30 marzo 2020

nuove abitudini e paesaggi casalinghi

Sono rimasta una settimana a casa in malattia. Avevo la tosse e di questi tempi se vai da qualche parte con una banale tosse, rischi la lapidazione.



19 marzo 2020

rimedi naturali al tempo di coronavirus

Gmarito: -Lo sai qual è il miglior stimolatore di difese immunitarie, amore?-
- Si, la stessa cosa che è anche: 

  • il miglior modo per restare in forma,
  • il miglior rimedio contro le rughe, 
  • l'antidepressivo più naturale, 
  • l'anticellulite,
  • l'ansiolitico più antico, 
  • la migliore protezione per il cuore,
  • il modo più efficacie per attivare il metabolismo
  • l'alternativa più consigliabile alla terapia di coppia.-

-Ah. Esatto. Hai indovinato.-

Quando gli uomini sono prevedibili.

Buon onomastico, Amore.



18 marzo 2020

quarantena



Mi ero fatta grandi programmi, ingannata dalla retorica del divano e serie in tv.
Ormai è chiaro a tutti qual è la categoria di persone che si annoia sul divano davanti a maratone su Netflix.
Le stesse persone che condividono su W'app i link per i musei vaticani on line, la biblioteca digitale mondiale dell'Unesco, le conferenze gratuite di Filosofia, ma che poi la cosa più intellettualmente impegnativa che riescono a partorire è la Lambada fuori dal balcone con il tricolore messo in modo che in realtà, è la bandiera dell'Ungheria.
Ovvero sono loro, i single che sono costretti a casa dal lavoro.
Tra uno smartwork e uno spuntino, devono trovare un antidoto alla noia.

Oppure, al contrario, invece di vegetare tra letto, frigo e pc, sono diventati tutti maratoneti.
Tutti a correre, devono andare.
L'italiano medio s'è scoperto improvvisamente podista.
Esigenze imprescindibili: cure antitumore, terapie salvavita, assistenza ai non autosufficienti, lavoro di prima necessità, come il poliziotto, l'infermiere, il medico. E correre.
Lo trovo quanto meno emblematico.

Per carità, io non critico. Io, che come ho ribadito molte volte, anche qui, se lasciata a me stessa, sola, in un appartamento, regredirei allo stato selvaggio succhiando i surgelati come ghiaccioli per non doverli scongelare.
Anche io vorrei pitonare un pò sul divano, o almeno fare cose diverse coi bambini. Ovvero con l'unico bambino rimasto, SuperMario.
Oppure cucinare cose fighe. 

Ma quando torno a casa, le riserve alimentari sono state tutte divorate dalle locuste bibliche, che aggrediscono perfino i cereali integrali alla crusca del Gmarito, che vuol dire praticamente mangiare trucioli di cartone.
Mi ero fatta tutto un programmino mentale: dipingere, sistemare la libreria, disegnare.

Non fa niente, ho deciso che nel weekend farò un corso di economia domestica. Unisco l'utile al dilettevole.Si lo so, suona un pò come una minaccia, lo ammetto.

**Come fare una lavatrice.**
Dividere per colore. E' facile. E' a prova di maschio che non distingue un lilla da un pervinca: infatti ci sono solo maxi categorie: bianchi, scuri, rossi (sempre da soli, ma la politica non c'entra), e miscellanea. Poi c'è da distinguere tra delicati e non. Già qui incontreremo delle difficoltà. Bisogna ragionare per insiemi e sottoinsiemi. Come alle elementari, gli insiemi di pere, mele, e mucche.
**Come stendere.**
La parola stendere già suggerisce il concetto che le cose vanno DISTESE, e non appallottolate, e appoggiate sullo stendino come fossero opere d'arte concettuale, sopra un piedistallo. (ricordo che la nostra asciugatrice è defunta e io porto ancora la fascetta listata a lutto al braccio).
**Come passare l'aspirapolvere.**
Prima di farlo, occorre avere una superficie libera da pulire, quindi rimuovere detriti, libri, biancheria, winchester, basi militari in lego. Non basta fare rumore con l'aggeggio, come quando avevate tre anni e usavate l'aspirapolvere delle barbie che simulava il risucchio.

Sono indecisa se iniziare gli adepti alla rischiosa arte dello stiro, (peraltro a me sconosciuta in quanto arte), ma non vorrei rischiare ustioni di secondo grado, chè non è il periodo più propizio per incorrere in infortuni famigliari.

