25 maggio 2018

cosa si impara

Ieri io e il Gmarito siamo stati al funerale di un bambino.
Cosa si impara dalla morte di un bambino di quasi otto anni?
Prima la rabbia, poi il senso di ingiustizia, poi le domande.
Domande che non ti fai, però, quando leggi di altri innocenti che muoiono nel mondo ogni minuto.
Oppure te le fai di sfuggita, distratto da altre cose urgenti, e a cui dai risposte preconfezionate da bravo cristiano.
Poi la tragedia si abbatte su qualcuno a te vicino, per il quale tanto avevi pregato.

E ti chiedi a cosa siano servite le tue belle preghiere, per le quali ti eri sentito tanto bravino.
Credo che anche la Madonna abbia pregato perchè suo figlio non venisse condannato a morte.
Chi più di lei meritava di essere ascoltata?
Nata senza peccato, messa incinta dallo Spirito Santo in persona, madre di un uomo buonissimo che compiva miracoli e faceva solo del bene.
Non si sarà sentita terribilmente presa in giro? Non avrà visto anche lei un cielo vuoto, o in alternativa beffardo e crudele?
Se anche lei, che la sapeva lunga sulla preghiera, è stata inascoltata, è forse perchè anche lei non aveva capito il seguito.

Quello che vale per tutti, e che è stato detto ieri al funerale: 
Che per risorgere, bisogna morire, non è che ci siano altre strade. O scorciatoie meno dolorose.

Durante la cerimonia i genitori e i tre fratelli del piccolo Luca sono stati eroici, sono stati contenuti dall'abbraccio di tantissime persone.
E le risposte alle mille furibonde domande sono arrivate numerose, provocatorie, hanno scosso la mia pochissima fede traballante.

Cosa possiamo chiedere per noi stessi e per gli altri di meglio che la vita eterna?
Mattia e Federica hanno dovuto lasciare andare il loro piccolo bambino, ma sapendo che lui ha ricevuto in anticipo il dono più bello.
Noi tutti abbiamo chiesto per lui la guarigione, ma Dio ha superato la nostra preghiera per dargli un dono più grande, il più grande di tutti. Perchè lui così presto, non lo possiamo sapere.
Però possiamo reagire in due modi:
o ci disperiamo e viviamo nella paura che qualcosa di brutto possa accadere a noi o alle persone che amiamo (e la paura è quella cosa che fa nascondere il talento della parabola sotto terra, rimanendo una cosa sterile)
oppure viviamo ogni giorno come un dono, pensando che è ora,proprio adesso, il momento di amare e spendere i talenti (non abbiate timore per il domani, perchè ad ogni giorno basta la sua pena)

Il dolore non ce lo toglie nessuno, ma è un dolore che sa che quel bambino è stato messo al sicuro, dove nessuno può vederlo, per ora, ma è salvo.

A noi non resta che pregare per questa famiglia, come i bambini, che mettono in fila le avemarie senza la pretesa di sapere cosa chiedere, ma sapendo che Lui le raccoglie e sa cosa farne. Per il loro bene.
Questa è la frase preferita della mamma di Luca. 
Che vi sia dolce, guardare il cielo.


21 maggio 2018

bisognerebbe inventare

bisognerebbe inventare
un alfabeto nuovo

per scrivere

del dolore più cupo,
terribile tanto
quanto l'amore.

del desiderio ardente
di lasciarsi disfare
dal sole feroce,
diventare sabbia
affogare nell'onda che torna
sempre,
all'infinito.


Come un bambino
leggevo le nuvole e i cieli
come segni
come prove d'amore
come promesse da rivendicare.

Ora mi restano
tra le mani
corolle di preghiere sfiorite

cieli senz'occhi.

parlare sarebbe
usurpare le dolenti lacrime
a chi ne ha il più atroce diritto

posso solo prestare le mie

sperando che assomiglino
ad una qualche preghiera.

