30 ottobre 2017

Quel momento è arrivato.

Quel momento in cui ti fanno le domande a cui non sai rispondere.
Ci sono tre categorie di domande:
1. quelle di cui sai la risposta. Sono semplici: operazioni senza virgola, tranne le divisioni a due cifre. Oppure il funzionamento di cose semplici. Il ciclo dell'acqua. La vita delle api. Da dove viene il latte. O perchè le strisce pedonali sbiadiscono.
2. quelle di cui nessuno sa la risposta, ma sai che qualcosa gli devi dire.
-Ma quando finirà il mondo?-
-Perchè Dio permette la guerra?-
-Perchè esistono i colori?-
Di solito mi vado ad impelagare in un monologo su libero arbitrio, fanta-fisica, o filosofia applicata: dopo qualche minuto il figlio comprende che sei preparato, ma capisce che approfondire è una questione piuttosto lunga, quindi di solito lascia la stanza lasciandoti proseguire entusiasta finchè non ti accorgi,mentre rimesti la besciamella, che stai parlando da sola da 20 minuti.

3. poi ci sono quelle di cui dovresti sapere la risposta ma non te la ricordi.
Per esempio. Astronomia.
-Mamma, tu lo sai perchè ci sono le stagioni?-
-certo.-
-E come funzionano?-
-ah. è una cosa che ha a che fare con l'orbita. Il sole. Cioè la terra che gira intorno al sole.
- Il neurone scende in cantina e comincia a cercare il sussidiario delle medie.Era certo di avere studiato geografia astronomica anche al liceo.Se solo non avesse passato tutto il tempo a scrivere poesie invece che guardare la lavagna.
- Ok, mamma te lo spiego io. Facciamo che questo scoth è la terra, e questa pallina il sole. L'asse terrestreè inclinato, vedi? (...)-
- Bravo Megamind. L'hai spiegato molto meglio di me.- (nemmeno il ripasso è servito, il neurone è tornato dalla cantina a mani vuote.)

Secondo esempio. Economia.-
-Mamma. Ma scusa. Nei paesi Poveri. Se sono poveri, ma perchè non stampano più soldi?-
-Sai questa domanda da piccola me la facevo sempre anche io. In verità è una cosa abbastanza complicata, sai (che non ho ancora capito neanche adesso) ma insomma, diciamo che i soldi hanno valore solo se l'economia va bene. Se si stampano, è come se non valessero niente.--e perchè?-
-perchè non sono il risultato della ricchezza economica, insomma è un meccanismo economico complicato. Lo capirai quando sei grande, CatWoman.
(o forse mai, come me).
-Ho capito. Lo chiederò a papà.-

Terzo esempio. Fisica.
-Mamma. Cosa significa che gli elettroni hanno la carica negativa?-
-Che hanno il segno meno-
-Ma in che senso, che significa carica negativa e carica positiva?-
-E' come se avessero due tipi di energia diversa...-
Dalla Veranda, dove il gmarito sta montando un lampadario, arriva un grido strozzato, che ancora un poco cade dalla scala:- NON SONO ENERGIA DIVERSA!-
-in un certo senso, come se fossimo dentro una calamita: sai il polo negativo e il polo positivo che si attraggono in un campo magnetico...-
-NON C'ENTRA NIENTE IL CAMPO MAGNETICO!-
(rumori di cacciaviti che rovinano al suolo provenienti dalla veranda-
- Insomma, non capisco, cosa vuol dire negativo, in PRATICA? Che senso ha? -
- Catwoman, è difficile spiegare. Non saprei dirti, tu immagina come due forze opposte, che insieme si annullano...-
- MACCHè FORZE! MACCHE'SI ANNULLANO!- protesta il Gmarito ingegnere-elettricista. -SONO SEMPLICEMENTE SEGNO MENO E SEGNO PIù. Non c'è niente da spiegare. E' matematica.-Catwoman si offende:- Ho capito: voi non volete che capisca, volete che impari a memoria, e va bene, imparerò a pappagallo, contenti?-

Quarto esempio. Economia geopolitica.
-Madre. Dimmi un argomento di attualità degli ultimi sei mesi che tratti di economia geopolitica.-
-(...)-
-Ok. a che ora torna papà stasera?.-

E' qui che avere un marito ingegnere che legge molto, torna utile. (Oltre che per montare lampadari).

La chiosa finale:
Catwoman: -mamma, sei sicura che è giusto mettere l'orologio un'ora indietro?-
-Si. sono sicura, Catwoman-
-Ah. Bene. Strano, però. Di solito non è che sei sicura. Cioè non sei mai sicura delle cose che dici-
-...!-
-Lo dici sempre anche tu, eh.-
Almeno non saranno afflitte da una presuntuosa madre debordante di sicumera.
 

