31 gennaio 2012

influenze

I post sulle influenze sono ricorrenti.
Sono un leith motiv della madre.
Perchè quando sei madre il massimo della sfiga è che i tuoi figli prendano l'influenza stagionale e che come piccoli untori la trasmettano anche a te. E naturalmente il Signor G., geneticamente programmato con anticorpi efficienti come l'antiaerea britannica, lui, sta benissimo, e ti guarda con disprezzo mentre ti aggiri per casa disseminando fazzolettini usati, come se avesse sposato un articolo fallato.
E così, eccoci qua, le femmine della famiglia sono influenzate, con tosse, febbre, raffreddore, e, signori e signori, da stamattina, anche diarrea. Così non ci facciamo mancare niente.
Le porcelline di notte dormono poco, intasate dal raffreddore, scosse dalla tosse, tormentate dalla frebbre. La porcellina piccola fa la spola tra il suo e il nostro letto.
- Mamma, c'è un serpente nel letto.-
-Mamma, ho perso la dadù.-
-Mamma ho il moccolo.-
-Mamma ho freddo.-
-Mamma, ho caldo-
Poi, alla mattina, febbre o non febbre, sono piene di energie, inspiegabimente. Io sono un catorcio, loro alle 8.00 girano col monopattino per casa. Io tossisco come una tisica, loro cantano le canzoncine della scuola.
Io vorrei solo stare a letto, loro si lamentano perchè vogliono fare i lavoretti.
-Mamma, che ne dici, se stiriamo un pò?-
Mi dice la porcellina nr 2 indicando il cesto pieno di roba. Non so da chi abbia preso, ma la porcellina adora fare i lavori di casa. L'avranno scambiata in culla.
 La differenza rispetto a quando sono sane, è che sono potenzialmente più lamentose e piagnucolose.
-Bè, ora che sei a casa in malattia, hai un sacco di tempo per fare le cose.-
Chiosa il G. marito alle 23.00 di ieri sera, con l'intenzione di farmi vedere il bicchiere mezzo pieno.
Io vedo un solo bicchiere pieno, in questi giorni.
Di Tachipirina e sciroppo per la tosse. E bacinelle piene di fumenti all'eucalipto.

26 gennaio 2012

memento mori

Porcellina nr 2.
A casa perchè malata.
Può parlare senza freno alcuno, in quanto non deve fare i turni coi fratelli come al solito.

La morte 1.0. Davanti a un piatto di pasta in bianco.
-Mamma tu sei vecchia?-
-mmmmm. No. Direi di no.-
- Quindi non muori. Subito dico.-
-No, morirò quando sono vecchia-
- Quando hai, tipo.... VENTICINQUE anni?-

La morte 2.0. (ci ha riflettuto per 5 minuti). Mentre lavo i piatti.
-Mamma, io vorrei andare in cielo adesso-
-No, amore, perchè?-
-Perchè chi va in cielo vede tutto quello che fanno gli altri, così io posso guardare quello che stanno facendo tutti. Ma...posso guardare anche Bologna, o devo guardare solo Gallarate?-
-Guarderai tutto il mondo, ma...-
-Ok, allora, guarderò quello che fa la zia A., la nonna Titì, e anche lo zio Pietro. Così saprò SEMPRE quello che fanno.-
Vocazione a fare la pettegola in eternità.

La morte 3.0. Alla sera, a letto coi fratelli.
-Sorella, lo sai che quando sono morta posso guardare tutto quello che fanno gli altri?-
La porcellina nr 3, con aria di superiorità ribatte:- Ma se il tuo corpo è sottoterra, come fai a vedere, che non hai nemmeno gli occhi, in cielo?-

Materialista già a 4 anni.