16 maggio 2018

quando mangiare le prugne diventa peccaminoso

Aggiornamento sulla dieta.

Aveva ragione la Zulia. Dopo 5-7 giorni c'è una specie di assuefazione alla fame. Certo, alcuni effetti collaterali sono allucinazioni.
Anche uditive.
-Eh? hai detto salame?-
-No, mamma. Ho detto "oggi ho preso otto e mezzo"-
-Ah.-

Il segreto sarebbe riempire il frigo solo di alimenti consentiti.
Quando vivevo sola a Milano, aprendo il frigorifero la cosa più peccaminosa che potevo trovare era il budino ipocalorico alla soia.
Ma quando si hanno in casa 4 Fantastici famelici il mio frigo abbonda di wustel, salami, burrate e scamorze.
Per non parlare dei formaggi francesi che il Gmarito ha comprato al mercatino parigino che c'era in piazza domenica: -tanto il formaggio è proteina. La proteina, posso,no?-
Ogni volta che apro il frigo si profonde all'intorno questo odore che va dalla puzza di piedi al camambert, che per motivi oscuri risulta sublime e risveglia immagini di baguette calde che pure a scriverlo mi viene da piangere.

La tortua inizia già da mattino, quando i Fantastici si scofanano pane burro e miele, biscotti intinti nella nutella, waffel alla marmellata.
Io ho una strategia.Non guardo.
E mi ripeto: non è reale, non è reale. E' frutto della mia immaginazione. Non ci sono biscotti. Solo una macedonia di ananas e kiwi e una spremuta di pompelmo.
L'importante è mantenere il contatto visivo.
Con la macedonia.
A pranzo me la cavo, perchè di solito mangio al lavoro quello che mi porto da casa: verdure, verdure e verdure, con tracce di pollo o di mozzarella.
A cena, non potendo rimanere a fissare la sbobba vegetale per tutta la cena, devo semplicemente resistere. O distrarmi.
Per distrarmi comincio a rompere le palle ai commensali.
-wonder,non ti sarai mica truccata? vedo tracce di rimmel-
-Megamind, ma quella maglietta non la indossi da una settimana?-
-CatWoman mica hai la verifica di inglese domani? Non ti ho vista studiare-
- Gmarito, ma è una macchia, quella che vedo sulla camicia appena lavata e stirata?-
-SuperMario, basta mangiare pane. Mangia la carne-
Da quando faccio la dieta, la cena dura pochissimo. Tutti han fretta di sparecchiare.

Se ci penso la cosa più squallida è il fatto che il momento clou della giornata risulta essere alla mattina.
Quando mi peso.
Perchè si sa che durante le diete non ci si deve pesare tutti i giorni, ma credo che nessuno l'abbia mai fatto veramente.O almeno: non ci so pesa solo la mattina successiva ad uno sgarro gravissimo come l'aver mangiato un cioccolatino, o peggio una qualche forma di carboidrato.
Cominciando a vedere dei risultati, da un lato mi sento una eroina.
Dall'altro nel mio subconscio una vocina comincia a dire: vabbè, ma non sarà poi così per sempre. Cioè, ci sarà il momento in cui si ricominciano a mangiare lasagne almeno una volta ogni 15 giorni. Altrimenti la vita non ha senso.
Ma la voce viene messa a tacere dalla bilancia.

Quando proprio non ce la faccio più mi gratifico con qualcosa di goloso ed ai limiti del permesso.
La composta di prugne.