**Come lavare i piatti a mano.**
Teoricamente saprebbero già farlo. Salvo poi le infinite eccezioni: le pentole troppo incrostate, no. I coltelli grandi, no. La padella con l'olio, che schifo. E via dicendo.
Quindi restano metà delle cose nel lavello.

Alla fine di questo master in economia domestica potrei regalare come gadget, a mò di monito, delle spugnette. O una spazzola da bucato.

Se l'isolamento continua potremmo addirittura organizzare un PhD in metodologia di smacchiatura.
o Come pulire il bagno.




17 marzo 2020

ma siamo sicuri che alla fine andrà tutto bene?

Post lungo sui massimi sistemi per i miei figli e per tutti quelli che avranno tempo e voglia di leggerlo tutto.
Tanto siete e casa, cos'avete da fare?


Lettera ai miei figli

Caro figlio.
Un giorno ti chiederai- spero- che senso abbia tutto quanto.
Il nascere, il vivere, il morire. Che senso ha il dolore. Chi è Dio, e tutto questo mistero che ci avvolge.
Sì, perché spero che un giorno ti accorgerai che siamo avvolti dal mistero.
Siamo come sordi, avvolti dalla musica: intuiamo che esiste, che è meravigliosa, ma non possiamo sentirla.
Un giorno vi ho visto mentre parlavate con Siri, l’assistente dell’Iphone.
Sapete cose le avete chiesto?
Se Siri esiste e dove si trova….
Se è felice.
Se può morire.
Queste sono le domande che si fa l’uomo da sempre. Esisto? Dove mi trovo? Cos'è la felicità? Morirò?
Un giorno io ho avuto un' intuizione. E’ una cosa semplice, in realtà.
Ho come la sensazione che sia la cosa più importante che io abbia capito nella mia vita, e quindi voglio dirtela.
Pensa alla materia:  pensa agli atomi.
Minuscole particelle vorticanti che compongono tutto, sia organismi viventi che inorganici.
Ormai tutti gli scienziati sono d’accordo nel pensare che tutto ciò che esiste non sia che energia. Una energia sola che si manifesta nelle più diverse forme.
Se entriamo in una pianta troviamo le molecole, se entriamo nelle molecole vedremo che sono formate da atomi, se entriamo nell’atomo troveremo particelle ancora più piccole in un movimento senza fine.
Alla fine si tratta sempre di energia. (Energia di cui gli scienziati sanno ancora poco, e più vi si addentrano, più si infittisce il suo mistero)
Ecco, un giorno mi ha colpito questa idea:
questa energia, che forma le stelle così come i pianeti, la terra e le cellule viventi, l’uomo,
altro non sia che quello che noi uomini chiamiamo con una parola ormai usurata e logora.
Amore.

Pensa a questa cosa incredibile ma anche semplicissima : che l’amore non sia UN SENTIMENTO.
Così come noi siamo abituati a pensare.
Dimentica il sentimento e immagina che l’amore sia questa energia: che sia la particella più piccola e inafferrabile del cosmo.
Non parlo di energia buona, buoni sentimenti, o buone azioni.
Parlo di quell’energia che tiene assieme le particelle degli atomi, nel loro vorticare, capisci?

Ora, se partiamo da questa affascinante idea, questo amore, questa energia, è ciò di cui siamo fatti.
Però contemporaneamente è ANCHE amore come siamo abituati a pensarlo.
In che senso?

Ora immagina Dio. Difficile, ma provaci. Dio è intelligenza assoluta e amore assoluto. E’ energia che non può stare sola, perché l’amore deve avere un destinatario.
Ecco perchè la creazione.
Cosa usa Dio per la creazione? Usa l’unica cosa che ha, e di cui è fatto, usa sé stesso, usa questa energia.
Se Dio ha creato il mondo per amare l’uomo, non può che averlo fatto con ciò di cui disponeva. Infatti l’ha fatto a sua immagine e somiglianza. Ha usato la sostanza di cui è fatto.
Noi siamo fatti da questa energia, che è amore, ma nel contempo- allo stato puro (allo stato divino)  è anche conoscenza assoluta, intelligenza assoluta.
L’universo è fatto di pensiero puro, e questo pensiero è energia, e questa energia è sconfinato amore. Qualcuno ha detto che l’universo è il sogno di Dio.

