31 luglio 2019

cercasi rimedio per stipsi

ci sono periodi in cui elaboro progetti, disegno, costruisco, scrivo poesie, riordino la dispensa, mi cimento nella cucina molecolare anche se non ho ancora capito cosa diavolo sia, tolgo le ragnatele in alto, sposto i soprammobili-e poi li rimetto al loro posto perchè non trovo altre collocazioni-, faccio decluttering spietati, insomma eietto creatività a getto diarroico.

23 luglio 2019

il film

Tornati dalle vacanze, apprestandoci a tre settimane di lavoro e caldo e noia, il Gmarito ha avuto una delle sue idee geniali.
Ogni sera a turno un Fantastico propone un film da vedere tutti assieme: lo presenta, accenna alla trama, al motivo per cui è interessante.
E una volta avuta l'approvazione genitoriale, tutti sono obbligati a vederlo, poi si può pure fare un accenno di discussione, eventualmente.
Visto che Wonder era sul pezzo, ieri sera ha già proposto un film che ha un titolo tipo : scritto nelle stelle, o giù di lì.

la vacanza

Siamo tornati dalle vacanze.
Basilicata.
Con due famiglie di amici.
In un villaggio.

settantanni

Quando la Gfamily si appresta a fare un lungo viaggio, come quello in Basilicata, di solito fa una tappa in qualche motel o albergo a ore, possibilmente gestito da cinesi, all'insegna del risparmio.
Quest'anno la tappa è stata fatta a Bolo, per i settant'anni della Madre, una festa organizzata da noi cinque figli,nei mesi precedenti.
La Madre ha solo fatto la lista degli invitati.
La Location è il posto più bello del mondo, sui colli vicino a Bologna, una casa immersa nella campagna e in un sogno, circondata solo da bellezza, Ca Bianca dell'Abbadessa, i riferimenti qui.
E' stata una festa bellissima, da cui è emerso l'intreccio di relazioni vere e significative, una festa autentica.
Foto e ricordi rimarranno sempre nella nostra memoria, e non ci lasceranno più.
Ognuno di noi fratelli ha fatto una composizione da collocare su uno dei tavoli.
Lo zio d'America ha creato una specie di girotondo di statuette africane che circondavano una candela, una specie di rito woo-doo zoomorfo, molto minimal e molto afro. Se ti avvicinavi ti sarebbe potuto sembrare di udire il tam-tam i bonghi.
Giacca, che ha qualche difficoltà perfino con l'addobbo di un albero di Natale, ha saggiamente lasciato fare a una buona fiorista.
Piter Gracefull, che ama la fotografia ha creato una mini installazione in plexiglass con all'interno sue foto di architetture razionaliste (altra sua mania).
Anna ha usato un portacandela e lo ha decorato con bacche, foglie di fico e corniolo (era corniolo?), creando qualcosa di molto bucolico nonostante le foglie di fico fossero moribonde e il corniolo era stato divorato per metà da qualche bacherozzo.
Io ho usato un vecchio stampo in alluminio da budino e l'ho usato come contenitore per piccole piante di peperoncino e alcuni lime, una idea apparentemente molto sofisticata, in realtà realizzata secondo il mio stile, l'ultimo giorno disponibile, acquistando dal fioraio le uniche piantine rimaste prima della chiusura e facendo una capatina dal fruttivendolo pakistano, che aveva finito i limoni.
Mio padre ha dovuto suo malgrado preoccuparsi del centrotavola per il sesto tavolo, che è stato letteralmente distrutto dalla critica e soprattutto da mia madre che lo ha definito simile ai cuscini di fiori per le bare.

Tutto il resto è stato perfetto, commuovente, luminoso e pieno.










2 luglio 2019