11 maggio 2018

Pretty Woman 2


Il 23 maggio io e il Gmarito andiamo alla Scala.
Qual è la prima cosa che vi viene in mente? Pretty Woman e il suo fichissimo vestito rosso. Perchè la prima cosa che si dice quando si nomina Il Teatro Alla Scala, non è certo che opera vai a vedere, ma: che vestito metti?
Ovviamente e non posso fare come Julia e lasciar fare all'uomo della situazione, nella fattispecie al Gmarito, ma devo provvedere io.
Perchè il vestito per La Scala deve corrispondere all'evento.
Deve essere fico.
Scenografico ma fine.
Non eccessivamente costoso.
E naturalmente farmi sembrare magrissima.
Ho iniziato una perlustrazione su internet. Ho visto abiti meravigliosi. Ma non ci si può fidare di quelle modelle alte come delle pertiche e magre come insetti stecchi. Per non parlare di Photoshop.
Non si può correre il richio.
Il top sarebbe andare a Milano per una maratona tra i tutti i negozi abbordabili del centro. Ma mi ci vorrebbero tre giorni, probabilmente tornerei con del ciarpame di Tigerstore, un paio di jeans e un vestito di H&M, traumatizzata dai camerini ma soprattutto dalle commesse milanesi.
Così ieri pomeriggio ho piazzato la prole con la nonna e ho fatto una tabella di marcia.
Prima sono andata nel centro commerciale esclusivo della mia ridente cittadina lombarda, l'unico multibrand con le firme della moda.
Primo step: l'outlet.Passo in rassegna abiti di Guess, Pennyblack, Armani, Marella, che pure scontati al 70% sono al di sopra del budget. Tutti orrendi. Ne provo due. Con uno, paio una mongolfiera, l'altro è grande nonostante sia una 42. Questo mi avrebbe rallegrato in altre circostanze, invece ora mi irrita. E poi sono vestiti da cerimonia noiosissimi.
Mi rassegno e passo al piano superiore, dove ci sono i brand a prezzo pieno.Gli abiti da cerimonia sembrano tutti fatti con scampoli di tappezzerie. Sete pesanti, fantasie barocche, fioroni pastello. Divanosi. (Prego mandare il neologismo all'accademia della Crusca)
Altrimenti si passa agli abiti lunghi modello figli dei fiori per i quali devi avere uno stacco di coscia di 75 cm per non sembrare vestita con una tenda di casa tua.
Esco disgustata e mi dirigo nel centro commerciale cheap, con frincysing più popolari. E lì, in un negozio di cui non conoscevo l'esistenza, lo trovo.
Il mio abito. Rosa cipria, aderente nei punti giusti, giusta lunghezza, elegante e non eccessivo. Il prezzo è inspiegabilmente basso. 
Nello stesso centro commerciale trovo anche le scarpe e la borsa in tinta, rimanendo al di sotto del budget prefissato esclusivamente per l'abito.
Sono cose che ti ridanno fiducia nell'umanità.

Che opera vado a vedere?
Devo guardare sui biglietti, ma sarà fichissimo.






10 maggio 2018

logistica in progress


mercoledì pomeriggio, dentista, dice la google agenda della Madre.
Alle 17.15.
Ma io alle 17,15 sono ancora al lavoro.
Perchè la madre sa per esperienza che per tutta la vita dovrà fare i conti con un'altra  grave mancanza: quella di non essere ubiqua. O trina, in alternativa.
Quindi, per ovviare a questa manchevolezza, la Madre mette in modo la sua organizzazione logistica più avanzata.
Megamind e Wonder, che si troveranno a casa, dotati ormai di una carta autonomia, verranno a piedi per conto loro presso lo studio dentistico.
SuperMario e Catwoman invece, appena usciti da scuola, verranno accompagnati dalla Santa Babysitter-Colf presso l'ufficio della Madre,la quale usufruirà di un permesso di mezz'ora. Da lì poi si sposteranno verso la meta in perfetto orario.
Per ovviare alla mancanza di ubiquità, a riprova della sua eccezionale efficienza e organizzazione la Madre ha fatto in modo che casa, scuola, ufficio e dentista (nonchè ospedale) fossero compresi in un raggio di 1 km.
Non è vero.Non c'è nessun merito. E' un puro caso fortuito e una delle poche fortune di abitare in un piccolo centro di provincia.