27 ottobre 2017

Il signor G

Nel (nuovo) disegno che fa da testata al mio blog potete vedere, dietro alla tazzona, un signore.
Questo signore porta gli occhiali, perchè lui vuole vederci chiaro.
E'il capofamiglia, quindi non può permettersi di perdere dei particolari.
E poi, lui legge. Legge sempre. Lui è un signore molto informato.
Lui è anche fuori scala.
Perchè, come nei disegni giapponesi, i personaggi autorevoli sono più grandi degli altri. Anche per gli antichi Egizi.
Il signore grande e grosso con gli occhiali, che si trova dietro la grande tazza, in relazione alle proporzioni, si trova certamente in ginocchio. (A meno che non sia senza gambe, ma no. Le gambe ce le ha).
Si trova in ginocchio perchè a fare il capofamiglia ci vuole umiltà.
Ma bisogna anche sapere guardare dall'alto.
Questo signore con gli occhiali, alto ma inginocchiato, che sembra defilato, ma non lo è, regge un ombrello.
Un ombrello protegge dal sole e dai temporali. Proteggere è una cosa che il signor capofamiglia fa.

Poi, quando si fa sera, il Signor G. chiude l'ombrello, si fa piccolo, e rientra nella casa-tazza assieme a Hysterik, Megamind,WonderWoman, Catwoman, e SuperMario.
E chiude la porta.

26 ottobre 2017

non sono abbastanza cinica

uNA SERATA
Ma perchè- è la domanda che mi faccio quando suona la sveglia ogni santissima mattina- perchè sono andata a letto all'una? perchè non faccio come
la mia amica Infermiera Cinica (lo sai che ti adoro, questo nome è per me una medaglia al valore).
La mia amica Infermiera Cinica fa cenare i figli all'orario da ospedale, poi hackera l'orologio mettendolo avanti di un'ora. I suoi figli vanno a letto alle otto e mezza.
In realtà sono le sette e mezza.
Non si capisce come suo figlio maggiore che va in prima media e ha già i peli prepuberali, non se ne sia ancora accorto. In ogni caso, sarà un bambino molto riposato.
Cosa che consente alla genitrice di reputarsi una brava madre.


Ecco, perché?
Perchè, intanto, il Gmarito fa il pendolare, e arriva alle 20,30.
Se sono riuscita a portare in tavola una cena per quell'ora, mentre ascolto i paesi dell'Unione Europea (che comunque sono 6 anni che li sento ma non saprei ripeterveli), rabbocco l'acqua ai gatti,
faccio partire una lavatrice, riattacco per 5 volte alla telecom, allora finiamo di cenare verso le 21,15.
Dopodichè- dopo avere MOLTO sommariamente sparecchiato, i Fantastici sanno che devono uscire tassativamente dalla cucina. La lavapiatti ci ha lasciato, quindi -nonostante costringa tutti a mangiare primo secondo e frutta nello stesso piatto, tranne a dire il vero il venerdì che c'è il pesce-  mi ritrovo sommersa da vettovaglie
(che poi come abbia potuto sporcare tanta roba con una semplice pasta al tonno e frittata, è un mistero) Ne approfitto per telefonare, incastrando il telefono tra la spalla e l'orecchio, una posizione non propriamente da yoga che ricorda il Gobbo Igor di Frankenstein junior.
Nella mia testa i Fantastici stanno seguendo la routine della sera: denti, preparazione cartella, pigiama.
Invece no. Perchè se non mi vedono, immediatamete il regime è sospeso ed è legittimata l'anarchia. Il Gmarito di solito è chiuso in cesso. A leggere.
Tendenzialmente le ragazze stanno facendo ruote e verticali al muro, Megamind sta giocando a minecraft, SuperMario sta dando la caccia alla gatta Mia. E mezz'ora se ne va così.
Poi, finalmente, quando il Gmarito riemerge dal bagno, i Fantastici vengono spediti a letto in qualche modo.
Apparentemente sopraggiunge la calma. Sono già le dieci e la mia serata deve ancora cominciare. Chissà che io e il Gmarito non riusciamo a vedere un film. Mezzo film. Una puntata di qualcosa.
Sono in cucina e sento qualcuno che suona il flauto dolce.
Il flauto dolce non è uno strumento musicale. Dovrebbe essere vietato dalla corte dei diritti umani come le torture di Guantanamo.
Piombo come una erinni in camera dove trovo Catwoman che suona -naturalmente- l'inno alla gioia. Povero .....Beethoven (grazie Adele dalla regia) E povera me. Sono almeno 13 anni che sento questa cosa. Quetsa cosa che dovrebbe essere un inno alla gioia ed invece è istigazione al suicidio. Urlo minacce apocalittiche, non mi interessa se hanno la verifica di musica. Ristabilisco il silenzio.
Poi sento la vocina di Supermario. Che mi annuncia da letto timidamente che deve fare la cacca. Ma lui sa che la cacca è un argomento extraterritoriale, un diritto inalienabile. Non posso protestare. Si alza, provvede, viene lavato e torna a letto.
Mentre mi lavo i denti, da dietro la porte mi si rende edotta che ci sono sul tavolo della cucina degli avvisi da firmare urgentissimi, pena l'espulsione da tutte le scuole del regno.
Quando vado in cucina trovo 12 fogli da compilare, in cui per ogni figlio occorre sistematicamente indicare quel caXXo di codice fiscale, e ci metto un buon altro quarto d'ora per autorizzare i figli a fare QUALSIASI COSA.
Foto, selfie, gite, marinare la scuola, aprire un profilo facebook, uscire non accompagnati, accettare caramelle dagli conosciuti, andare a teatro, suonare per i vecchietti, partecipare ad un concorso di arte, visitare un museo.
Il tutto, sollevando la scuola da OGNI responsabilità.
Bene.
Sono le 23.00.
Vado a letto. Forse io e il Gmarito riusciamo a guardare un trailer del prossimo film di Natale. No. Bussa Catwoman. Che proclama che non riesce a dormire e deve bere una camomilla.
Cioè, amica mia, Infermiera Cinica, io lo so che tu ai tuoi figli in realtà metti qualcosa nella minestrina, confessalo.
Quando torno in camera, nel frattempo, il Gmarito dorme.

