1 febbraio 2017

Anticonvetional WonderWoman


WonderWoman ha alcune peculiarità. Per esempio quella di avere bisogno di un costante rumore di fondo, costituito dalla sua voce. Se non parla, è perché canta. Spesso mi trovo a dovere fare dei turni per stabilire le priorità di parola. E’ un po’ estenuante, però è lei.

Le conversazioni con lei prendono sempre una piega anticonvenzionale.

Conversation one.

-Mamma, sai l’arena?-

-si-

-Tu lo sai che non serviva per i concerti come oggi-

- si-

-No, aspetta te lo dico io: servivano per farci combattere fra loro i  gladiatori oppure i gladiatori coi leoni. E sai a  cosa serviva la sabbia che c’era sul pavimento?-

-No.-

-Allora serviva -che schifo- ad assorbire il sangue dei leoni che sbranavano i gladiatori. E anche perché così se i gladiatori, per esempio, cadevano a terra, non si sbucciavano le ginocchia.-

Molto coerente.

Conversation two.

Siamo a Mantova, camminiamo verso lo splendido pPlazzo Te, che si manifesta davanti a noi in tutta la sua bellezza, dopo avere visto Mantegna, Palazzo Ducale, Castello di San Giorgio. Wonder richiama la nostra attenzione, con grande entusiasmo:

-Venite qui, guardate!-

Accorriamo, contenti che anche lei si entusiasmi per la Bellezza. Ed ecco il suo stupore.
 

2 commenti:

  1. Ahahahahaha!! Scusa...ma...ahahahahaha!!!! Sono troppo forti sti figli quando ci si mettono!

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  2. Ahahahahahahahahah!!! Che forte la ragazza..

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