Comunque tutto collimava. Finchè non ha esposto la logistica alla prole.

Megamind.
-Ma Madre! io domani pomeriggio ho le prove di chitarra coi flauti! Ma possibile che vengo a sapere le cose sempre all'ultimo minuto?-
-Megamin, tanto se anche te le avessi dette 5 minuti fa ti saresti scordato. Va bene. Nessun problema. RICALCOLO. Dopo le prove tu e Wonder venite dal dentista.-
Wonder.
-Mamma! ma domani io dovevo andare da Elisa a mangiare e poi tornare per le sei, non ti ricordi?-
-Ah. sì. Bene. Allora ti fai accompagnare alle quattro a casa e poi vieni dal dentista.E mi raccomando: LAVATEVI I DENTI PRIMA DI VENIRE-

Catwoman e Mario non sono stati d'inciampo.

Mercoledì mattina ripasso il programma logistico della spedizione dal dentista, ed alla Madre sovviene che (come era prevedibile)  ha dimenticato a casa le impegnative del pediatra. Fatte a settembre.
Nessun problema, la Madre chiama la sua Santa ed efficientissima Babysitter-Colf, che naturalmente trova immediatamente l'agenda in cui erano state infilate le impegnative, dando prova della sua inconfutabile intelligenza femminile, e si rimane d'accordo che verranno consegnate assieme ai bambini.
Tutto sembra andare per il verso giusto nonostante gli eventi congiurino per mandare a monte la logistica perfetta ingegnata dalla Madre.
Alle ore 16.00 chiama Wonder.
E' davanti alla porta di casa, dove è stata riaccompagnata dai genitori di Elisa, come da programma.
-Mamma. Non posso entrare. Ho dimenticato le chiavi.-
- (imprecazioni) Ok, ce la posso fare. Dunque ora vai davanti a scuola e intercetta la babysitter e vieni qui insieme a lei per le 16,30.-
Ora occorre avvertire Megamind che sua sorella non tornerà a casa e che lui deve venire da solo. Ma naturalmente non risponde al telefono.
Nel frattempo arriva la Santa Babysitter-Colf, che consegna la prole presso l'ufficio della Madre.
Finalmente tutti ci si dirige verso la meta. A metà percorso la Madre si accorge con un mezzo coccolone che si è dimenticata di farsi dare le dannate impegnative.
Chiama la Santa, che torna indietro apposta.
Bene. Cos'altro può andare storto?
Megamind è irraggiugibile.
Si scoprirà più tardi che aveva messo- lui sostiene per mero errore umano- la modalità anti-mamma sul telefono. Quella col simbolo dell'aereo.
Nonostante ciò, si è presentato in extremis dal dentista.
Con la certezza di aver portato a compimento una impresa logistica titanica, la Madre torna a casa soddisfatta.
E poi, nonostante l'igiene dentale dei suoi figli lasci sempre molto a desiderare( infatti nessuno ovviamente si era lavato i denti, ma tutti avevano degli alibi perfetti) non sono state trovate carie.
Apparecchi, tanti. Ma carie no.
Una delle rare doti della Madre.

9 maggio 2018

Wonder:-Mamma, sai una cosa?-
-dimmi-
-Le mie compagne e le mamme delle mie compagne dicono che sei bellissima-
-Mi fa piacere, ma chi? Io non vedo mai nessuna mamma-
-No è che una mia compagna ha detto che sua mamma ha detto che io sono bellissima e che assomiglio molto a te.-
-Ah. Ora mi è tutto più chiaro-
Wonder2:- Quando saremo a Pisa con gli amici, visto che dormiamo tutti assieme nella stessa casa, dobbiamo essere organizzati.-
Mi sale l'ansia. Che sia figlia mia? Beh, d'altra parte io sono bellissima come lei, a quanto pare.
Continua:-Per esempio, ci alziamo tutti alle otto. Poi facciamo colazione alle otto e un quarto. Poi il resto del tempo scgliamo cosa metterci, ci vestiamo, ci pettiniamo, facciamo lo zaino con quello che ci serve, ci pettiniamo, e poi...ho già detto che ci pettiniamo?-
L'adolescenza passa per dei punti obbligati, e uno di questi, sono i capelli.