19 ottobre 2017

Mister Tombino ha parlato

Un giorno, mentre tornavo a casa, dopo avere accompagnato le bambine a ginnastica, ho guardato di sfuggita un tombino.
Quel tombino aveva la faccia.

Mi sono fermata a guardarlo, e il tombino mi ha parlato.
Cioè, è evidente che non mi abbia parlato per davvero, ma dal momento che aveva degli occhi e una bocca, si vedeva che comunicava qualcosa.
E quel qualcosa era: basta. E' arrivato il momento di scendere nella cantina degli orrori che pullula di ricordi dimenticati, topi e muffa, e recuperare gli acquerelli della tua giovinezza.
Il Tombino aveva parlato: chi ero io per non ubbidire?

ve l'avevo detto che aveva la faccia

Appena arrivata al portoncino sapevo che se fossi salita ed entrata a casa, quella suggestione folle sarebbe stata prevaricata da prosaiche necessità
La cena, l'ingresso da riordinare, la roba stesa da piegare, la carta igienica da inserire nei portarotoli dei bagni.
Quindi sono scesa direttamente in cantina facendo lunghi respiri profondi.
La nostra cantina è la cantina per antonomasia, quella delle favole di paura. Quella che non si sa perchè, ha delle lampadine da 9 watt con una luce tremolante e gialla che neanche nei cimiteri.
Le vendono apposta: "lampadine da cantina a luce fioca". Hanno pure ancora il filamento in rame fuorilegge.
E naturalmente, la luce del corridoio che conduce alle porte delle cantine, che sembrano le celle della segreta del conte Dracula, è una luce temporizzata.
Quando meno te lo aspetti, si spegne, lasciandoti nell'oscurità più totale, e ti ritrovi ad avere 6 anni.
Inutile dire che la lampadine del loculo della nostra cantina era fulminata, quindi avevo due minuti di tempo per frugare nel guazzabuglio terrorifico e sporco, poi mi ritrovavo immersa nella notte, seguivo a tentoni il corridoio tastando il muro, e riguadagnavo il pulsante della maledetta luce a tempo.
Ma non ho desistito. Se dovevo prendermi la leptospirosi tra le feci dei topi, che almeno ne valesse la pena.
La mia tenacia, forse perchè merce tanto rara, è stata premiata.
Oltre agli acquerelli, ho recuperato pezzi del passato cristallizzati, come se salvassi da un naufragio i pochi oggetti in grado di galleggiare sul mare.
E' stato esaltante.(strane, le cose che riescono ad esaltarmi)
Quando ho aperto la scatola degli acquerelli, la mia preziosa windsor e newton, le alette laterali che fungono da tavolozza, erano incrostate di colore di 20 anni fa, di aquarello secco, secondo precise gradazioni.
Ed ecco la cosa più incredibile, il miracolo.
Immergo il pennello (rigorosamente in martora) nell'acqua, lo passo su quella tavolozza macchiata da antico colore, e il pigmento si scioglie, torna vivo.
E' questo il potere dell'acquerello, come quei sassi del deserto che ricevendo una goccia d'acqua, diventano delle piante vive.
E anche io.
Anche io.