16 gennaio 2012

doccia con papà

Le porcelline a cena imploravano di fare la lotta nel lettone, prima di dormire.
Una pratica assai violenta nella quale i tre porcellini tentano inconsapevolmente di evirare il signor G.
Però si può fare solo quando il giorno successivo è vacanza. Perchè particolarmente impegnativa appunto per il genitore il quale per 15 dinamici minuti deve difendere la propria virilità.
Quindi c'è stato il diniego genitoriale, perch oggi è un odiosissimo lunedì.
-Allora, facciamo la doccia!-
Il fatto che possano paragonare la lotta alla doccia, già dovrebbe preoccupare.
-Amore, la fai tu la doccia alle bambine? Così io intanto lavo i piatti.-
(Ovvero, scegli tu: preferisci lavare i piatti, o fare una -innocua-doccetta alle tue bambine?)
Il signor G ingenuamente ha scelto la doccia.
-Bene, bimbe, allora, intanto andate in bagno a svestirvi.-
E le due porcelline divincolandosi come serpenti hanno cominciato felici a smutandarsi già in corridoio lasciando la scia di vestiti arrotolati ed irriconoscibili.
Dopo 2 minuti dal bagno si sentiva a squarciagola la porcellina si mezzo che cantava: -SIAMO LE SPOSE NUDEEE, SIAMO LE SPOSE NUDE!-
Nuda, of course.
Ballando.
La sorella la precedeva di una incollatura.
Il signor G. è entrato in bagno per dirigere le operazioni in manira militare, mentre io dalla cucina sentivo le porcelline sghignazzare senza ritegno e canzonare vergognosamente il genitore impotente (in quanto fuori dalla doccia); e dopo 5 minuti di canzoni, balletti, can can, il Sigor G. si è affacciato alla cucina inzaccherato e dicendo:- Sono drogate. Sono drogate.-
Finalmente sono uscite. Coi loro accappatoi. Come starlette del cinema. Si sono appolaiate sul letto con le gambe accavallate e mentre il padre asciugava i capelli le ho sentite dire:-Bene papà. Tu sei quello che ci fa belle. Il parrucchiere. Ok? Perchè noi, ci dobbiamo sposare.-

11 gennaio 2012

spedizione scuola-casa

Andare a pendere i tre porcellini da scuola è una cosa che sembra semplice. Sembra un tran tran.
Esco di casa alle 15.30, perche la materna espelle i bambini dalle 15.45 alle 16.00. In bicicletta (a mia amatissima SUZZI) riduco i tempi morti. Alla scuola prelevo le due porcelline che sono rispettivamente nella classe dei blu e nella classe dei rossi. La porcellina grande saluta tutta una cricca di compagnetti e compagnette e invita a casa sua almeno due compagne contemporaneamente, rigorosamente le più incivili e scatenate, o nella migliore delle ipotesi, si autoinvita con nonchalance. La porcellina piccola si porta appresso dal suo armadietto almeno una ventina di disegni, collage, ritaglini di carta minuscoli che sono una bimba, una borsetta, un computer, che vanno TUTTI conservati. Col risultato che esco dalla classe con delle sporte giganti che appendo al manubrio della bici facendoci assomigliare  ad una familgia di profughi che si sposta con mezzi di fortuna. Così, raggiungiamo la scuola elementare dove la fase espulsiva dei fanciulli avviene alle 16.20. In attesa del porcellino, le sorelle si scatenano forsennatamente nel cortile di cemento creato apposta per grattuggiare ginocchia e mani. La porcellina piccola reclama continuamente cibo, visto che giornalmente alla mensa (che la romantica porcellina maggiore chiama "ristorante della scuola") si ostina a digiunare. E io estraggo dal borsone gigantesco una merenda dietro l'altra che porgo alla piccola porcellina piagnucolante e melodrammatica:- Ho tanto, tanto tanto fame, mammina.- Rafforzando l'immagine dei profughi derelitti.
Poi, finalmente esce il porcellino. E così, tutti e quattro, e la bici, carica di svariati colli, ci incamminiamo verso casa, molto lentamente. E interrotti da varie esigenze contingenti.
-Ho la cacca.-
-Sono stanchiiiiiisssiiiiiimaaaaaa-
-Sono molto stanca, mamma!-
(e fino a due minuti prima si sfiancavano nel cortile ridacchiando)
-Mammaaaaaa, le mie gambe sono stanche!-
-Ho le scarpe slacciate-
-voglio salire sulla bici.-
-anche io.-
-anche io-
-prima io-
-Mamma ho pestato una cacca-
-Anche io voglio pestare una cacca-
-Mamma, posso raccontarti una barzelletta?-
-Anche io!-
-Prima io!-
-Mamma mi compri quello?-
-Anche a me!-
-No prima a me!-
-Mamma mi hai colpito col pedaaaale!!!!!-

Insomma, capite che se riescono a litigare per una CACCA, siamo tutti alla frutta, di brutto.

Poi arriviamo a casa, davanti all'ascensore. Allora si litiga per pigiare i tasti. Solo le femmine, devo dire. Il porcellino grande ha già superato la fase. Lui si fa i 5 piani a piedi che così-dice- si fa i muscoli ai polpacci.
Raggiungiamo casa alle 17.00 circa. Hanno tutti di nuovo fame, e così, via, si parte con la seconda merenda.

