16 marzo 2017

Non importa se ti vedono tutti ma tutti i giorni lavare insalate, tagliare pomodori, pulire finocchi, impastare polpette, inventare un sugo con una carota dell'aglio e dell'avanzo di salsa, rassodare uova, impastare torte, bollire la pasta, apparecchiare, mettere le posate nel posto giusto, abbinare tovaglia e tovaglioli, lavare i fornelli, pulire il piano della cucina, lavare le pentole, sistemare la spesa nel frigo. Non importa.
Perché quando un giorno, eccezionalmente, il gmarito (dopo che -io- gli ho preparato tutti gli ingredienti in pratiche ciotoline come in masterchef, compreso il prezzemolo tritato che ci voglion tre ore) si metterà ad impastare il ripieno per i calamari saggiando la giusta quantità di pepe e sfumatura di parmigiano, aggiungendo un sentore i pepe e giusto un aroma di cappero, tua figlia lo guarderà sognante e dirà:
-Papà, come cucini bene, sei bravissimo, dovresti proprio aprire un ristorante. Perché non apri un ristorante? Anzi perché non vai a masterchef? Ma come fa, a cucinare così bene, papà.-

Io comunque riconosco la superiorità g-maschile nella cucina. Perché, lungi dall'abbruttimento del portare una cena in tavola tutti i dì, può volare alto, e creare. Cose buonissime.

2 commenti:

  1. sorella massima stima per il tuo post!!!almeno tu parli di calamari!!!!io un intera settimana a sentire decantare delle "sublimi patate al forno"..........

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    1. Hahahah! Sarà il fascino stile canavacciuolo!!!!! Noi siamo scontate ormai!

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