Grazie, Tombino.


10 ottobre 2017

fossi figa. Ma no.

COSE CHE FA FIGO
Fa figo dire che
ti alzi alle sei
a fare delle cose
tipo stirare o fare una lavatrice
o anche niente
rifelttere sul cosmo
meditare
guardare l'alba
fa figo bere il caffè nero
che poi sarebbe l'espresso
ma caffè nero con poco zucchero fa più figo.
Attenzione non 'senza zucchero'. Una totale assenza è banale.
Con lo zucchero, ma poco. Una sfumatura di zucchero.
Fa figo correre.
Una delle cose più fighe. Se poi corri alla mattina presto,
sei praticamente un dio.
Ma fa figo comunque anche correre la sera.Purchè sia fuori.
Fa figo prendere aperitivi con le amiche, lasciando a casa i mariti e poi deridendoli
per averli lasciati a casa
col frigo vuoto e delle bocche da sfamare.
Fa figo- se siete una madre- sapere tutto della scuola
far parte di comitati,
associazioni,
liste,
movimenti
gruppi di controllo
o vigilanza
in ambito scolastico.
In questo caso fa tantissimo figo
chiamare preside o vicepreside per nome di battesimo.
Fa figo pubblicizzare di dormire poco.
Purchè il motivo sia figo:
scrivere le tue memorie,
preparare merende sane,
studiare per un master.
Fa figo- naturalmente- essere magre.
Non si è mai abbastanza magre.
Fa moltissimo figo, poi, lamentarsi, con parsimonia e in maniera leggermente dissimulata, di essere troppo magre.
Fa figo portarsi sempre dietro una bottiglietta d'acqua.
E berla.

COSE CHE NO, NON FA FIGO
Non fa figo svegliarsi tardi tutte le mattine
con le righe del cuscino sulla faccia
vestirsi a caso per la fretta
pescando i vestiti dal mucchio di roba da stirare
Non fa figo bere di corsa un caffè ustionante
senza zucchero
però poi ingurgitando 4 pan di stelle e un galbusera senza grassi aggiunti.
Non fa figo andare sempre in macchina
semplicemente perchè dovrai fare da tassista tutto il pomeriggio e ogni quarto d'ora risparmiato è oro.
Non fa figo non fare alcuno sport.
Non fa figo cercare di arrabattare una cena con il frigo vuoto e ascoltare le bocche da sfamare
che ti dicono che
la pasta al tonno e il formaggino
l'hanno già mangiato a mensa a mezzogiorno.
E che quello della mensa era meglio.
Non fa figo quando ti chiedono come si chiama la prof di italiano di tua figlia e dire
che non ti ricordi
ma che in realtà
non l'hai mai saputo.
Non fa figo dormire pochissimo perchè
hai ascoltato Teresa Mannino fino alle due ridendo come una demente.
Non fa figo mangiare i carboidrati, saltare i pasti.
Non fa figo avere quattro chili di troppo
e non essere capace di protrarre la dieta per più di conque giorni.
Non fa figo mangiarsi le unghie.
Essere disordinati e perdere le cose e dimenticare gli appuntamenti.
O gli anniversari di matrimonio.
Non fa figo chiedere scusa, in generale.


3 ottobre 2017

in via dei matti al numero zero

Conversazioni serali
Wonder:-mamma, lo so che la nostra casa è bella. Però la casa di Cristy ...-(nome di fantasia)
-eh, la casa di Cristy!-
-Cioè è bellissima. Intanto è grandissima, con due piani e 4 bagni, 4 dico!, e poi ha delle scale che scendono e mentre scendi si accedono le luci automanicamente, e poi è sempre in ordine-


All'ultima affermazione capisce di avere fatto un passo falso e prosegue:
-Cioè, capisci! è una casa sempre perfetta. Ecco magari non possiamo toccare il muro con le mani, però in compenso Cristy ha due camere, cioè 2!- una con il letto e la scrivania e una solo per i giochi e come studio. E poi ha un bagno personale! Tutto suo!-


-Eh, Cristy è molto fortunata, è vero-


Wonder manco mi ascolta.
-E poi c'è la camera dei genitori, grande, tipo la vostra ma molto più...bianca, ecco-
-bianca?-
-Tu entri, giri a destra e poi a sinistra- (cos'è una stanza o un bilocale?)- e poi c'è una porta con un altro bagno privato. Con una doccia grandissima. Una doccia per due. Mah, probabilmente faranno la doccia in due, non so perchè- Alza le spalleper l'assurdità della cosa.