Megamind- Madre! entro domani devo dire un posto dove dormire!-
Io, che a fine giornata, alle ore 22.35 da un nanosecondo mi ero sdraiata sul divano della veranda, cerco di chiamare a raccolta i neuroni sparsi.
-Dormire? quando, dove, di cosa stiamo parlando?-
-Ma siii dai l'uscita di reparto.-
- Ma quando?-
Anche lui chiama a raccolta i neuroni. 
-Il 18-18 maggio (?)-
-Ma Megamind! siamo a Pisa! lo diciamo da settimane! E poi non avevi l'uscita il 12-13?-
- Ma no! quello è il campetto di specialità, invece quest'altra è l'uscita di squadriglia-
Ovviamente non mi raccapezzo.-Ma tu sei sicuro di avermelo detto?-
Si insinua il dubbio.
-No, forse è il 26-27. O forse a Giugno?-
Aiuto.
-Ecco. Verifica.-
-Resta il fatto che devo trovare un posto dove dormire su google map-
-Ma tipo? (un bed & breakfast?)-
-boh. Tipo UN PRATO. UN CAMPO. Senza tenda, eh.Che la tenda non la portiamo perchè è troppo pesante-

Che sciocca che sono, che vuoi che sia trovare su google un prato su cui i ragazzi devono dormire all'addiaccio in un luogo a 1500 mt sperduto nella provincia di Biella.
-Megamind, verifica, che mi sembra ti manchino dei pezzi, va.-

Che bello vedere in quali (peggio) cose i figli ti assomiglino.



***
Aggiornamento dieta:
giorno 6
in sei giorni di sofferenza ho perso 900 grammi. Che sono quasi un kilo, ma non bariamo.
La sensazione è quella di stare compiendo una impresa eroica.
Me versus metabolismo in coma.
Il fatto la Zulia abbia perso 3 kg e io solo (quasi) uno non mi fermerà. Anzi rende la lotta più aspra.
A quanto pare dopo il quarto giorno si dovrebbe avvertire meno fame. Una specie di effetto delirio da deprivazione di cibo.
In verità la Zulia, che tra le altre cose è naturopata, mi assicura che la dieta comprende tutti i nutrienti necessari. E' solo una questione di testa. Come se questo dovesse rassicurarmi.
Qualche effetto lo fa, perchè mi hanno fatto i complimenti "trovandomi benissimo" già tre persone (se è una, è cortesia; due, una coincidenza; tre, una prova inconfutabile)
Andiamo avanti.
O come diceva la mia prof di italiano al Liceo: avanti pure.

appendice
La Zulia ha bisogno che io puntualizzi che LA mandorla prevista per lo spuntino sia importante perchè contiene preziosi oligoelementi, in quanto i frutti oleosi bloccano la fame (beh, forse 1 kg di noci la bloccano), e che (fondamentale nell'aspra contesa) velocizzano il metabolismo.
Io confido nell'effetto placebo.

7 maggio 2018

La dieta della Zulia

Quando ho scoperto che La Zulia è riuscita a dimagrire 5 kg in 10 giorni, ovviamente mi ha colto im morbo DELLA DIETA.
Subito le due Me hanno cominciato ad accapigliarsi.
Una, quella che farebbe di tutto per non uscire dalla confort zone, dice: -traditrice delle lasagne! assassina dei tortellini, vergogna di tutti i bolognesi!-
L'altra, che è la voce fastidiosa della coscienza: - Chiattona! ti sta scendendo la pelle dalle ginocchia! -
La diatriba continua su questi toni:
- Vuoi rimanere senza tette? Vuoi rinunciare al ragù? Allo strudel?- (perfida essa è)
- Sei totalmente priva di autodisciplina! Eppoi, se ci è riuscita la Zulia, perchè non dovresti riuscire tu?-
A questa argomentazione la Me pigra che usa l'alibi delle tette per non mettersi a dieta, resta interdetta.

