Da piccola amavo molto il carnevale. Probabilmente perché mia
madre (perfetta) ci faceva lei i costumi, istigandoci tutti, già da allora,
contro i riprovevoli vestiti comprati (parola, quest’ultima, pronunciata con una
particolare inflessione atta a manifestare disgusto morale). Non importa da
cosa volessimo vestirci, lei si sarebbe procurata tutto il necessario
riproducendo scientificamente le sembianze del personaggio desiderato,
utilizzando cartone, cuffie in gomma, metri e metri di pannolenci (ecco cosa ho
preso da lei, il rifiuto di fare gli orli), vinavil, fiori finti, tempere, carta
crespa, pongo e bombolette spray.
Ci siamo vestiti da pipistrello, scheletro, cavaliere
crociato (ad oggi sarebbe altamente politicamente scorretto), nordisti,
primavera di Botticelli (omettendo le nudità), notte stellata, militare, Darth
Wader, Morticia Addams, 007, Dylan Dog (qui mia madre si è dovuta documentare
ed è costato ai miei fratelli il sequestro di tutti i fumetti comprati con la
paghetta in quanto considerati inadatti),
indiana (d’America), diavolo, cavaliere medievale, e certamente ne dimentico
molti.
Inutile dire che anche io ho questa ambizione hand made,
instillando ai Fantastici il medesimo
dispregio nei confronti dei vestiti
comprati (con l’aggravante di essere) cinesi.
Al limite acquisto (dai riprovevoli cinesi) solo dei semilavorati – che hanno
il pregio di essere provvisti di orlo e costare meno del pannolenci, articolo che
negli ultimi 30 anni è salito più del petrolio- e che trasformo, smembro,
assemblo. Per il resto mi avvalgo delle magliette vecchie del Gmarito, di miei
abiti vecchi e rotti, ritagli di stoffe accumulate negli anni, cartone, carta,
e litri, litri, litri di incandescente colla a caldo a causa della quale mi
sono definitivamente abrasa le impronte digitali della mano destra (doveste
scomparire dagli archivi dell’FBI e cambiare identità, tenetene conto).
La merce più rara da scovare a ridosso del carnevale, è il
tempo.
Quest’anno sono riuscita a trovarne un po’ sparso qua e là,
come i gatti della polvere.
WonderWoman come vuoi vestirti?
-
Mah. Non
so. Con un abito bianco…del trucco. Magari mi fai i boccoli.-(Cioè: da velina.)
-
E che
vestito è? Da che sei vestita?-
-
Mah, boh.
Non importa. Da….sposa, tipo? Da principessa? Regina? Fanciulla?-
-
Ok, allora
ti vesto da Principessa Leyla d’autorità. L’unica principessa tollerabile.-
-
Ma mi
trucco?-
-
Si.-
-
-Ah, ok. E
mi faccio i boccoli?-
-
No! La
principessa Leyla ha i ciambelloni laterali! Che boccoli! Bisogna essere
filologicamente precisi! Già sei bionda ringrazia che non ti faccia la tinta!-
CatWoman come vuoi vestirti?
-
Da C1P8-
-
Ok.-
(ambizioso, mi piace)
SuperMario come vuoi vestirti?
-
Da uomo
ragno- (lunedì)
-
Da storm trooper di satr wars (martedì)
-
Da Jedi (mercoledì)
-
Da clone
(giovedì) (ma cloni e storm trupen sono cose diverse?)
-
Da storm
trooper MA con la spada laser (venerdì)
-
Da jedi
(sabato). Aggiudicato.
Megamind come vuoi vestirti?
-
Vediamo.
Volendo essere al centro dell’attenzione, mi sembra coerente vestirmi da
qualcosa che tutti vogliono vedere. La tv. Per esempio…-
-
Ah, che
idea originale.-
-
Sì, una tv
in cui sto dentro, provvista di camerino in cui cambiarmi d’abito per fare
diversi spettacoli con un palinsesto di almeno 10 intrattenimenti. Mentre
sfilo, naturalmente.- Un monolocale, insomma.
-
Ve beh,
caro, io ti reperisco gli scatoloni e la colla a caldo, eh.-
E così è iniziato il Cantiere. Dopo
alcuni blitz al supermercato per rubare cartoni di proporzioni faraoniche.
E ho passato amene ore in cui ho
costruito La mia creatura, C1P8, partorito con dolore e bruciature di terzo
grado in varie parti del corpo a cui sono rimasti pressofusi per alcuni giorni
pezzetti di cartoncino. Posso vantarmi di averlo assemblato senza mai usare una
volta un righello o una misura. Per tirare le righe diritte ho (ovviamente)
usato il matterello per la sfoglia.
Poi ho cucito (no, dico CU-CI-TO)
l’abito per Leila, accorpando magliette intime del Gmarito risalenti al 2005,
una tenda e un pezzo di fodera.
Ho ottenuto di potere fare i ciambelloni
di capelli in cambio di un trucco pesante da drag queen, ma è carnevale,
suvvia.
Io e Megamind abbiamo costruito
la tv, e per non dare il cattivo esempio ho usato la riga (e anche la squadra),
e preso anche delle misure, spiegandogli poi cosa significhi il termine empirico quando ho fatto combaciare a
occhio le due metà di cartone. Il problema era creare una imbragatura rigida
per indossare questo faraonico tv Samsung 150 pollici. Dopo vari tentativi,
tutti empirici, che non tenevan molto conto delle leggi della fisica (Mamma, devi tenere presente che è la tv, che
cade perché non è ancorata, non io. Io non cado. Sto in piedi), siamo
riusciti nell’impresa, scoprendo che si potevano sfruttare le spalle come punto
d’appoggio.
Il SuperMario ha beneficiato del
costume da jedi fatto per suo fratello 4 anni prima.
Quanto mi sono divertita?
Molto, molto.
Pero' (però complimento)
RispondiElimina...complimenti per l'abilità e per la creatività
Wow che brava che sei! E i tuoi fanciulli sono molto fortunati... Complimenti!!
RispondiEliminaGrazie!!!!!Senza contare che ora sono scomparsa dagli archivi dell'fbi!
RispondiEliminaBrava brava...io invece vado di vestiti comprati che in Francia costano un piffero e poi i miei li usano praticamente ogni giorno, non solo a Carnevale!
RispondiElimina