-sì, in effetti, bello...
-

Wonder manco mi guarda. Guarda verso il soffitto. Sembra che veda la Madonna.
-...una cosa stupenda! e la doccia non è normale. E' idromassaggio. Inoltre ci sono altri due bagni, tutti bellissimi, non so come li usino tutti quei bagni. E poi c'è la sala, lo studio, la cucina che è bellissima-

-Eh, si lo so è molto bella la casa di Cristy-

-Perchè noi non abbiamo una casa così bella? Io voglio avere una casa come la sua-

-Wonder, la nostra casa è bellissima, è la casa in cui siete nati e avete imparato a camminare e fare la pipì nel vasino- la metto sul sentimentale-  e se non è in ordine è solo perchè voiu quattro siete dei casinisti. Anzi voi cinque. Anzi tutti quanti. Siamo una famiglia di casinisti-
-Comunque Cristy ha detto che compreranno una villa, quindi tra poco andrà via da quella casa- Cambia discorso prudentemente.
-ah si?-
-sì, questa casa è troppo grande per loro. Quindi mi chiedevo: perchè non la compriamo noi?-
-perchè abbiamo già una casa e a noi va benissimo.-
-...secondo me ci farebbero pure uno sconto, sai essendo nostri amici. Vendiamo questa e andiamo lì, no?-
-Wonder, quando sarai grande potrai avere la casa che più ti piace (forse.)-
Wonder riflette.
-Sai, pensavo...quando Megamind non ci sarà più...-
-ccome sarebbe non ci sarà più?!-
-Beh, prima o poi se ne andrà di casa, no? potremmo prendere la sua stanza e farci uno studio.-
-e superMario?-
-Potrebbe dormire con noi. Spostiamo il letto, togliamo tutta la sua roba, e mettiamo una scrivania più grande, e voilà. Che bella idea-

2 ottobre 2017

inconsueti soggiorni: recensione

Per festeggiare il nostro recente anniversario, abbiamo ricevuto uno smartbox molto particolare.
Non è cena per due.
E neanche fuga romantica in Hotel di Charme.
E nemmeno due notti di magia nelle Capitali europee.
E' nuovo.
Si chiama: soggiorno con ricovero nell'azienda ospedaliera della tua città.
Ma, visto che non era per due, ho lasciato che andasse il Gmarito, che in ospedale non ci andava da tanto tempo, io invece avevo già goduto di molteplici opportunità.

Volevo lasciare un feedback, anche se il soggiorno di fatto non è ancora concluso.
La struttura, nonostante il fascino indiscutibilmente storico, necessiterebbe di un restauro conservativo. O una demolizione e ricostruzione, in alternativa.
Compreso nel prezzo abbiamo: un camice in tessuto-non tessuto blu avio che puoi portarti a casa come souvenir. Invece, nel bagno, nessun flaconcino di shampoo, ma solo un dispenser di sapone antibatterico.
Un comodino trasformabile di design, un letto elettrico che assume diverse posizioni (comunque meno di quelle del kamasutra) comprensivo di telecomando.
Non c'è wifi. Nemmeno un televisore. Però sono presenti alcune prese di corrente ad un metro e mezzo dal letto.
I trattamenti proposti sono:
saluto del sole alle 6.30 del mattino
depilazine
purificazione dell'intestino
plastica all'addome
menù dimagrante disintossicante, anallergico e monocromatico.
Il personale è disciplinato ma non molto silenzioso.

L'intrattenimento è un punto dolente.
La colazione è servita a letto, ma il caffè deve essere un surrogato bellico granriserva del '42 probabilmente rinvenuto nelle cantine dell'antica struttura. Ma il Gmarito non ha il palato giusto per apprezzarlo, così ho dovuto portagli ogni mattina un cappuccio da asporto.
Di contrabbando ho dovuto fargli avere del cibo al alto tasso di grassi saturi, anche se ciò inficierà la dieta dimagrante prevista dal menù. Ma un panino ragusano al pesce spada e pomodori secchi, capperi e formaggio siculo non può far male. Sono tutte cose naturali, direbbe mia nonna.
In definitiva, due stelle e mezzo.


Comunque ha letto molto, ha fatto la cura del sonno, ha perso senz'altro (lui dice) 5kg.
Mi sa che la prossima volta ci vado io.