E' così che inizio la Dieta della Zulia.
Altrimenti chiamata la Dieta della Fame.
Io e la Zulia abbiamo molti punti in comune. La tendenza a ingrassare negli stessi strategici punti, nonchè a mangiare le stesse cose, senza contare la stessa constanza nel seguire un qualsiasi regime che preveda un pò di disciplina.
Io, naturalmente, sono peggio.
Perchè La Zulia è anche di una testardaggine leggendaria, e questo spesso sopperisce alla mancanza di volontà.
Quando la Zulia attiva la Testardaggine, nulla può fermarla.
Ricordo ancora quella volta in cui, seguendo una fantomatica piantina (altro che google map) che secondo lei indicava di proseguire dritto, abbiamo arato un campo per 500 metri con la sua Fiat Uno, prima di ammettere che forse aveva sdagliato strada.

Allora ho iniziato questa dieta che prevede cose tremende, per esempio di rinunciare ai miei 15 biscotti mattutini, in favore di frutta. Frutta e caffè e spremuta di pompelmo.
Questo trio non è propriamente amico dello stomaco, ma il caffè di cicoria non posso affrontarlo. Piuttosto me ne bevo uno di cicuta e la faccio finita.

La Zulia si raccomanda lo spuntino di metà mattina.
Lo spuntino è UNA mandorla.

Zulia, devi esserti sbagliata.
Io UNA mandorla manco la percepisco. Meglio niente. Pensare che una mandorla possa costituire qualcosa che assomiglia ad un pasto è sadico.
Ma la Zulia dice che i frutti oleosi tolgono la fame.
Anzi, IL frutto oleoso.

Però, attenti, che al pomeriggio, sono permessi DUE spuntini.
Che constano di una mezza noce ciascuno.

Il resto è cosa nota, verdure come non ci fosse un domani, o anzi come se fossimo ruminanti con 9 stomaci, e proteine.
Bollite, possibilmente.
La sera, sbobba.
Che puoi chiamarla potage o vellutata, ma le calorie son le stesse perchè non deve esserci che un sospiro di parmigiano ed una lacrima di olio. EVO.
Per chi non lo sapesse l'olio EVO non è un olio biologico tratto unicamente dagli ulivi del Monte Olimpo, ma un acronimo che sta per Extra Vergine (di) Oliva.
Una rivelazione, lo so.

Un caposaldo della Dieta della Fame è, naturalmentem che i carboidrati sono il diavolo. Concesso solo un pugno di riso una volta alla settimana, ma poi bisogna andare a confessarsi.

Visto che sono un pò sadica, ho trascinato nella dieta il Gmarito, che per la cronaca deve rientrare in un certo smocking entro il 23 maggio.
Ma si sa, che agli uomini mancano le basi FONDAMENTALI.

Una femmina viene al mondo con, oltre ad un certa predisposizione per il rosa, la capacità di distinguere i nutrienti principali, quantomeno essendo in grado di capire cosa siano i carboidrati e le proteine, quante calorie contiene più o meno un certo cibo, perchè questo sta alla base della loro stessa intrinseca inadeguatezza fisica.
E' genetica.

L'uomo vede solo: la carne, e la pasta. Oppure: Il primo, e il secondo. Le uova lo confondono. Il pesce sta in mezzo e fa sempre bene, fosse pure fritto misto. La frutta è sana, si sa. Il contorno  e le verdure sono sinonimi, ecco perchè le patate fritte sono sane e hanno tante vitamine.
Il Gmarito ha mostrato subito questa mancanza imperdonabile di cultura.

