Pensieri sparsi, fuggiti dalle loro gabbie.
Megamind ha fatto un account di posta elettronica. Cucina da
solo e vuole postare dei filmati in cui commenta
delle cose su YouTube. (nota per me:
non proibire ma vigilare)
WonderWoman e CatWoman
hanno imparato a fare verticali, spaccata, ruota e ponte ed altre cose
che io mai.
Le ho costrette a imparare a memoria la versione cattolica
di andiamo a comandare che recita ci andiamo a confessare ed ora la canta
anche SuperMario e mi fa sbragare.
Vorrei ma non posto
è stata messa all’indice. Possono cantarla solo col labiale.
SuperMario sa mettersi le scarpe da solo, ti fissa dritto
negli occhi e chiede minaccioso se la scarpa è giusta.
Ritornati dalla montagna, sono come cavallette rinchiuse in
un barattolo. Sarà la legge del contrappasso per tutte le poverine costrette
per settimane nel barattolo della nutella.
Il Gmarito ha deciso che ora basta, deve remare contro la
corrente del decadimento fisico perciò mangerà solo pollo e farà almeno mezz’ora
di ellittica ogni sera.
La gatta Mia gioca a biliardino, alla sera. Ci salta dentro
e fa gol con la pallina, che è meglio di me.
Io.
Io alla mattina mi alzo (e già questo è un successo), preparo
merende, monetine per il bar, cambi, tazze sul tavolo e porto (ma a volte il
Gmarito, porta) Catwoman, SuperMario e WonderWoman al campus estivo, lasciando
Megamind dormire perché lui è grande e può stare a casa da solo.
Arrivo al lavoro, guardo un attimo il corriere on line,
comincio a lavorare con almeno due rinforzini di caffè. Il lavoro è ancora
poco, che è ancora estate, arrivo faticosamente alle 11.00 e poi
improvvisamente mi viene una sincope, perché mi sovviene che ho un figlio a
casa solo, e che io non so cosa stia facendo, e soprattutto se è ancora vivo, dunque
lo chiamo.
-MegaMind, ciao.-
-Ciao-
-Sono la mamma-
-Sì.-
-Tutto ok?-
-Sì.-
-Cosa stai facendo?-
-Sì. No, cioè: ho
fatto i compiti e adesso sto guardando il computer.-
-Guardando il
computer. Lo guardi spento, o acceso?-
-Acceso-
(Era una battuta, ma lasciamo perdere.)
-sì, e.. ma..cosa
guardi al computer?-
Donne nude? Documentari terrificanti? Chat con pedofili?
-Dei filmati-
-CHE filmati- Maschero
con perizia la mia preoccupazione per “dei filmati”.
-Documentari di
animali-
(respira, respira, ha
12 anni e guarda ancora documentari di animali)
-Ok. Poi a casa magari
mi racconti, eh. E per il resto, come va?-
-si.-
-si, cosa?-
-si, bene-
Vabè. Io chiedo: hai
mangiato? hai fatto la doccia? Era buono il sugo? Lui monosillaba sempre
sì, io in fondo ho verificato che anche se sembra lobotomizzato, è vivo, e
riattacco.
E faccio un sospiro.
Posso rilassarmi. No, aspetta….
E il Gmarito? Sono le 11.20 e non l’ho ancora sentito, è
andato in macchina? Sì, bene almeno ci sono meno rischi di attentati rispetto
alla metropolitana.
Lo chiamo. Non risponde. Gli mando un what’sup. Non segna
neanche la doppia spunta.
OhMMMMyGod! E se ha avuto un incidente?
Digito su Google: autolaghi-incidenti-oggi
Leggo: “incidente mortale su autolaghi”
Ommioddio! Ecco! Era meglio se andava in metropolitana! Mi
scorrono davanti immagini di vedove con quattro figli, due dei quali sono
diventati gay a causa della mancanza della figura paterna.
Poi il Gmarito chiama.
Era in cesso.
Ecco, poi vado a casa, dove Megamind sta disegnando dei
mostri bellissimi, o costruendo astronavi lego, o facendo un video di se stesso
in cui fa l’idiota, e assieme andiamo a prendere i suoi fratelli al campus. Ci
accalchiamo tutti e 5 in macchina, sudati e sporchi (loro).
La scuola non è iniziata, ancora niente impegni pomeridiani,
è una mezza vacanza, si cena in veranda, con la candelina che mi ostino ad
accendere per ingannare la mia voglia di una estate infinita.
Alle 21,30 mi cala una piomba pazzesca, ma tengo duro, che
devo sistemare la cucina, e poi io e il Gmarito, sopravvissuto ad attentati,
incidenti mortali ed altre calamità che devo ancora immaginare, ci facciamo
mezz’ora ciascuno di ellittica.
E poi il riposo dei guerrieri.
Ecco. Le giornate prescolastiche della Gfamily.