Qualcosa deve essere di sicuro andato storto, allora, penserai.
C’è la storia del peccato originale. Del dolore, del peccato, della paura, della malattia.
La perfezione originaria deve essersi persa da qualche parte.
Dove si è persa?
Si è persa quando Dio ha dato all’uomo la possibilità di scegliere se amarlo o no.

Saresti felice se il tuo fidanzato/fidanzata fosse obbligato ad amarti per effetto di un filtro d’amore? No, vorresti che lui scegliesse ogni giorno di amarti, anche a costo di vederlo andar via e trovarsi un'altra persona.
Arriviamo a Gesù.
Si è incarnato sulla terra per salvarci…ovvero?
Gesù è Dio che ha voluto esplorare l’umanità, immedesimandosi nell’uomo (scoprire che effetto fa…cosa significa essere uomo, ha voluto sperimentare cosa significhi vivere da creatura…)
E poi ha voluto ricordare all’uomo chi è veramente, e dove tornare una volta abbandonato il corpo.

Tutta la vita di Gesù non fa altro che dirci questo, in tutte le sue sfaccettature, è una specie di manuale: in ogni situazione ci dice come comportarci. Come comportarci con gli amici, con i potenti, con chi ci insulta, con chi ci cerca, con chi ci fa paura, con chi ci promette gloria e ricchezza, con chi ci odia. Come comportarci quando gli amici ci deludono, o anche come far festa, o quando abbiamo paura di morire, o ci sentiamo soli e abbandonati da tutti. Gesù ha sperimentato già tutte queste situazioni, e ci ha detto di fare come lui, tracciando una strada sicura.

Perché-appunto-visto che l’uomo è fatto di energia divina, è intrinsecamente già salvato, è fatto della materia di Dio.
Se l’uomo si “dimentica” di questo, cioè che appartiene a Dio perché è fatto della sua materia, allora per l’uomo sarà impossibile ricongiungersi a Dio!
Come se non potesse trovare la strada!
Uno non può tornare a casa, se non sa di averla, no?
Una volta morto il suo corpo, è  come se rimanesse ancorato al terreno, pensando di appartenere solo alla terra.
E quindi.
Se questi sono i presupposti, se questo amore non è un sentimento, ma un fluire di energia, di cui noi stessi siamo fatti, allora capisci che l’unica cosa che conta, è amare.

Io credo che noi, sulla terra, il nostro “io”, la nostra anima, pian piano si “contamini” (non mi piace questa parola, ma non riesco a trovarne un'altra), si dimentica di sé, si dimentica chi è, perde questa energia-amore.
Perché tendiamo (anche) al male? E’ il peccato originale, ovvero come quei virus del pc, un baco nel nostro sistema operativo, che ci fa tendere verso tutto ciò che è NON amore.
Come se una lampadina perdesse un po’ la sua luce, ecco che si genera il male.
 D’altra parte non è quello che sappiamo già?
Che il male non è altro che assenza di bene, così come il buio non è altro che assenza di luce?
E’ come se questa energia si indebolisse, come un palloncino pieno di elio, che a poco a poso si sgonfia e smette di volare. L’unico modo per ricaricarlo , L’UNICO MODO PER VOLARE, è amare.
Scegliere di amare.
Siamo liberi, dunque dobbiamo scegliere di amare, lottare contro quel virus del nostro sistema operativo. Questa capacità di scegliere è il nostro ANTIVIRUS.

Amare è una questione di vita o di morte, non perché c’è un comandamento, una regola, una legge imposta da Dio, o perché fa bello, o perché è un buon sentimento o perché così ci sentiamo meglio, o perchè la gente ci guarda con simpatia e ci ringrazia (cosa che più spesso, non fa).
E’ una questione di vita o di morte perché una volta che il nostro corpo morirà, tutta l’energia che avremo immagazzinata sarà quella dell’amore che abbiamo donato: come l’elio che farà volare il palloncino fino alle braccia del Padre.
Nessuno ci condannerà, nell’aldilà, perchè è la nostra patria.
Non sarà certo Dio a condannarci.
Cos’è allora che ci condanna alla morte eterna (ovvero all’assenza d’amore, di Dio)?
Sarà la nostra abitudine a guardare solo a noi stessi e la nostra incapacità di percepire altro che le cose materiali. Sapere di avere fatto del male, il senso di colpa, avere dimenticato quanto siamo amati di Dio: questa cose ci impediranno di salire, come palloncini tenuti in basso perché legati ad una pietra.
In sostanza, non sarà Dio a condannarci, ma noi stessi.
E qui viene il punto.
Ma io credo che basterà una sola buona azione, un solo atto di amore PURCHE’ autentico, una sola scintilla d’amore e di energia : seppur misera, Dio la userà per portarci da Lui, perché ci ha già salvati.