7 gennaio 2012

agro-terrorismo

La mia mamma, che per i tre porcellini è la nonna Titì, legge appassionatamente ogni articolo di carattere allarmistico-salutista-ecologico.
E se le beve tutte.
Una volta mi telefonò dicendomi che aveva letto che il sapone è DANNOSISSIMO per la pelle. E attraverso una catena di eveni chimico-biologici ti porta a conseguenza terribili, tipo che ti cadono tutti i capelli, o ti si piaga la pelle del corpo.
Poi c'è la questione dell'acqua. Lei non butta mai via l'acqua. Della pasta. (Ci lascia a bagno i piatti, che dopo si dovranno ripescare da un acquitrino unto e torbido e freddo per essere messi in lavapiatti. Una cosa che, dopo pranzo, fa un certo effetto.)
Della caraffa. (Che usa per annaffiare le piante. Anche se a casa sua non abbondano le piante, perchè tra le infinite doti della mamma non c'è il pollice verde. Quindi la ricicla per i caloriferi.)
L'acqua della vasca non è riuscita a trovare il modo per riciclarla.
Però pronuncia frasi lapidarie, tipo:- Ecco, tengo l'acqua, chè fra un pò non ne avremo più.-
I miei porcellini sentono e si terrorizzano. Quando devono fare la doccia ("la doccia consuma MOLTA più acqua del bagno!") dopo tre minuti cominciano a domandarsi impaurite, guardando il soffione della doccia:- Ma...e se si consuma tutta l'acqua?- Espediente che usano anche per eliminare la fase dell shampoo. Se si potessero lavare i porcellini a secco, credo che lo farei.
Poi c'è il tormentone della frutta, che va avanti dalla nostra infanzia.
La frutta (e la verdura) va lavata perchè è piena di veleni.
E fin qui, siam tutti d'accordo. Ma sarebbe troppo semplice.
Bisogna lavarla in 3 acque diverse (il tre è un numero simbolico, magico e rassicurante).
E se la sbucci? Bisogna lavarla ANCHE se si sbuccia, perchè con le mani, prima, hai toccato la buccia (contaminata!) dunque, è inutile sbucciarla. Ovvero, se la sbucci, POI, la devi pure lavare.
E la banana? Non si salva nemmeno la banana. Perchè le estremità della banana, secondo ultime teorie, contengono microbi esotici e sconosciuti di malattie RARISSIME, eqquindi, bisogna amputarle.
(Mi sembra un'approccio un pò inconsciamente razzista).
Allora succede che i porcellini, mangiando la banana, mi chiedano terrorizzati e con la voce tremante:-Ma, ma, ma....hai tagliato le punte?-
E se non ho tagliato le punte, allora la lasciano cadere nel piatto come se fosse una pustola di peste.
Perchè le punte, attenzione, vanno tagliate PRIMA di sbucciare la banana. Se lo fai dopo, ormai, i bacilli e virus e batteri fatali, si sono ormai diffusi in tutto il frutto.
E non c' più niente da fare.

2 gennaio 2012

a proposito del ninja post

Ho interrogato il G marito, che legge sempre il mio blog.
A riguardo del post sulle ninja-femmine.
Gli ho mostrato la spada-samurai costruita del porcellino grande e gli ho chiesto:- Come si chiama, questa, amore?-
-mmmm. Katana.-
-No! Katana è la spada samurai lunga. Questa è quella corta.-
- E ti sembra corta, quella?-
-Bè, sì, non vedi?-
-Accipicchia, amoe, come sei esigente...-

Ecco.
Con chi ho accheffare, gente.

i propositi

Bè in effetti, è arrivato il 2012, e io non ho nemmeno fatto i buoni propositi per l'anno nuovo.
E' che io i buoni propositi li faccio a settembre, perchè sono rimasta (all'età mentale) della scuola.
In ogni caso, è doveroso, sempre che questo mondo non finisca il 21/12/2012, fare uno straccio di lista dei buoni propositi.
O almeno dei propositi. Che siano buoni poi si vedrà. Prima della fine del mondo.

Saranno pochi. Così è più facile che, quest'anno, li rispetti.
E visto che ho la personalità multipla, come psyco, ecco una lista per ognuna di Me.

La mamma.
-Essere più paziente. (AH, ah,ah. Vabbè, se comincio così....)
-Aumentare la soglia di insofferenza nei confronti del disordine.
-Diventare sorda. Direi una percentuale del 50%. Pensate, ci sono molti svariati vantaggi.
-Contare fino a 100. (valido anche come proposito come moglie)

La moglie.
-Smettere di guardare e cominciare ad osservare.
-Smettere di pensare che la migliore difesa sia la fuga.
-(talvolta) smettere di pensare.
-Chiedere.

