No, no mi sono data alla poesia.
Mi sono data alla malattia, ecco.
Dopo l'orticaria, circa un mese fa, a confermare la cattiva qualità del mio metabilsmo ormai non più in garanzia (per la sfortuna del Gmarito che non può cambiarmi con un modello più recente o farmi riparare gratuitamente) mi sono ammalata di nuovo.
Non vi tedierò con orride descrizioni raccapriccianti del mio male (perchè è un pò raccapricciante), in ogni caso non sto ancora bene, e spero non peggiori e anche che non lasci tracce eccessive.
Posso dire però che l'organo colpito è la bocca tale da non poter parlare (bene per il Gmarito) e mangiare (bene per la dieta mai incominciata). Male per me, che soffro e mi impasticco.
Comunque, posso mangiare solo gelato (bene per me, gelato scevro da sensi di colpa!).
E questo mi ha fatto venire in mente una storia di Richard Scarry, in un libro che leggevo da piccola.
Raccontava la storia di mamma e bimba (gattiformi, mi pare) che entrano in ospedale insieme: la bimba si toglie le tonsille. La mamma invece le fa una sorpresa e le scodella un fratellino. Così la bimba, felice, può mangiare solo gelato e godersi la bella sorpresa.
Stavolta non sono io quella che scodella un neonato.
Ma quella che mangia il gelato.
Se fossi ricoverata, però, mi riposerei di più.
Ti auguro di guarire presto...
RispondiEliminaSpero vada meglio, goditi il gelato e riposati. Un abbraccio.
RispondiEliminaUh, mi spiace! Un abraccio forte e guarisci presto!
RispondiElimina