2 dicembre 2016

Noel


Arriva Natale.

Alla sera accendiamo le candele dell’avvento, e diciamo una preghiera. Qui nella terra Ambrosiana ci sono 6 settimane, e quindi sei candele. L’attesa è più lunga.

Naturalmente i Fantastici adorano questo rito della preghiera, salvo poi litigare per:

1.       L’accensione delle candele

2.       Lo spegnimento del bastoncino con cui accenderle

3.       Lo spegnimento delle stesse al termine della preghiera

4.       Il privilegio di immergere le dita nella cera liquida bollente delle candele appena spente

Poi ci sono i calendari, con le finestrelle da aprire. Ne abbiamo due, uno è uno di quelli orrendi e commerciali in cui il disegno evita accuratamente ogni riferimento religioso, e in ogni caso con una illustrazione obrobriosa e improponibile, e dentro agli sportelli c’è un cioccolatino che vanta una percentuale di cacao di poco superiore a 9%, che neanche i surrogati di guerra.

Una volta aperta la finestrella e mangiata l’imitazione del cioccolatino, CatWoman nota con disappunto:

-Ma sotto non c’è niente.-

-Niente che?-

-Niente disegno, che brutto-

E quindi, alla fine preferiscono il calendario di carta, illustrato, e la sorpresa delle figure disegnate sotto alla misteriosa finestrella, che pin piano compongono tutto il presepe.

Quest’anno è fichissimo, ce l’ha spedito la Nonna di Bologna, ed è illustrato da Luzzati, dici poco.

Non abbiamo ancora fatto né l’albero né il presepe perché per ora il mio livello di batteria è troppo scarso. Credo che se adesso un pusher mi offrisse una qualche droga con effetto dopante, potrei diventarne tranquillamente dipendente senza nutrire alcun senso di colpa, perché sarei davvero disposta a fare cose illegali pur di avere un po’ di energia in più.

I miei figli mi hanno chiesto cosa vorrei per Natale, e naturalmente io ho dato la Risposta Della Madre per prendere tempo, che è davvero un colpo basso, me ne rendo conto, ma è un piccolo privilegi delle Madri a cui non rinuncerò tanto facilmente:

-Vorrei dei bambini buoni-

Allora uno, sbuffa uscendo dalla stanza non sentendosi chiamato in causa nella categoria “bambini”.

Gli altri alzano gli occhi al cielo come con le vecchiette con la demenza senile che raccontano sempre la stessa storia del ’42. Solo SuperMario è ancora suscettibile:- Io sono buono, vero?-

In effetti cosa vorrei?

La mia letterina di Babbo Natale, altresì chiamata messaggio non subliminale.

Vorrei la carta da parati in ingresso. L’ho già scelta.

Vorrei un tablet.

Vorrei una scatola di acquerelli winsor e newton e una di acrilici Maxmayer

Vorrei la stufa a pellet in veranda

Vorrei una sveglia magica che mi costringa ad alzarmi ad un’ora adeguata

Vorrei un progetto nuovo

Vorrei della droga efficacie, che mi faccia diventare piena di energia e vitalità come Cenerentola.

Vorrei fare un viaggio e salire sull’ Himalaya, mi accontento di 5000 metri.

Vorrei un unicorno vero tutto mio

 

Sono perfettamente consapevole della climax della mia lista.
 

 

 

 

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