E sapete come si chiama lo sciroppino per bambini che serve a mandare via gli OSPITI?
Un nome molto discreto.

VERMEX.

Le case farmaceutiche hanno molto senso dell'umorismo.

liste

Cosa significa fare una lista delle cose da fare?
Significa mettere una tassa sul futuro. Un' IMU sulla spensieratezza.
Un elogio dell'inadeguatezza, una riserva di sensi di colpa per tutto ciò che non avrò spuntato.
Significa oggettivare che il tempo non  fugge, ma sfugge, è cioè che ti sfotte, perchè c'è, ma non si lascia mai possedere. (Bastardo Bianconiglio)
La lista delle cose da fare, come la ceretta, è tristemente e drammaticamente indispensabile.
E, dal frigo, beffarda, lei (la lista) ti ricorda ogni istante che non hai ancora fatto il tuo dovere, e che sarebbe meglio se non cazzeggiassi su Faccialibro.

Ho deciso che, non potendo abolire la lista delle cose da fare, però, la si può bilanciare con la lista delle cose fatte. E appiccicarla al frigo accanto all'altra. Ma scriverla più in grande.

Oggi ho fatto (tiè)
-mi sono svegliata (che dopo una notte passata con la porcellina nr 2 che le bruciava il sedere-poi vi rivelerò l'aghiacciante motivog) mi sembra già uno sforzo considerevole
-Ho svegliato i porcellini (fonte di grande stress per me e per loro)
-Li ho portati a scuola- e in orario.
-Ho messo la macchina nel box, cosa che , considerato il mio stato di semi-veglia, è degna assai di lode.
-Ho lavato tutti i piatti accatastati nel lavandino da ieri sera.
-Ho pulito i fornelli (!!!!!) questo non me lo ricordavo quasi più!
-Ho steso. Constatando l'infeltrimento di alcuni maglioni da bambino, e perdonando subito me stessa pensando che in questo modo, in fondo, presto potrà indossarli il Fagiolo a 2 mesi.
-Ho disincrostato la lavatrice dal detersivo.
-Ho spazzato sommariamente
-Ho fatto le valigie dei porcellini (che domani partiamo per una super vacanza)
-Ho adeguatamente spuntato dalla lista TO DO le voci corrispondenti. (GRANDE soddisfazione)
-Ho fatto i letti (nr 3)
-Ho disfatto la lavapiatti
-Nel contempo delle ultime 4 cose, sono stata al telefono con: mia madre alla quale ho spiegato come si fa a telefonare all'estero con una tessera per le telefonate internazinali; chiamato la baby sitter, parlato con L'angelo Mannamita (amica e fata madrine dei miei porcellini) che tentava di spiegarmi la strada per il viaggio di domani (sforzi inutili).
-Ho scritto questo post (che sarà di grande consolazion alle disorganizzate croniche oberate dai sensi di colpa.

Ora, visto che mi è sembrato di vedere un pinguino che camminava sotto il tavolo e visto che ho tentato di accendere il microonde con il telecomando, vado un attimo a stendermi.

Lontano dalla lista sul frigorofero.


26 aprile 2012

vecchiezza

Porcellina nr 3.
-Mamma, quando la nonna Titì non era sposata, che era bellissima, era giovane.-

leggi: quando ti sposi comincia lo sfascio.

-...e POI è diventata mamma.-

leggi: quando diventi madre, diventi cessa.

-...e poi è diventata una nonna vecchia-

leggi: e passi direttamente da madre sfasciata a vecchia.

--...però è ancora un pò giovane, la nonna Titì, perchè non è ancora morta.-

Ah, vabbè, ho ancora qualche anno.






24 aprile 2012

monotematiche

sì, è vero, è così.
Noi donne incinte parliamo solo della nostra incintitudine oltre a varie ad eventuali comprese tra dettagli medico-ostetrici e lamenti estetico-emotivi.
Io non sopporto le donne incinta monotematiche , eppure è più forte di loro. Anche se (loro, noi) sono perfettamente consapevoli che a nessuno, nemmeno alla loro super miglior amica frega niente di sapere cosa stai mettendo nella valigia dell'ospedale e quante volte il piccolo alien scalcia sulla tua vescica.