Ecco che qui possiamo immaginare il senso del Purgatorio, che non è una strana invenzione di Dante. Mi piace pensare al purgatorio come un modo, dopo che avremo lasciato il nostro corpo, di abbandonare ciò che ci rende pesanti, a poco a poco. Finchè non saremo così leggeri da salire in alto, più vicini a Dio. Non è quindi una condanna a rimanere lontani da Lui, ma una impossibilità nostra. Ma temporanea.

Infine.
Credo che siamo su questa terra principalmente per imparare.  
Credo che la morte del corpo sia il male minore. La vita ha tante prove, è il luogo in cui sperimentare se stessi, e diventare pienamente se stessi.
 Con questo non dico che si debba desiderare di morire.
I sensi di colpa, la paura, il desiderio di possesso, il desiderio di affermazione egoistica di sé, nel lavoro o anche nella società, non hanno senso.
Vivere nella prospettiva di andare in un luogo in cui ci sarà solo gioia per l’eternità, fa sì che vivi ogni cosa in maniera diversa.
Come guardi quel film in cui il protagonista attraversa mille pericoli e sofferenze e tu riesci a sopportarlo perché sai che andrà a finire bene. Non sai come, ma sai che andrà tutto bene. Alla fine.
Che non significa: speriamo di avere tutto ciò che desidero: come negli oroscopi! Salute! Soldi! Amore!
No. Andrà tutto bene, perché siamo già salvi per l’eternità.

Quindi la frase da tenere a mente è:

E’ l’amore che fa la differenza.

Non importa fare grandi cose, o dire grandi preghiere, o pensare a grandi progetti, basta davvero la vita di tutti i giorni, ma invece di viverla scontenti o arrabbiati, o frustrati per quello che si avrebbe voluto fare, o essere, o ottenere, o considerare come le cose più importanti da raggiungere, basta fare con amore pure il sugo al pomodoro, la partita a scacchi con un fratello, accorgersi che tua sorella ha bisogno di aiuto, studiare, sparecchiare la tavola.

Non è liberante? 
Non è liberante sapere che questo fantomatico progetto che Dio ha su di te non è detto che sia andare in Africa, o abbandonare tutti i tuoi averi, o adottare 4 figli, ma semplicemente amare “usando” quello che hai, semplicemente tuo fratello, il tuo fidanzato/a, il tuo vicino di banco, il compagno stronzo, il dover preparare la cena?
Come un bambino che per costruire la sua casetta in lego usa i mattoncini che ha, non ha bisogno del manuale di istruzioni, o i pezzi del lego più fighi, il lego techinic.
 E’ creativo. Dio vuole che siamo creativi.

E il bello di questo è che tutto ha dignità, se fatto con amore.
Per me ha dignità sedermi e disegnare perché-credo- esercitare un dono è fare felice Dio, forse è anche un po’ sperimentare la capacità di creare o di usare l’intelligenza e esplorare se stessi attraverso le proprie capacità come ha fatto Dio creando l’universo.
 Diventa qualcosa che ha dignità finchè non si trasforma in culto di sé, egoismo, dimenticanza dell’altro.
(E in questo caso anche cose apparentemente giuste come partecipare a tutte le iniziative della parrocchia, diventare volontari della Caritas, fare molta carità, se vengono fatte per se stessi, per vantarsi, per essere ammirati, sono cose belle, ma non hanno quell’amore che ci salva.)

Forse per voi è presto per sentirvelo dire, ma ve lo dico lo stesso:


Ecco perché penso che sposarsi e avere figli sia un modo per facilitarsi la vita.
Oggi sposarsi è un gesto sovversivo.
Sovversivo vuole dire che vuole stravolgere. Mettere sottosopra. Cambiare le priorità, cioè decidere cosa è importante e cosa no.
Imparerai, spero, che sposarsi, avere dei figli, è un modo con cui ti metti naturalmente nella condizione di essere quasi costretto ad amare. Fai una promessa e per la vita devi mantenerla. Non puoi semplicemente dimenticartene, o dire che ti sei stancato.

