4 settembre 2017

GFamily in vetta

L’ultima settimana di Agosto la Gfamily è andata in vacanza con la comunità parrocchiale.
Se a vent’anni mi avessero detto che la mia vacanza ideale sarebbe stata questa, probabilmente avrei detto che era più plausibile che diventassi una Carmelitana scalza.
Invece la vacanza di comunità ha tutti gli ingredienti per la felicità. Intanto le persone: hanno partecipato la maggior parte degli amici che frequentiamo dentro e fuori dal contesto, da anni. Coppie con figli che sono amici dei Fantastici da anni, da quando il problema più grosso era abituarli al vasino.
In secondo luogo, siamo in albergo.
Per la Gfamily l’opzione albergo è davvero una eccezione entusiasmante.Un Eldorado.Il paradiso, nei loro sogni, è un grande albergo con un infinito numero di stanze e il buffet gratis.
Inoltre, particolare fondamentale, essendo noi sei e quindi un numero fuori standard, abbiamo prenotato due camere separate.
Tutto ci entusiasma incredibilmente: la chiave magnetica della camera, i flaconcini di shampoo mignon, la cuffia di plastica da doccia nelle scatoline di cartone, la colazione.
Cioè, la Colazione.
Abbiamo una venerazione per la colazione. Ha un che di sacro: tutto quel cibo a disposizione, montagne di brioches, vassoi di mini burrini, piatti di torte, cisterne di marmellata, bacinelle piene di yogurt, distributori di cereali, salami e formaggi e uova sode. Ogni mattina ci aggiriamo con gli occhi luccicanti come Pinocchio nel paese dei balocchi. Sembra un accaparramento prebellico. I Fantastici tornano al tavolo con piatti su cui hanno impilato con una maestria eccezionale, torri di cibo che sfidano la legge di gravità.
Attorno all'albergo c'è un immenso parco, il bosco, campi da tennis, una zona giochi, una falconeria con vari rapaci,un gattino nero che in qualche modo è sfuggito ai rapaci, cielo e montagne da cartolina.
Sperimentare la vita in comunità è trovare un bellissimo equilibrio tra l'io e il tutto, tra l'esigenza di raccoglimento e il bisogno di condivisione, trovando dei compromessi  tra i tuoi bisogni e quelli altrui, mentre i Fantastici godono di una libertà di movimento che è il risultato di una vigilanza condivisa, perchè tutti si prendono pò del carico dei figli altrui, senza fatica. E' una vita più ricca, se sai lasciarti andare e metti da parte qualcosa, riceverai ciò che ti mancava per essere felice, anche se prima non avresti saputo dire di cosa si trattava.
Ognuno dei Fantastici ha trovato il suo equilibrio. Megamind fingeva di non conoscerci e bazzicava con gli altri adolescenti, dedicandosi particolarmente al cibo e al suo ciuffo di capelli. SuperMario seguiva a ruota le sorelle, saltava sul tappeto elastico, giocava nella saletta dei biliardini o nella babyroom, circondato da 6 aspiranti babysitter sotto i 12 anni, rincorreva il gatto.
E poi, tutti in gruppo, abbiamo fatto delle camminate. Vere. Essendo un gruppo eterogeneo come ogni comunità che si rispetti, ogni gita era modulata a tappe a seconda dell'età anagrafica, problemi cardiovascolari, attitudine alle sudate, ardimento e acido lattico.
Siamo saliti. Sulle cime, immergendosi nel cielo, tra le rocce, il vento, le nuvole che ti passeggiano accanto, il sole che brucia freddo, il sentiero a cui affidarsi, e sguardi che credevi potessero avere solo gli uccelli, sopra alle nubi in movimento con improvvise ombre passeggere. Alzo lo sguardo e sento le vertigini, mi sento ubriaca ma è meglio del Campari, sono ebbra di ossigeno e respiro direttamente dal cielo.
Ora so perchè volevo andare sull'Himalaya, e credo di potermi comunque delle nostre Alpi.
Una rivelazione accecante.

Poi un giorno siamo andati a vedere Covtina (bisogna pronunciarla così, con la evve moscia), perchè pareva brutto che fosse a 10 km dal nostro albergo e proprio non andassimo a fare una puntatina. Cioè pareva brutto a Gmarito.
Che dire. Covtina è così. Se la vedi alle 5 del mattino è bellina. Casette montane, architettura tipica, sfondo da cartolina, strade pulite. Non è una roba da sindrome di Stendhal, intendiamoci. Poi però la gente si sveglia e va in giro.
Ci sono due categorie di persone, tendenzialmente.
Quelle che: dai, andiamo a  fare un giro a Corvina. Sono quelle vestite normali. Magari pure un pò più benino del solito perchè non vogliono sfigurare, mica che incontrano dei vips.
E quelle che a Corvtina ci stanno, ci vanno in vacanza, che le vedi che devono farlo vedere che sono degli habituè, che quella è casa loro.
Li riconosci da come sono vestiti. Hanno tutti le pedule. In ZTL. Per prendere l'aperitivo. Con la borsa di Hermes davanti alla vetrina di Gucci, oppure a bere un ape. O magari con la camicia di lino Ralph Loren con le maniche arrotolate. Però con le pedule. Pedule enormi.
Le pedule sono un accessorio fondamentale, come se fossero in procinto di scalare le cinque torri, ma prima gradiscono uno spitzt.
Sopra i 70 anni alcune donne portano il vestito tirolese, un'usanza tipica della gioventù degli annni '60, quando Covtina cominciava ad essere vip. In questo caso, no, non hanno le pedule.
L'ho trovato buffo.
No, sto mentendo.
L'ho trovato tremendo.
Il Gmarito dice che se ho bisogno di pensare che sia tremendo è perchè sono più snob di loro.
In realtà forse sono solo sociopatica.




























5 commenti:

  1. anche io adoro queste vacanze e come te se melo avessero detto tempo fa gli avrei risoin faccia..... le vacanze in condivisione parrocchiale per noi sono state una manna dal cielo per tutti grandi e piccoli e poi facendo parte dei terziari francescani gli araldini per i ragazzi son ofenomenali.
    bellissime foto chissà come siete stati bene

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    1. Che bello! Illuminami su questa cosa...terziari francescani?...

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  2. Su Covtina mo me la faccio sotto, ci sono stata pure io qualche anno fa e posso confermare già da allora, ogni parola del tuo racconto...solo una cosa: cosa sono le pedule?

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    1. Termine anni sessanta derivato da mia madre che indica gli scarponi alti da montagna.Nella gioventù pre-sessantottina associati ai nicker-boker (ignoro la corretta scrittura) ovvero pantaloni in velluto corti sotto al ginocchio indispensabili per le gite montane.

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    2. Oh noooo....peggio di quel che pensavo! ;-)))

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