-Cosa fai! stai mangiando un cracker!-
-si.-
-Ma sono carboidrati!-
-Non è vero! -
E' come se avesse detto che la terra è piatta.
- MA CERTO che sono carboidrati, sono fatti con la FARINA!-
-Ma scusa, sono integrali!-

Perchè se una cosa è integrale, non fa ingrassare. Una cosa integrale è un po come una verdura.Fa sempre BENISSIMO.
Il Gmarito ha iniziato due giorni fa.
E' una esperienza traumatizzante per lui. 
Bandire i carboidrati ha creato in lui l'idea, come ad un certo Dukan, che la Proteina sia la Salvezza.
Quindi si è comprato un salame felino da otto etti.
-Scusa, il salame è Proteina, dunque posso.-

La sera del secondo giorno si pesa.
Una delle leggi Fondamentali delle Diete è che non ci si pesa alla sera, ma al mattino, nudi come vermi, dopo avere eliminato ogni possibile contenuto dalle viscere e possibilmente essersi depilati. Ma ve l'ho detto che mancano i fondamentali.-
-Hey! non sono dimagrito un etto, anzi sono aumentato 600 grammi!-
-Ma amore, ti sei mangiato due litri di sbobba agli spinaci, ovvio che ora pesi di più, aspetta domattina.-
-No! sono le verdure che mi dai, che mi ingrassano. Da domani solo proteine: salame, bresaola, scamorza affumicata, provola, bisteccone, pesce, ovvio, che fa sempre bene. Eccetera.-

Ho molto lavoro da fare.

Comunque io, dopo quattro giorno sono scesa solo di 6 etti, Zulia. 





3 maggio 2018

fuori dal mondo

Mia sorella Anna ed il suo germanico consorte W. ci hanno invitato nella casetta di campagna della di lui Famiglia.
Un luogo incantato come solo i posti in culo nel deretano dei lupi sanno essere. Perchè ti dimentichi dove ti trovi. Nel mio caso, spesso, non l'ho mai saputo, geograficamente parlando.
Dopo il mio personale trauma dovuto al percorso lungo una specie di mulattiera a tornanti effettuato nottetempo con la nostra mastodontica 7 posti, per quello che mi riguardava, eravamo certamente in Paradiso.
A conferma di ciò c'era ad attenderci una pantagruelica grigliata di salsiccia alle ore 23.00.
Forse eravamo davvero precipitati giù per un pendio lungo la strada ed ora ci trovavamo nell'aldilà.
La casetta, in realtà è un castello con tante stanze quante le storie da raccontare sulla Famiglia W., nonchè sulla famiglia che precedentemente la abitava. Probabilmente manca solo un fantasma.
Quello che voglio ricordare per sempre di questi giorni incredibili lo colloco in una lista, che sennò rischio di essere verbosa e sdolcinata.
-l'accoglienza della nostra chiassosa e spesso puzzolente famiglia
-il prato, le orchidee selvatiche, i gusci di chiocciole
-la bellissima passeggiata avventurosa culminata in una mangiata memorabile
-il fuoco e i bambini che restavano davanti ipnotizzati meglio che la playstation
-Mario che faceva il piccolo fuochista
-i racconti di W., grande affabulatore, che saprebbe rendere interessante una giornata in coda alle poste
-la pizza cotta nel forno a legna
-le tagliatelle fatte con mia sorella, che erano 10 anni che non le facevo più
-i panini cotti in casa
-la conoscenza di un prete che è uno dei più importanti pittori ed esperti di icone (ma non altrettanto di galateo)
-essere entrata in una casa abbandonata (anche se non del tutto perchè sono una gran fifona)
-le chiacchere con mia sorella
-il sentirsi ospiti ed amati
-il vento
-vedere i Fantastici che hanno giocato tra loro con niente, ovvero due palline da tennis e un pallone da calcio che costantemente finiva giù dal pendio e si stracannavano ad andarlo a recuperare.