La donna. (donna? diciamo ragazza. Diciamo Persona.)
- Smettere di rimandare. Quello che non ho fatto ieri, farlo adesso.
-(talvolta) smettere di pensare.
-Visto che ho più istinto che cervello, meglio seguire l'istinto. Almeno mi porterà più in là del cervello.
-Smettere di guardarsi l'ombelico. (che non è nemmeno una bella vista)
-Mandare i sensi di colpa in terapia. E anche le crisi d'ansia.
-Comprare una crema anticellulite.


insomma dai, può bastare.
E' una lista aggiornabile.
Certo abbastanza allusiva da non rovinare del tutto il mio amor proprio e la mia reputazione (?!? )sul mio medesimo blog; chè, se non faccio un pò di autopromozione qui, achesserve?

Comunque sono graditi suggerimenti, eh.

ninjafemmine

Il porcellino grande, a casa per le vacanze, si annoia. Ha due sorelle femmine, e dunque, non solo si annoia, ma è pure circondato da bambole, alucce da fatine, vestitini rosa, accampamenti di tavolini da tè e pasticcini e hello kitty in tutte le sue declinazioni possibili.
Lui passa il tempo a isolarsi dal mondo di zuccheroso amore color rosa leggendo fumetti oppure costuendo armi. Sapete, per bilanciare tutto quello stucchevole sbaciucchiamento con un pò di violenza. Quello che fanno i maschi, insomma.
Oggi ha progettato e costruito una kaziwashi. Ovvero, per chi non lo sapesse,ovvero per chi non si fosse fatto una cultura sulle armi di tutto l'universo, dal medioevo a guerre stellari, è la spada dei samurai. Ma non quella lunga, che si chiama Katana. Quella corta.
Dopo tanta fatica e tanto, tantissimo (kilometri) scoth, ha finalmente brandito la sua kazi-eccetera.
Poi però aveva bisogno di comparse.
Io mi stavo cimentando nel pain d'epices (una cosa buonissima, che se mi viene bene, vi scirvo la ricetta) e quindi non ero in grado di impersonare anche un samurai o ninja, chè non ho mai capito la differenza.
Quindi, cn fare (insolitamente) affabile e gentile (che però non ha destato alcun sospetto nelle porcelline, che vivono in un mondo tutto rosa e d'amore) ha cominciato a circuirle.
-Hey, bambine. Che ne dite? guardate queste spade. belle? Non vi piacerebbe giocare con me? Se volete non faccio il capo. Lo puoi fare tu, porcellina....Ummm, comandiamo insieme, tu comandi le femmine. Va bene?-
La porcellina nr 2, che dopo le prime 4 parole ha smesso di ascoltare perchè era distratta dall'allattamento, ha risposto:-Oh, si, certo. Vabbene.-
-Vabbeeeeeeene- Ha detto anche la porcellina più piccola, che, naturalmente, non deve essere da meno, non importa in cosa. Ma lo dice col tono di chi si concede e si aspetta pure di essere ringraziata. 
Così hanno cominciato a correre, tutti e tre in fila, con le loro spade (in materiali vari: rotoli di carta scottex, fogli arrotolati, stagnola, e kilometri -sempre- di scotch) infilate dietro al schiena, nel maglione. (Così le portano i samurai. Non lo sapete?).
Poi il porcellino ha cominciato a renderle edotte del mondo ninja-samurai, perchè lui è scientifico, e se devono giocare, esige una certa coerenza storico-culturale.
-Allora, questa spada, che è CORTA si chiama KAZIWASHI (ripeti, porcellina). Visto? corta. Poi c'è l'altra, quella lunga, che arriva alle spalle, si chiama KATANA. Capito? Come si chiama, porcellina?-
Qualche secondo di silenzio. (Io non vedo, son in cucina alle prese col pain d'epices, però sento)
-Ma-ma-ma-ma... anche se siamo ninja, possiamo avere delle bambine?-
Sento il porcellino gande che si irrita emettendo un suono strozzato suo caratteristico, ma cercando di dominarsi.
-NO! perchè dobbiamo combattere! niente bambole, niente cose DA FEMMINE!-
-Ma noi siamo ninja femmine, allora possiamo avere delle bambine, e poi combattiamo anche.-
Il porcellino mette alla prova la sua pazienza.
Alla fine giunge al compromesso. SA che le ninja-femmine non rinunceranno al loro istinto materno. Dunque concede loro la maternità.
E forse anche il permesso per l'allattamento.
Purchè combattano senza tante storie. E, visto che devono fare le mammine, allora, comanda lui.


Mondo maschio.