Al mattino i Fantastici più grandi si preparano da soli per
andare all’oratorio (è una specie di miracolosa conseguenza della crescita,
ques’anno siamo usciti dal tunnel): prendono i loro zaini, eventualmente
equipaggiati da loro stessi per la piscina (mutande di ricambio, accappatoio,
ciabatte, panini, cuffia), scroccano dal Gmarito delle monete, le ragazze si
trascinano dietro enormi sacchi con merce da vendere al mercatino oratoriale.
(Se non le controllo, quelle mi vendono i cucchiaini d’argento a 50 centesimi e
il Lalique per 5 euro). Sembrano delle Vuccumprà in miniatura.
Megamind all’oratorio si porta la scacchiera. Fa lunghe
partite con alcuni amici selezionati un po’ nerd come lui, e se si interrompe
appone un cartello: “prego, non spostare pezzi, partita in corso.”
Oppure disegna sul suo album.
O legge Asimov.
Sulla porta lascio appiccicati dei post-it di promemoria, perché
io esco prima di loro:
1.
hai preso le chiavi?
2.
Chiudi la porta di casa
3.
Avete messo in frigo il latte?
4.
Oggi ricordatevi che non riesco a venirvi a
prendervi.
Ho un senso di colpa latitante, appena al di sotto della
superficie della coscienza, di madre poco accudente, ma ovviamente questa è la
mia percezione, perché le cose che loro mi rinfacciano hanno altri argomenti,
che vanno dal tatuaggio proibito alle proteste per la doccia obbligatoria.
SuperMario, non avendo raggiunto la maggiore età per l’oratorio,
va ad un campo estivo.
Il posto è nuovo, gli educatori anche, la struttura è una
scuola diversa da quella dell’anno scorso.
Il secondo giorno, un educatore che pare poco più grande di
Megamind sulla cui età preferisco non indagare, mi dice:
-Ah. Lei è la madre di
Mario. Detto tra noi, non dovrei dirlo, ma comunque, Mario è il migliore.
Educato, sorridente, ubbidiente, partecipa a tutti i giochi, mangia tutto. E
poi oggi mi si è messo vicino, e mi fissava e gli ho chiesto: Mario che c’è?
Hai bisogno? E lui sa cosa ha detto? Ha detto: scusa, posso darti un
abbraccio?-
Mi è sembrato di scorgere una lacrimuccia all’angolo dell’occhio
sinistro.
Ah! Non sarà merito mio.
Noi madri abbiamo solo colpe, si sa.
Ma sto gongolando da martedì.
Fa sempre piacere che almeno fuori casa sanno comportarsi come umani e non belve!!!!
RispondiEliminaBelli i disegni, l'arte è di famiglia, eh?
che belli i tuoi post !!!!!cmq spiegami questa cosa del non volersi lavare i miei decenni sono nel pieno ahahahah
RispondiEliminaNon è che ci sua da spiegare. Loro ad tratto smettono di percepire la puzza evidentemente.Individua una cosa che gli piace e sequestrala finché non fa la doccia. Non ci sono altre strade. Nella via della non violenza intendo.
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