Ti lascio con una bella immagine.
Ricordatela quando sarai arrabbiato con qualcuno.
Immagina che i pensieri rabbiosi o cattivi nei confronti di persone che non sopportiamo siano come passeri su un albero. Non ti appartengono, basta che ti lasci scuotere dal vento per farli volare via .

Ti lascio poi con 4 frasi che illuminano tutta una vita. Una per ciascuno, ma tutte per tutti.






“ Ama il prossimo quando meno se lo merita, perché sarà allora che ne avrà più bisogno”
che è il risvolto di
"Ama mihi cum mererem minus, quoniam erit cum ne egerent." (Catullo)

“ Fai piccole cose, ma fatte con grande amore”
(Santa Madre Teresa di Calcutta)

“Alla fine andrà tutto bene. E se non lo farà, allora non è ancora la fine”
(andrà bene, alla fine, perché siamo già salvati)
(John Lennon)

“La bellezza salverà il mondo, perché essa è il volto dell’amore, che risplende nella desolazione”
(citazione da Dostoevskij  e Roger Scruton)

16 marzo 2020

aspetti positivi e negativi collaterali

(alcuni degli) aspetti positivi:
- si parla molto, soprattutto a tavola. 
Non so perchè, ma sono tutti più loquaci.

Wonder:- io non capisco, tutti sanno che lavoro fare, io non ne ho proprio idea-
- beh, non devi saperlo già-
-Ma tutti sanno dicono già quello che vogliono fare, io no.-
- Beh, hai tempo per pensare-
- ...è che io proprio non mi ci vedo a fare un lavoro!-
(ooooooook.)

- Si cucina molto.
- Non ci si deve vestire bene.
- Tutti si lavano molto di più.
- Non si litiga per il bagno.
- Non si litiga per le cinture.

Apriamo una parentesi. 
Sembra che il nuovo status di figaggine sia rappresentato, oltre che dai capelli, dalle cinture. Ancora mi sfuggono i criteri di scelta della cintura. So per certo che negli ultimi mesi l'80% dei litigi era dovuto al vicendevole furto della cintura più ambita dal'armadio della sorella.
Seguivano appostamenti, false dichiarazioni, confronti all'americana. Addirittura Wonder usciva di casa dopo sua sorella (ai tempi della scuola) per sottrarre con l'inganno la cintura dai pantaloni usati di CatWoman, salvo poi negare tutto. La cintura bianca è ok. Anche quella nera. Quella blu, ni. Quella beige importabile. Quella che sembra una cinghia per valigie è il TOP.
- anche uscire per andare al lavoro diventa una salubre fuga dalla routine
- si ha la sensazione (anche se errata)  di avere più tempo


(alcuni degli) aspetti negativi:

- Iniziative di giochi in famiglia. Ogni tanto una sera si sorteggia un gioco da tavolo da fare tutti insieme. Idea carina, sulla carta.
Salvo poi trovarsi in 5* a giocare ad una interminabile partita a BANG!, il gioco più palloso dell'universo (per noi adulti) nel quale vorremmo fosse introdotta la carta SUICIDIO, per permettere al giocatore di porre fine alle proprie sofferenze.

(*Megamind usa la scusa scuola/studio alla bisogna.)

- diventeremo tutti grassissimi
- la casa fa perennemente schifo. Non c'è più neanche la scusa di ospiti in visita per convincere i Fantastici a riordinare. Io provo a mantenere un livello di decenza base, ma senza successo.
- non si può più vietare il telefono, perchè vige la liberatoria: devo guardare il Registro Elettronico
- le frasi più frequenti sono: mi annoio e quando è pronto?. Naturalmente rivolte alla madre, che deve fornire pronta soluzione.








13 marzo 2020

ma nel frattempo, porca...!

Eccoci, protagonisti di un film catastrofico, e stavolta non americano, ma ambientato in Italia, dove di solito non succede una fava, al massimo il Ruby ter.


9 marzo 2020

cosa non capisci della frase: STAI A CASA?

Anche io a 14 anni mi sentivo immortale.
E pensavo che le cose brutte capitassero solo agli altri, o nei paesi più sfigati, o ai vecchi. 


4 marzo 2020

corona-neve

In spregio al Coronavirus siamo andati in Trentino, nella Valle delle Mele, a sciare, come ogni anno.
Abbiamo fatto male? Non sappiamo.