7 marzo 2017

carnival


Da piccola amavo molto il carnevale. Probabilmente perché mia madre (perfetta) ci faceva lei i costumi, istigandoci tutti, già da allora, contro i riprovevoli vestiti comprati (parola, quest’ultima, pronunciata con una particolare inflessione atta a manifestare disgusto morale). Non importa da cosa volessimo vestirci, lei si sarebbe procurata tutto il necessario riproducendo scientificamente le sembianze del personaggio desiderato, utilizzando cartone, cuffie in gomma, metri e metri di pannolenci (ecco cosa ho preso da lei, il rifiuto di fare gli orli), vinavil, fiori finti, tempere, carta crespa, pongo e bombolette spray.

Ci siamo vestiti da pipistrello, scheletro, cavaliere crociato (ad oggi sarebbe altamente politicamente scorretto), nordisti, primavera di Botticelli (omettendo le nudità), notte stellata, militare, Darth Wader, Morticia Addams, 007, Dylan Dog (qui mia madre si è dovuta documentare ed è costato ai miei fratelli il sequestro di tutti i fumetti comprati con la paghetta in quanto considerati inadatti), indiana (d’America), diavolo, cavaliere medievale, e certamente ne dimentico molti.

Inutile dire che anche io ho questa ambizione hand made, instillando ai Fantastici  il medesimo dispregio nei confronti dei vestiti comprati (con l’aggravante di essere) cinesi. Al limite acquisto (dai riprovevoli cinesi) solo dei semilavorati – che hanno il pregio di essere provvisti di orlo e costare meno del pannolenci, articolo che negli ultimi 30 anni è salito più del petrolio- e che trasformo, smembro, assemblo. Per il resto mi avvalgo delle magliette vecchie del Gmarito, di miei abiti vecchi e rotti, ritagli di stoffe accumulate negli anni, cartone, carta, e litri, litri, litri di incandescente colla a caldo a causa della quale mi sono definitivamente abrasa le impronte digitali della mano destra (doveste scomparire dagli archivi dell’FBI e cambiare identità, tenetene conto).

La merce più rara da scovare a ridosso del carnevale, è il tempo.

Quest’anno sono riuscita a trovarne un po’ sparso qua e là, come i gatti della polvere.

WonderWoman come vuoi vestirti?

-          Mah. Non so. Con un abito bianco…del trucco. Magari mi fai i boccoli.-(Cioè: da velina.)

-          E che vestito è? Da che sei vestita?-

-          Mah, boh. Non importa. Da….sposa, tipo? Da principessa? Regina? Fanciulla?-

-          Ok, allora ti vesto da Principessa Leyla d’autorità. L’unica principessa tollerabile.-

-          Ma mi trucco?-

-          Si.-

-          -Ah, ok. E mi faccio i boccoli?-

-          No! La principessa Leyla ha i ciambelloni laterali! Che boccoli! Bisogna essere filologicamente precisi! Già sei bionda ringrazia che non ti faccia la tinta!-

CatWoman come vuoi vestirti?

-          Da C1P8-

-          Ok.- (ambizioso, mi piace)

SuperMario come vuoi vestirti?

-          Da uomo ragno- (lunedì)

-          Da storm trooper di satr wars (martedì)

-          Da Jedi (mercoledì)

-          Da clone (giovedì) (ma cloni e storm trupen sono cose diverse?)

-          Da storm trooper MA con la spada laser (venerdì)

-          Da jedi (sabato). Aggiudicato.

Megamind come vuoi vestirti?

-          Vediamo. Volendo essere al centro dell’attenzione, mi sembra coerente vestirmi da qualcosa che tutti vogliono vedere. La tv. Per esempio…-

-          Ah, che idea originale.-

-          Sì, una tv in cui sto dentro, provvista di camerino in cui cambiarmi d’abito per fare diversi spettacoli con un palinsesto di almeno 10 intrattenimenti. Mentre sfilo, naturalmente.- Un monolocale, insomma.

-          Ve beh, caro, io ti reperisco gli scatoloni e la colla a caldo, eh.-

E così è iniziato il Cantiere. Dopo alcuni blitz al supermercato per rubare cartoni di proporzioni faraoniche.

E ho passato amene ore in cui ho costruito La mia creatura, C1P8, partorito con dolore e bruciature di terzo grado in varie parti del corpo a cui sono rimasti pressofusi per alcuni giorni pezzetti di cartoncino. Posso vantarmi di averlo assemblato senza mai usare una volta un righello o una misura. Per tirare le righe diritte ho (ovviamente) usato il matterello per la sfoglia.

Poi ho cucito (no, dico CU-CI-TO) l’abito per Leila, accorpando magliette intime del Gmarito risalenti al 2005, una tenda e un pezzo di fodera.

Ho ottenuto di potere fare i ciambelloni di capelli in cambio di un trucco pesante da drag queen, ma è carnevale, suvvia.

Io e Megamind abbiamo costruito la tv, e per non dare il cattivo esempio ho usato la riga (e anche la squadra), e preso anche delle misure, spiegandogli poi cosa significhi il termine empirico quando ho fatto combaciare a occhio le due metà di cartone. Il problema era creare una imbragatura rigida per indossare questo faraonico tv Samsung 150 pollici. Dopo vari tentativi, tutti empirici, che non tenevan molto conto delle leggi della fisica (Mamma, devi tenere presente che è la tv, che cade perché non è ancorata, non io. Io non cado. Sto in piedi), siamo riusciti nell’impresa, scoprendo che si potevano sfruttare le spalle come punto d’appoggio.

Il SuperMario ha beneficiato del costume da jedi fatto per suo fratello 4 anni prima.

Quanto mi sono divertita?

Molto, molto.

 

4 commenti:

  1. Pero' (però complimento)
    ...complimenti per l'abilità e per la creatività

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  2. Wow che brava che sei! E i tuoi fanciulli sono molto fortunati... Complimenti!!

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  3. Grazie!!!!!Senza contare che ora sono scomparsa dagli archivi dell'fbi!

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  4. Brava brava...io invece vado di vestiti comprati che in Francia costano un piffero e poi i miei li usano praticamente ogni giorno, non solo a Carnevale!

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