E' che forse non ho assolutamente niente altro da raccontare.(Una vita esalante, noi donne incinte)

Non rimane che la sciatica gravidica.
Ma farò uno sforzo. Promesso.






23 aprile 2012

pronto mamma, sempre donna

Non bastava la desolazione di dovere acquistare camicioni pancia-sagomati, trovare solo mutandoni a cui inutili pizzi invece di dare un'aria sexy, conferiscono la forma di un paracadute, dove l'unica scelta concessa al reggiseno è tra quello modello rinforzato "suora laica" e quello apribile modello "mungitura".

"pronto mamma, sempre donna"
c'è scritto come slogan, sul reparto maternità.

Perchè tu sappia. Che se sei mamma (versione mongolfiera-prima o mucca-da-latte dopo) nulla sconterà al tuo dovere di essere donna (all'occorrenza swichando nella versione donna, figa, efficiente, con minigonna. Che importa, se con la panciera.)

20 aprile 2012

Matriagio a Bulàgna

Pioveva che Diolamandava, governo ladro.
La sposa era bellissima, ma non come si dice delle spose, di solito, anche a quelle con naso aquilino che spunta adunco dal velo, a quelle ciccione con l'abito a palloncino e adorne di fiori come una natura morta barocca.
Era autentica, di carne e ossa (poca carne, beata lei), col suo abito meravigliosamente annisettanta (ma non figlia dei fiori, eh, con il nastrino intorno alla fronte e gli zoccoli ai piedi.), senza niente in testa (e  dopo avere debellato l'attentato della sua parrucchiera terrorista che a mezz'ora del matrimonio le aveva conciato la testa come i barboncini frisè delle toelette per cani), cioè, solo coi suoi capelli ri-lisciati con la piastra (non si è fatta mica lo scapo per disperazione).
Dello sposo, che c'è da dire? che è mio fratello. Che dello sposo, nessuno si ricorda nè la faccia (se non fosse che è mio fratello), nè tanto meno il vestito. A meno che non si vesta da Elvis in versione estiva o con la tuba e il frac.
Ma non aveva il frac, e nemmeno i pantaloni a zampa. Aveva un qualche vestito sobrio di qualche colore.
Senza fiori all'occhiello.
Questo lo ricordo perchè è stato oggetto di un lungo mercanteggiare con la floral-artist, Zia Fiore.(e ha perso lei).
E io non ho pianto, e se non ho pianto è stato merito della porcellina nr 3, che ha piantato una lagna senza fine perchè la sorella ha portato gli anelli e lei no. E' stata semi-soffocata per non disturbare il sì, e poi ha piantato un muso torvo fino al secondo antipasto.
I porcellini erano stati agghindati dalla madre dello sposo, nonchè madre della sottoscritta donna incinta, che ha studiato il look per 9 mesi, ed erano davvero coreografici, le bambine col loro cappottino grigio e il cappello blu, e il maschio con la sua giacchetta da omarino (quando non si mettevano il dito su per il naso).
La sottoscritta, in quanto donna incinta, non merita menzione, in quanto le donne incinta possono solo indossare vestiti scuri da big-mama. Peggio dello sposo.
Al banchetto la sposa è venuta a implorarmi di staccarle di dosso la ghenga di bambine che la seguiva stoccacciandola,  come uno sciame d'api.
Le ho dirottate sui tortellini e confetti. (Che sono stati mangiati assieme. Confetti in brodo. Tortellini con le mani)
I camerieri dei matrimoni secondo me non hanno figli. Per scelta. Passano il tempo a cercare di evitare bambini striscianti sotto i tavoli o in corsa, reggendo i vassoi di fritto misto o i bicchieri di spumante, cercando di salvare la torta dalle ditina malefiche dei cinnazzi che sbucano da ogni anfratto. Il porcellino grande in una delle sue scorribande ha centrato il vassoio di un cameriere. Procurandosi una degna ferita di guerra.
Ma io non ci credo. Secondo me il cameriere glie lo ha dato in testa.


10 aprile 2012

rispondo alla sfida,

Una amica-blogger, dalla sua "stanza" mi invia una sfida.
Scrivere 10 cose che mi fanno stare bbbene.

1) Dormire. Si, lo so, deludente. Epperò, mi fa stare bene.
2) Leggere un romanzo avvincente ruminando liquerizie.
3) Farmi prendere in giro con ironia genuina. anche dagli altri, oltre che da me stessa.
4) Mangiare pizza fredda alla mattina a colazione. Col caffèlatte. Non intinta dentro però, no. A quello non sono arrivata.
5)Sentire per la prima volta il verso delle rondini. Garrire, mi sembra che si dica, anche se non è che sia molto onomatopeico.
6) Sniffare le pagine fresche si stampa e anche l'odore delle matite.
7) Scrivere una poesia, leggerla, e pensare che non l'abbia scritta io (ovvero la misura che la rende potabile)
8) Disegnare e vedere che sta uscendo -come sempre-non poprio quello che avevo in testa, ma qualcosa di meglio.
9) Fare i bscotti coi bambini e condividere con loro la pasta frolla cruda. ("che fa venire i vermi". Ma a me non sono mai venuti, e ne avrò mangiata a kili)
10) Stare vicino al G Marito, e parlare, di tutto, come se non ci fosse un domani. O come se ci fosse,e potesse non finire mai.

(che romanticona, si lo so. Sarà l'incintitudine. Magari 6 mesi fa avrei detto: 10) Mangiare patatine fritte e strudel di mele a badilate, come se non ci fosse un domani.)

4 aprile 2012

Pasqua

"Vedrai, andrà tutto bene, alla fine. E se non andrà tutto bene...allora vuol dire che non è ancora la fine."
(dal film Marigold Hotel)

Questa è un pò la Speranza Pasquale, secondo me.

3 aprile 2012

miti da sfatare: allattamento

Al quarto porcellino, vediamo di sfatare certi miti.
Allattamento on demand.
Perchè ti dicono: NON esiste donna senza latte (leggi: se non ce l'hai è colpa tua. Non sei abbastanza disponibile/paziente/volenterosa/tettona, ergo, sei una pessima madre)
Quindi, visto che il piccolo porcellino nuovo di zecca, lui sa, meglio di te (madre nuova di zecca), quando e come ha fame, tieni la tetta a portata di mano.( e di bocca)
Non importa se questo ti causa una privazione del sonno che nemmeno a Guantanamo. Non importa se giri per casa con una tetta al vento, a turno. Non importa se la tua tetta non è graduata, e quindi non saprai mai se tutto quel ciucciamento corrisponda all'ingrasso della piccola idrovora.
Non importa, perchè così dev'essere, devi essere come la Tv via cavo. On demand. Perche questo  il bene del piccolo porcellino di turno.

E io a sto giro, dico no. Dopo tre tentativi. Dopo avere aperto un conto dal farmacista per il latte in polvere. Dopo avere trangugiato litri e litri di tisana al finocchietto. Dopo avere pazientemente ascoltato tutti i consigli. (Hai il latte troppo grasso,non lo digerisce-Hai il latte troppo magro, non cresce- Ti stanchi troppo-Stai troppo a letto-Bevi 3 litri di latte al giorno-mangia bietola-bevi yogurt-metti tre foglie di salvia sotto al cuscino- recita il rosario da 150 avemarie) a sto giro farò come dico io.
Di notte, Fagiuolo mio adorato, avrai tutte le tette che vuoi purchè tu ci faccia dormire.
(sto dicendo al Fagiuolo, eh? Precisiamo)
 Ti faccio l'abbonamento pacchetto completo.
Ma di giorno, giuro, punterò la sveglia come faceva mia nonna, e non sfodero una tetta prima che siano passate almeno tre ore. Come si faceva una volta. Metodi da caserma. Chè magari questa volta la centrale del latte non si prosciugherà prima dei due mesi.